i giorni passavano e jimin e taehyung non si salutavano nemmeno. alle volte il biondo vedeva l'altro in giro per i corridoi da solo e si sentiva davvero uno schifo quando ripensava alle parole che gli aveva urlato in faccia.
avrebbe voluto chiedergli scusa, ma se l'avesse fatto avrebbe reso inutile ciò che aveva fatto per allontanarlo.
il suono della campana interruppe i suoi pensieri, costringendolo a tornare in classe. si sedette al proprio posto, così come fecero tutti gli altri studenti, aspettando l'arrivo del professore e preparandosi mentalmente ad una tortura infinita.
detestava andare a scuola, non faceva altro che renderlo più ansioso di quanto già era.
una volta arrivato il professore, la lezione iniziò.
passarono più o meno due ore e jimin già non ce la faceva più, perciò chiese il permesso per andare in bagno. una volta lì si sciacquò mani e viso, per poi poggiare le mani ai lati del lavandino e prendere un respiro profondo; era esausto. negli ultimi giorni non aveva fatto altro che mangiare una mela a pranzo e non riusciva nemmeno a dormire bene perchè lo stomaco gli faceva male.
si sarebbe letteralmente potuto addormentare lì e ora, se non fosse stato per il rumore della porta di uno dei bagni che sbatteva. sobbalzò leggermente per poi intravedere attraverso lo specchio di fronte a lui chi fosse appena uscito dai uno dei bagni.
maledì la malasorte che lo perseguitava non appena vide che era yoongi.
almeno non è taehyung, pensò per confortarsi.
scosse leggermente le mani ancora bagnate per poi dirigersi verso la porta, non volendo iniziare una discussione col maggiore.
-jimin.- la voce di quest'ultimo lo richiamò.
il minore si fermò sul posto, per poi voltarsi lentamente. il respiro si appesantì, preoccupato a causa del tono serio che yoongi aveva usato. non era davvero dell'umore per essere pestato o preso in giro in quel momento.
il moro rimase in silenzio, avvicinandosi con passo lento verso il minore, che spaventato dal suo improvviso spostamento aveva abbassato lo sguardo sul pavimento.
arrivato a pochi centimetri di distanza dal corpo del biondo, yoongi si fermò.
-guardami.- ordinò.
jimin fece come gli era stato detto, alzando lentamente lo sguardo, ma posandolo ovunque tranne che sul ragazzo davanti a lui.
-ho detto guardami.- il moro ripetè.
sentendosi in trappola e soffocato dalla presenza del maggiore, non potè fare altro che obbedirgli e incatenare lo sguardo col suo. il respiro, già dapprima pesante, divenne quasi affannoso a causa dell'ansia.
dall'altra parte, yoongi sentiva il proprio cuore appesantirsi alla vista degli occhi di jimin. era stanco, esausto e si vedeva, il suo viso era pallido, le borse sotto agli occhi erano sempre più scure e sembrava in procinto di svenire ogni volta che lo vedeva in giro per la scuola.
sapeva che era colpa sua, e lo detestava.
aveva cercato di reprimere le proprie emozioni, ma a quale prezzo? rovinare la vita di un ragazzo sensibile e indifeso come jimin? non lo avrebbe mai aiutato sentirsi meglio.
non sapeva cosa fare, non sapeva come agire, come riparare ciò che aveva rotto.
strinse gli occhi, abbassando il capo e stringendo le mani in due pugni.
preso dalla frustrazione e dalla vergogna, sorpassò il minore uscendo dal bagno, lasciandolo lì in piedi, immobile e confuso.
non odiatemi per aver aggiornato dopo un mese
STAI LEGGENDO
fragile ;; yoonmin
Fanfictiondove yoongi ha una lingua tagliente e jimin è sensibile. -- -smettila di parlare in questo modo. -che modo? -come se stessi per andartene. -angst. ©0424kg