unknown°

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aprì lentamente gli occhi, sbattendo le palpebre per focalizzare la vista.
corruggò le sopracciglia non appena vide che si stava muovendo, pur non essendo le sue gambe a farlo, quindi mosse le braccia e non appena le sue mani toccarono quello che sembrava un torace capì di essere sulle spalle di qualcuno.

-ma cosa...- mugugnò.

-oh, ti sei svegliato?- udì una voce accanto a sè.

corruggò le sopracciglia. -chi diamine sei?

il ragazzo ridacchiò, mentre jimin cervava di mettere insieme tutte le forze che gli erano rimaste per scendere dalle spalle di quello sconosciuto.

-prego, è stato un onore trovarti per strada di fronte a scuola. comunque, sono taehyung.

-fammi scendere.- disse il biondo, riuscendo a muovere a malapena le mani.

-mi dispiace ma non posso. sei debole, non ti reggi in piedi, devo portarti in infermeria.- rispose taehyung. -e poi sei così leggero, diamine, ma cosa mangi? aria?

chiese, con tono leggermente scioccato e sorpreso.

jimin, resosi conto che colui che lo stava trasportando riuscisse a sentire quanto fosse pesante, saltò giù dalla sua schiena.
perse leggermente l'equilibrio e la sua vista si annerì per qualche istante, ma dopo un paio di secondi tutto tornò normale.

-smettila di prendermi in giro! non ti ho chiesto di recuperarmi dalla strada nè tantomeno di portarmi in infermeria, sono fatti miei se sono debole o meno.- sbottò, infastidito dall'attaggiamento di quel tizio, per poi riprendere lo zaino, che l'altro teneva mani, con uno strattone, girare i tacchi e andare via a passo svelto.

una volta svoltato l'angolo, guardò l'ora sul cellulare, notando che ormai era tardi e aveva perso la prima ora. mancavano quaranta minuti alla fine, il professore non gli avrebbe permesso di entrare così in ritardo perciò decise di trovare un posto isolato in cui aspettare la prossima ora.

rimise il telefono in tasca e dopo essere andato in bagno a sciacquarsi il viso, trovò le scale per salire sul terrazzo della scuola, perciò decise di andare lì.

si sedette a terra, appoggiandosi ad un muro e guardando il cielo grigio sopra di sè, quando d'un tratto la sua pancia prese a brontolare fortemente.

sembrava il lamento di una balena in punto di morte.

zitto.

pensò, riferendosi al suo stomaco, portando una mano sopra di esso e stringendo leggermente, come se in qualche modo potesse servire a farlo smettere di brontolare.









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cercherò di riportare in vita questa fanfiction, giuro.

fragile ;; yoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora