28. Perchè?

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La settimana successiva passò come un incubo per Harry e Louis e l'incubo si concretizzò quando si trovarono di fronte il volto addolorato di Akemi, con il verbale definitivo del giudice.

" Mi dispiace " disse con le lacrime agli occhi " ma quel bastardo ha bocciato la vostra richiesta di adozione di Kei e anche di qualsiasi altro bambino giapponese "

Louis scoppiò a piangere disperato, mentre Harry reagì con uno scoppiò di rabbia.

" Perché non ce l'avete detto subito? " urlò irato " Dovevate avvertirci da subito che ci sarebbe stata la possibilità che per noi le adozioni sarebbero state difficoltose! Invece, nè i poliziotti con cui ho parato la prima volta, nè tu ci avete mai detto che esisteva questa probabilità.
Ci avete fatto perdere tempo e denaro, ma soprattutto ci avete devastato...
E tu lo sai quanto Louis sia fragile! "

" Ma credevamo tutti che quel giudice andasse in pensione anticipata! Era lui l'unico che avrebbe potuto crearvi problemi, io..."

" Vaffanculo a tutti! " urlò Harry, interrompendola con gli occhi iniettati di rabbia.

Detto questo, prese Louis fra le braccia e, senza aggiungere altro, lasciò l'orfanotrofio.

Giunti nel loro appartamento, i due giovani si abbracciarono stretti e Louis smise di piangere solo dopo parecchio tempo.

" Dovevano dircelo subito..." balbettò fra i singhiozzi, bevendo a piccoli sorsi il tè che Harry gli aveva preparato.

" Lo so " concordò Harry " Akemi è stata superficiale, doveva almeno paventarci la possibilità che quel giudice ci avrebbe ostacolato, ma, a sua discolpa, c'è da dire che credeva sarebbe andato in pensione nel giro di pochi giorni "

" Povero Kei, povero piccolo..." sussurrò Louis disperato.

" Lo so, ma...ma...a questo punto io credo che per noi sarebbe meglio tornare a Londra subito " disse Harry.

" Senza salutarlo nemmeno? " chiese il marito con gli occhi lucidi.

" Io....io non so se ho la forza e il coraggio di farlo " confessò Harry in imbarazzo.

" Ti capisco, amore " spiegò Louis " ma...ma se sparissimo così senza dire nulla, che cosa penserebbe? Penserebbe che l'abbiamo abbandonato..."

" Ma lo dobbiamo fare comunque! " esclamò Harry disparato " E lui ci odierà !"

" Gli spiegheremo che non è colpa nostra " disse Louis prendendogli le mani " e...e gli prometteremo di venirlo a trovare spesso. Io...io credo che quello ce lo lasceranno fare e poi chissà...magari in futuro, quando quel giudice sarà andato in pensione, potremo provare a rifare di nuovo domanda di adozione..."

Harry annuì e, dato che lo amava troppo, non gli disse che, ormai, i loro nomi dovevano essere stati segnati nel registro delle persone non idonee all'adozione in Giappone.

Giappone, ciliegi in fioreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora