24. Rainbow Dash

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Akemi condusse Harry nel suo ufficio e lo fece avvicinare alla finestra che dava sul giardino.

" Vedi Louis e Kei? " chiese la donna " Vedi come sono belli i sorrisi sulle loro labbra? "

Harry osservò il bambino e suo marito, che chiacchieravano come se si conoscessero da anni e si sentì piacevolmente felice, ma, nello stesso tempo, deluso, deluso dal suo comportamento e dal suo carattere.

" Voglio..." sussurrò a bassa voce " vorrei essere con loro..."

Akemi sorrise sollevata, gli appoggiò una mano sulla schiena e suggerì:

" La nostra struttura non è ricca e qui i bambini non possiedono molti giocattoli e non ricevono nemmeno molti regali, se non qualcosa al loro compleanno. Se esci e attraversi la strada, troverai un negozio di giocattoli...vai e prendi qualcosa per Kei. Io ho capito la tua paura nell'approcciarti a lui e credo che con un dono tu ci riuscirai meglio "

" Ma cosa posso comprare? " chiese Harry agitato " E se sbaglio? "

Akemi inclinò la testa sulla spalla, sorrise di nuovo e rispose:

" Ascolta il tuo cuore, ti suggerirà come agire "

Harry annuì, anche se in modo incerto, guardò un'ultima volta il giardino, poi uscì, individuando subito il negozio di giocattoli dall'altro lato della strada.

Non appena entrò, si trovò in un mondo totalmente diverso da quello che era abituato a vedere nei negozi inglesi, infatti la maggior parte degli articoli esposti gli era sconosciuto.

Si aggirò fra le corsie e gli scaffali pieni zeppi di macchinine telecomandate, giocattoli tecnologici e pupazzi dalle forme più strane e improponibili, ma il suo cuore non gli suggerì nulla.

Era ormai sul punto di abbandonare il suo scopo, quando i suoi occhi vennero attirati da un colorato peluche.

Era un personaggio che conosceva, uno dei " My Little Pony ", un cartone animato che lui e Louis amavano, anche se si trattava di un programma tipicamente per bambini.

Il pony in questione era Rainbow Dash ed era bellissimo con il suo manto azzurro e la sua coda e criniera con i colori dell'arcobaleno.

Harry sapeva che, molto probabilmente, non era un gioco da maschi, ma il suo cuore gli suggeriva di comprarlo, così, senza pensarci troppo, lo prese e passò alla cassa a pagarlo.

Con il suo acquisto stretto a sè in una busta colorata, lasciò il negozio e tornò all'orfanotrofio.

Giappone, ciliegi in fioreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora