33. Finalmente a casa

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" Ma come fa l'aereo a non cadere? " chiese Kei con il visetto incollato al finestrino dell'aereo.

" Gli aerei sono costruiti apposta per cavalcare l'aria " spiegò Harry " proprio come fanno gli uccelli "

Kei guardò il riccio stupito, ma poi volse nuovamente gli occhi alle nuvole che scorrevano accanto a lui, non prima di aver mangiato uno dei biscotti che la hostess gli aveva dato.

Louis, seduto accanto a lui, gli sorrise e poi appoggiò la testa sulla spalla di Harry, che stava leggendo una rivista di arredamenti.

Finalmente avevano lasciato il Giappone e finalmente avevano potuto portare Kei con loro, come loro figlio.

Il bambino aveva versato qualche lacrima nel salutare Akemi e questo nonostante per tanti anni non si fosse mai aperto con lei e anche Louis e Harry avevano provato una sorta di malinconia nel lasciarla.

Si erano comunque promessi di tenersi in contatto e non si sarebbero certo dimenticati di mandarle spesso foto di loro e del piccolo Kei!

Il bimbo in questione cercò di non addormentarsi durante il lungo volo, ma poi crollò abbracciato al suo peluche multicolore.

Atterrarono a Londra, sotto una fitta pioggerella e, non appena varcarono la soglia del loro appartamento, sospirarono felici.

Kei si guardò attorno un po' impaurito e rimase immobile nell'ingresso, non sapendo cosa fare.

Louis, con la coda dell'occhio, lo osservò e sorrise intenerito, gli si avvicinò, gli tolse il giubbino e disse:

" Benvenuto nella tua nuova casa! Per ora ti dovrai accontentare di una cameretta un po' improvvisata, perché non abbiamo fatto in tempo a prepararla, ma presto la renderemo bellissima! "

Detto questo, prese per mano Kei e lo portò a fare il giro della casa e il bimbo trovò comunque bellissimo quello che sarebbe stato il suo lettino.

Harry, che non stava più nella pelle per la gioia di essere nuovamente a casa, battè le mani come un bambino ed esclamò:

" È quasi ora di cena! Dobbiamo festeggiare! Vi porto a cena fuori! "

" Ma sono le cinque, amore " ridacchiò Louis divertito.

" Beh, ma dobbiamo prima andare a comprare la cameretta di Kei e poi qualche vestito per lui e le scarpe e il castello di Hogwarth della Lego e...e...."

" Il castello della Lego? " lo interruppe Louis, arcuando un sopracciglio con ironia.

" Sì! " confermò Harry annuendo " L'ho sempre desiderato e ora che ho un bambino con cui giocarci, lo posso comprare! "

" Anche la fattoria con tutti gli animali e il trattore e i covoni di fieno! " aggiunse Louis euforico.

Kei guardò i suoi nuovi genitori con gli occhi spalancati, sorrise e, anche se non aveva capito molto di quello che avevano detto, si sentì assurdamente felice.

Giappone, ciliegi in fioreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora