il moro lo strinse forte a sé, continuando ad accarezzargli i capelli per calmarlo.-tranquillo...- bisbigliava ogni tanto.
jimin tirò di nuovo su col naso, e nonostante le lacrime avessero cessato di uscire, rimase con la testa appoggiata sulla spalla di yoongi.
dopo un po' il maggiore si allontanò leggermente, il necessario per afferrare il viso di jimin con le mani.
passò i pollici sotto i suoi occhi, spostando la frangetta che li copriva.
-andiamo a casa.- disse; il minore annuì.
il moro gli afferrò la mano, per poi incamminarsi.
-
una volta tornati a casa, andarono in camera sedendosi ognuno sul proprio letto, in totale silenzio.
-posso farti una domanda?- chiese jimin, alzando lo sguardo dapprima puntato sulle sue mani.
yoongi annuì.
-perché?- si morse il labbro inferiore. -perché hai cominciato a trattarmi male? eravamo uniti una volta, avevi promesso che saresti sempre stato al mio fianco. cos'è cambiato?
il maggiore deglutì. sapeva che prima o poi gli avrebbe posto quella domanda, e nonostante le notti passate a cercare una scusa decente non era mai riuscito a trovarne una.
doveva mettere il suo orgoglio da parte e dire la verità, lo doveva a jimin.
prese un respiro profondo. -durante le medie...ti eri fatto tanti amici nuovi e, non fraintendere, ero felice per te dato che alle elementari non riuscivi a relazionarti con nessuno.- portò lo sguardo sul viso del minore di fronte a lui.
-ma...ad un certo punto, hai cominciato a passare meno tempo con me, passavi pomeriggi fuori casa e quando tornavi eri troppo stanco per passare da me-
-avresti potuto parlarmene!- jimin lo interruppe.
-no! non era quello il problema. il problema è che avevo iniziato a sentirmi geloso, non perché avessi altri amici oltre me ma,- sospirò.
-perché provavo...provavo sentimenti- cominciò ad agitarsi, picchettando con la scarpa sul pavimento. -che andavano oltre all'amicizia. non sapevo cosa fosse, sapevo solo che-che sembrava sbagliato, avere sentimenti per te sembrava totalmente sbagliato, non solo perché ero piccolo e non capivo ma anche perché la società rifiuta la gente come me da sempre e...- abbassò lo sguardo diventato rosso in viso.-...così per non sentirmi 'sbagliato' ho pensato che allontanandoti e facendo in modo che mi odiassi avrei smesso di provare quelle cose.-
-e ci sei riuscito?- domandò jimin, all'improvviso.
yoongi non si aspettava una domanda del genere. -cosa?
-hai...- si torturò le mani.-hai smesso di provare sentimenti per me?
il respiro di yoongi divenne quasi pesante a causa dell'accelerato battito cardiaco.
-non ne sono sicuro.
jimin rimase sorpreso. sapeva quanto difficile per yoongi fosse esprimere i suoi sentimenti, e vederlo in difficoltà per la prima volta mentre parlava fu strano.
il biondo si alzò da proprio letto, andando a sedersi accanto a yoongi per poi afferrare il suo braccio e attaccarsi ad esso, poggiando la testa sulla sua spalla, con lo sguardo rivolto verso il basso.
-jimin?- lo richiamò il maggiore.
quest'ultimo gli strinse leggermente il braccio, facendogli intendere che voleva stare in silenzio.
il moro dovette obbedire, nonostante il silenzio di jimin, ultimamente, era diventato talmente assordante che la testa stava per esplodergli.
voleva parole, voleva reazioni, anche solo sguardi truci nei suoi confronti ma non riusciva ad ottenere nulla perciò non poteva fare altro se non domandarsi costantemente che cosa gli passasse per la testa.
ci furono minuti di silenzio, prima che jimin finalmente lo rompesse.
-hyung?- si staccò dal suo braccio, lasciando a yoongi un enorme senso di vuoto.
-mhm?
-sono stanco, vado a dormire.- lo guardò per un secondo, sorridendo leggermente per poi alzarsi e sistemarsi sotto le coperte del suo letto.
il maggiore rimase immobile per qualche secondo, non sapendo nemmeno cosa pensare.
-buona notte jimin.- quasi bisbigliò, prima di uscire dalla stanza.
sentiva di stare impazzendo.
felicità
secondo voi la storia finisce male? :^
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fragile ;; yoonmin
Fanfictiondove yoongi ha una lingua tagliente e jimin è sensibile. -- -smettila di parlare in questo modo. -che modo? -come se stessi per andartene. -angst. ©0424kg