32. Insieme

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" Hakemi, stai scherzando? " chiese Louis con sguardo incredulo e voce tremante.

" No " sorrise la donna allargando le braccia " la persona che avete visto stracciare quelle carte all'aeroporto è il giudice minorile che ha bocciato la vostra adozione. Non so cosa gli sia successo, ma so solo che ha riscritto la relazione e ha messo nero su bianco che siete idonei a prendervi cura di Kei! "

Era la terza volta che la donna ripeteva le stesse cose, ma Harry e Louis, seduti nel suo ufficio, non volevano crederle.

Dopo aver ritrovato Kei all'aeroporto, erano tornati nel loro appartamento, ma un paio d'ore dopo erano stati richiamati dalla donna, che aveva dato loro la splendida notizia.

Solo che erano talmente emozionati e strabiliati che non riuscivano a credere che fosse tutto vero!

Alla fine la donna, per tagliare la testa al toro, estrasse dalla cartellina il fascicoletto di fogli scritto dal giudice e lo diede da leggere ai due giovani.

Questi, emozionati e con le mani tremanti, lo lessero da cima a fondo e alla fine si abbracciarono con gioia, perché si erano resi conto che era tutto vero e che Kei sarebbe diventato il loro bambino!

Estesero l'abbraccio anche ad Akemi e la donna si sentì un po' meno colpevole per averli fatti penare tanto.

" Quando potremo tornare a Londra con Kei? " chiese Harry, nel momento in cui l'euforia si fu placata.

"  Vi prometto che non ci vorranno più di dieci giorni " rispose la donna " poi potrete partire per Londra con il bimbo "

" Davvero posso andare con Harry e Louis? " chiese una vocina sottile.

I tre adulti si voltarono e si trovarono di fronte il visetto intimidito di Kei, che era sgattaiolato dentro l'ufficio.

Akemi non se la sentì di sgridarlo, ma gli si avvicinò, lo strinse a sè e disse:

" Tesoro mio, andrai a casa di Harry e Louis e vivrai con loro. Sentirò molto la tua mancanza, ma potrai scrivermi e mandarmi anche delle belle fotografie di Londra "

Il bimbo sorrise, guardò gli adulti uno ad uno e poi volò fra le braccia di Harry, facendosi prendere in braccio.

" Ehi! " borbottò Louis, fintamente offeso " Non ero io il tuo preferito? "

Kei allungò una manina, gli accarezzò una guancia e rispose candidamente:

" Harry è più grande di te e può sollevarmi meglio, ma io ti voglio tanto bene anche se sei un po' basso "

Lo scrittore non riuscì a trattenersi e scoppiò a ridere e anche Akemi non potè fare a meno di seguirlo.

Louis, a sua volta, per nulla offeso, ridacchiò divertito e sorrise al volto felice di suo marito e di, finalmente poteva dirlo, suo figlio.

Giappone, ciliegi in fioreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora