Avengers Preference

33 - How And Why You Kill Yourself

Piccola premessa, quello che avviene in questo capitolo non sarà poi ricollegato ai prossimi per ovvie ragioni. Scusate in anticipo per l'angoscia e la possibile depressione. Se siete sensibili a certe cose vi conviene non leggere che ci vado giù pesante.

"Il suicidio è un azione sociale causata dalle tendenze collettive che operano sull'uomo e che lo spingono all'atto estremo."

Natasha: Una chiamata. Tutta colpa di quella chiamata. Nat, la tua Nat, era andata in missione come sempre, nulla di particolare, una missione facilissima. Due giorni dopo ti arriva una chiamata che ti annuncia che l'agente Romanoff era caduta in missione. Sono passate due settimane da quella chiamata e ora hai la certezza che lei non tornerà e tu non ce la fai a sopportarlo. Ora sei in cucina, sola come sempre. Un grosso coltello è lì davanti a te. Tu fissi lui e lui fissa te. In lacrime come sempre da ormai due settimane afferri la tua unica possibilità di liberazione. Punti la punta della lama alla gola e spingi. Fa male, molto male così decidi che deve essere una cosa veloce. Prendi un bel respiro, l'ultimo che farai, e spingi con violenza e velocità la lama all'interno della tua gola. Essa esce dall'altra parte. Appena il tuo corpo senza vita tocca terra il telefono inizia a suonare. Parte la segreteria e un messaggio si espande per la casa ormai vuota. "Y/N, sono Nick Fury. L'ho chiamata per comunicarle che l'agente Romanoff... Natasha, è salva. Era stata catturata ed è appena riuscita a tornare alla base. Appena sente questo messaggio si diriga alla Stak Tower, Natasha l'aspetta lì. Mi ha anche chiesto di dirle che non è venuta direttamente da lei poiché è gravente ferita. Arrivederci, la aspettiamo."

Steve: Ennesima litigata della settimana. Ormai non fate altro che litigare. Non riesci a capirne il motivo, tutto fila liscio, o almeno filava. Non c'è nessuno che vuole invadere la Terra né organizzazioni naziste che vogliono uccidere il tuo ragazzo. Non capisci cosa gli prende. Ora sei sul tetto del tuo palazzo, sconvolta da quello che ti ha detto. "SEI SOLO UNA STUPIDA RAGAZZINA CHE SA FARE QUALCHE TRUCCHETTO CON L'ACQUA. NON SARAI MAI CAPACE DI COMBINARE NULLA NELLA TUA VITA." Queste solo le ultime cose che ti ha detto. Non te lo saresti mai aspettata da lui.
Ormai sul quel cornicione sei all'impiedi. Stai guardando di sotto incapace di muoverti. Ti inizia a girare la testa a causa delle vertigini e inizi a vacillare un po'. Riesci a riprendere l'equilibrio ma ormai hai deciso, non vuoi più stare su quel tetto. Ti giri come a voler scendere ma invece ti butti all'indietro. Inizi a precipitare pensando a quanto faccia male la vita quando, nel mezzo dei tuoi pensieri, colpisci il suolo.
Il giorno del tuo funerale Steve è lì, accanto a te. Ti tiene la mano e ti sossurra il motivo di quel suo comportamento mischiato a infiniti "Mi dispiace piccola". Il motivo che lo ha portato a comportarsi così era la tua sicurezza. In quella calma apparente un ramo dell'Hydra lo stava minacciando di toglierti la vita se lui non avesse fatto come dicevano loro. Ormai però il peggio è successo e la guerra è iniziata.

Loki: Ormai è vero. Te lo senti nell'anima. Lui non c'è più e non tornerà da te. Thor ti ha appena dato la notizia che Loki si è sacrificato per salvarlo. Un gesto veramente eroico. Peccato che salvando suo fratello ti ha privato dell'unica persona ancora in vita che ti era rimasta. Ora sei totalmente sola. Nessuno a consolarti facendoti degli scherzi. I tuoi poteri sono fuori controllo e ti stai lentamente congelando. I tuoi poteri si stanno rivoltando contro di te. Ormai hai dalla vita in giù congelata e senti che stai anche scivolando dal letto. Però non te ne preoccupi, anzi stai facendo in modo da ritardare la caduta per quando sarai completamente gelata. È quasi andata. Il viso è quasi completamente gelato. In lontananza senti delle voci urlare allarmati. Mancano solo gli occhi. Loki, vivo, entra nella stanza. L'ultima cosa che vedi prima di precipitare al suolo finendo in mille pezzi è la sua espressione sconvolta e distrutta con gli occhi colmi di lacrime. Poi il buio eterno.
"Mi dispiace mia regina, credevo che il tuo amore non fosse folle come il mio. Grandissimo errore." Calde lacrime sgorgano dagli occhi glaciali del gigante di ghiaccio, il dio delle malefatte, colui che non si era mai legato a nessuno. Il cuore che aveva appena scoperto di avere si è appena frantumato come il corpo della sua splendida regina che mai tornerà a vivere né per lui né per nessun altro.