Harry e Louis tornarono nel loro appartamento in un insolito silenzio, ma fu il riccio a romperlo non appena furono in cucina.
Prese infatti un profondo respiro e disse:
" Tu lo sai, vero, che non possiamo adottare Kei?"
Louis lo guardò e annuì mestamente, lasciandosi cadere sulla sedia.
" Lui è come ero io " sussurrò con tono quasi disperato " e tu non puoi occuparti di un altro me, forse con ancora maggiori problemi "
" Non è questo, amore " ribatté Harry sedendosi accanto a lui " il fatto è che credo che tu non ne sia in grado. Ti faresti carico di tutte le sue paure, di ogni sua angoscia e...e diventerebbero tue.
Io non posso permetterti di tornare quello che eri, non posso e non voglio vederti ancora disperato e quasi incapace di vivere.
Tu non lo meriti e nemmeno io, ma nemmeno il piccolo Kei, lui...lui ha bisogno di chi sappia fargli tornare il sorriso e noi non ne saremmo capaci "Louis annuì suo malgrado e si trovò d'accordo con le parole del marito.
" Hai ragione, amore, hai perfettamente ragione, ne sono consapevole, solo che...che vorrei così tanto aiutarlo "
Harry si alzò, si inginocchiò davanti a lui e gli prese le mani fra le sue.
" Lo so piccolo mio " mormorò baciandogli le nocche " ma adotteremo un bambino che ha comunque bisogno di aiuto e di affetto, solo più adatto a noi, alle nostre caratteristiche "
" Ma credi che Kei, un giorno, sarà felice?" chiese Louis con le lacrime agli occhi.
" Certo " rispose Harry sicuro " ma lo farà con dei genitori adatti a lui, che lo sappiano sostenere e capire "
Louis annuì nuovamente e fece un timido sorriso, nonostante le lacrime che gli scendevano sulle guance.
Quella notte dormì poco, nonostante fosse fra le braccia di suo marito e dormì poco perché il pensiero di Kei non abbandonava la sua mente.
Avrebbe voluto abbracciarlo e riuscire a cancellare il dolore dal suo cuore, ma sapeva di non esserne in grado.
Forse, l'avrebbe fatto solo peggiorare e sarebbe regredito anche lui e non poteva permettersi una cosa simile.
Chiuse gli occhi cercando di prendere sonno, ma un altro pensiero lo colpì, quello di non aver visto i suoi occhi e ascoltato la sua voce.
Akemi aveva detto che aveva gli occhi azzurri e dovevano certo essere bellissimi in un viso orientale!
Magari conosceva anche qualche parola di inglese...chissà...il padre era inglese del resto...
Con questo pensiero, finalmente, di addormentò, quando il sole, ormai, stava spuntando all'orizzonte.
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Giappone, ciliegi in fiore
FanficIl mondo di Louis è finalmente sereno, pieno di amore e di Harry. Qualcosa, però, può distruggerlo e riportarlo nel buio da cui, così faticosamente, è fuggito. Sequel di " Per favore, non lasciarmi andare..." È necessario leggere prima quella storia...