2. Un grande coraggio

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L'insicurezza era la principale paura per Louis e proprio contro essa aveva lottato per anni e anni.

Alla fine era riuscito a tenerla a bada, grazie soprattutto alla presenza costante nella sua vita di Harry, ma ora che suo marito era lontano ed era lontano senza una spiegazione, essa era ritornata prepotentemente alla ribalta.

Si passò una mano sul viso per cercare di riacquistare la calma e la lucidità, ma non ci riuscì e la famigliare sensazione di un attacco di panico cominciò a farsi strada dentro di lui.

Cercò di fare respiri profondi e di rilassarsi, senza però alcun risultato, finché il suo sguardo non si posò sulla foto dei suoi genitori, posta sopra il tavolino davanti al divano.

Gli occhi azzurri di sua madre si fecero piano piano strada dentro di lui e illuminarono la cappa buia di paura ed angoscia che gravava sul suo cuore.

Louis, allora, sorrise e, con una forza ed un coraggio che credeva di non avere, prese il telefono e chiamò la British Airways, la compagnia aerea inglese.

Riuscì a trovare un posto sul primo volo per il Giappone e, solo quando chiuse la comunicazione, si rese effettivamente conto di ciò che aveva fatto.

Non ebbe però il tempo di avere remore o ripensamenti, perché l'aereo sarebbe decollato alle quattro del pomeriggio e lui aveva poco tempo per fare la valigia, sistemare la casa ed andare all'aeroporto.

Riuscì a fare tutto in modo pratico ed efficiente, uscì di casa dopo aver controllato più volte di avere spento il gas e chiuso l'acqua, e, quando salì sul taxi che doveva portarlo all'aeroporto, si riscoprì inaspettatamente tranquillo.

Arrivò a destinazione in perfetto orario e, solo quando si trovò da solo nell'area delle partenze, circondato da una marea di gente, si sentì decisamente a disagio.

Deglutì un paio di volte nel panico più totale, poi si voltò pronto a scappare e a tornare a casa, ma il ricordo dei suoi genitori gli diede la forza di girarsi di nuovo e di dirigersi al check-in.

Fece tutto senza intoppi e non ebbe più il tempo di avere ripensamenti perché il suo volo venne annunciato poco dopo.

Si imbarcò, prese posto sul suo sedile e, non appena l'aereo si staccò da terra, provò un inaspettato senso di euforia.

Aveva fatto una pazzia per il suo carattere ed i suoi standard di vita e, solo pochi anni prima, non avrebbe mai osato arrivare a tanto, eppure, pur con il senso di paura riguardo a ciò che forse era capitato a Harry, si sentiva in qualche modo orgoglioso di se stesso e di come si era comportato.

Si mise quindi comodo, osservò le nuvole fuori dall'oblò e si assopì, ben sapendo che il volo sarebbe durato quasi dodici ore.

Giappone, ciliegi in fioreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora