prank°

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gli erano sembrate ore, il tempo in cui era rimasto in quella casa a gironzolare in cerca dell'uscita, e ancora si trovava là dentro.

ormai era sicuro di essere vicino, poichè udiva rumori esterni. guardò l'ora nel telefono, vedendo che in quel momento sarebbe dovuto essere insieme alla sua classe, in modo da essere presente all'appello, e fu preso dall'ansia.

dannato min yoongi.

camminò più in fretta, non riuscendo a correre dato che fino a poco fa aveva avuto dei capogiri nel farlo e non voleva rischiare di svenire lì dentro.

arrivò in un altro corridoio buio, supponendo di essere arrivato all'uscita poichè l'entrata era uguale. continuò a camminare alla stessa velocità di prima, fregandosene se fosse inciampato su qualcosa, voleva solo uscire di lì il prima possibile.

ma a quanto pare quella serata non era proprio destinata a finire bene, di fatti qualcosa sbucò davanti a lui e lo fece inciampare, per poi cadere da un paio di scalini.

da dove sono sbucati!?

sentì delle risatine alle sue spalle, quando all'improvviso venne afferrato dal colletto della felpa che indossava e sbattuto al muro, per poi riceve un pugno sullo stomaco che lo fece piegare in due dal dolore. portò le mani sul punto colpito scivolando lentamente a terra mentre il suo aggressore scappava da lì.

non era di certo parte della casa stregata e non era solo uno, deducendo dai suoni dei passi che si allontanavano velocemente.

erano stati sicuramente gli amici di yoongi, magari lui stesso lo aveva colpito.

in quel momento però non importava molto, poichè il pugno ricevuto gli aveva davvero fatto male. in passato ne aveva beccati parecchi di pugni sullo stomaco, anche di più forti ma non avevano mai fatto così male. era sicuro che un grosso livido sarebbe spuntato in poco tempo.

rimase piegato a terra, colpito da fitte lancinanti nella parte colpita, incapace di rialzarsi. si sentiva confuso, in lontananza riusciva a scorgere della luce, segno che aveva trovato l'uscita ma la vedeva a tratti. la vista gli stava facendo brutti scherzi e di lì a poco era sicuro che sarebbe svenuto.

cercò di tenere duro, sentendo i passi di qualcuno avvicinarsi. sperò che non fossero le persone di prima tornate a pestarlo, ma anche se fosse stato, poco gli importava poichè stava per svenire.

e così fu.


-



riaprì lentamente gli occhi, leggermente frastornato, constatando dopo pochi secondi che si stava muovendo.

era di nuovo sulle spalle di qualcuno.

cercò di dimenarsi e scendere ma non ne aveva le forze.

-hei, sta calmo.- udì una voce che era sicuro di aver già sentito da qualche parte.

-chi sei? la tua voce...non mi è nuova.- rispose jimin quasi in un sussurro a causa della stanchezza che aveva invaso il suo corpo.

-ti sei già scordato di me? aish, mi offendi così. sono taehyung, ricordi?

-oh. non hai...niente di meglio da fare nella vita?

taehyung rise e jimin riuscì a scorgere parte del suo sorriso, notando che era...quadrato. e alquanto tenero.

-hai un sorriso particolare.- disse.

-lo so, me lo dicono in molti.

-come facevi a sapere dov'ero? mi seguivi per caso?

-non esattamente. ti ho visto in lontananza entrare nella casa stregata e poco dopo anche gli amici del ragazzo che ti bullizza sempre a scuola e mi è sembrato sospetto, così per sicurezza li ho seguiti. alla fine, i miei sospetti erano fondati.

ci furono attimi di silenzio.

-quindi...il mio bullo non è entrato?- domandò, con uno strano pizzico di speranza nella voce.

-no, lui sembrava alquanto infastidito dalla cosa.

jimin si sentì, per qualche motivo, sollevato dalle parole appena udite.

-ma dimmi...perchè ti da sempre così tanto fastidio? è successo qualcosa tra voi due?

il biondo sospirò. -vorrei saperlo anch'io.





a dodici anni scrivevo bene, cosa mi è successo

fragile ;; yoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora