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gli occhi di yoongi si inumidirono mentre i sensi di colpa lo attanagliavano. su quel sito aveva letto alcune storie di persone che raccontavano cosa aveva causato il loro disturbo alimentare, e molto spesso la causa erano commenti fatti sul loro corpo da famigliari o amici.

lui aveva definito jimin pesante davanti a mezza scuola qualche mese prima.

era tutta colpa sua, jimin si stava lentamente uccidendo ed era colpa di yoongi.

una lacrima scivolò sulla sua guancia, quando all'improvviso sentì la porta di casa chiudersi.

immaginò fosse jimin perciò si affrettò a chiudere la pagina del sito web e poi il computer per poi alzarsi dalla scrivania con fare disinvolto.

il biondo entrò in camera, sorpreso nel vedere yoongi sveglio, poiché di solito dopo scuola dormiva.

-ciao..- lo salutò.

-ciao.- yoongi ricambiò il saluto, appoggiato alla scrivania e grattandosi la nuca, incerto sul da farsi.

non poteva di certo permettere a jimin di rimettersi al computer e visitare siti che lo avrebbero aiutato a suicidarsi lentamente, perciò prima che quest'ultimo potesse piazzarsi davanti al computer, egli gli si parò davanti.

il minore lo guardò ansioso. -t-ti serve qualcosa?- domandò titubante.

erano fin troppo vicini.

nonostante il viso del maggiore apparisse del tutto impassibile, dentro di sé stava freneticamente cercando una scusa per non farlo stare al computer.

-andiamo a fare un giro.- disse la prima cosa a cui riuscì a pensare.

jimin sembrò perplesso, mentre si domandava se il maggiore fosse serio o lo stesse prendendo in giro.

-c-cosa?

-non ho voglia di stare a casa.- continuò yoongi.

il biondo sbatté le palpebre un paio di volte, per poi lanciare uno sguardo alla finestra dietro il moro.

-ma il cielo è grigio...- disse, torturandosi le mani sotto la felpa larga che gliele copriva.

-a me piace quand'è grigio.- sparò, non riuscendo a pensare ad altro. -allora vuoi venire o no?- domandò piegando la testa di lato.

sapeva che jimin non avrebbe rifiutato, era sempre stato troppo buono.

ci furono secondi di silenzio. -o-okay...

yoongi si trattenne dal fare un sospiro di sollievo per non insospettire il minore, per poi afferrare una giacca e dirigersi verso la porta.
-allora andiamo.

-

camminavano fianco a fianco sul marciapiede, lungo un viale pieno d'alberi quasi completamente spogli.

jimin continuava a torturarsi le mani, non sapendo né cosa dire né cosa fare. si mordeva il labbro inferiore mentre nella sua testa vagavano varie teorie sul perché yoongi lo avesse invitato a fare una passeggiata nonostante il tipo di 'rapporto' che avevano.

la prima era che il maggiore stesse pianificando il suo omicidio, e perciò lo stesse portando dove la sua morte doveva accadere.

la seconda era che si fosse fumato troppe sigarette e il fumo gli fosse arrivato al cervello, annebbiandogli la mente e non facendolo pensare lucidamente.

non aveva altre teorie per il momento.

il fumo di una sigaretta appena accesa lo riportò alla realtà, facendolo tossire.

fragile ;; yoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora