A Hogwarst love story

~Capitolo 51~

Leo
E io che pensavo ci sarei arrivata l'anno prossimo!
Mi avvicino ai bagni cercando di non farmi notare. Una volta lì mi fingo di ripassare i miei appunti mentre in realtà sto aspettando che tutti vadano a cena.
Quando non passa più nessuno entro, i lamenti di Mirtilla mi spaccano i tre quarti di timpani.
Inizio a guardarmi intorno, non mi sembra ci sia nulla di strano... provo a parlare in serpentese "Apriti".
Qualcosa scatta alle mie spalle e si apre l'entrata della Camera, la voce stridula di Mirtilla smette di piangere "Chi sei? Vattene via!". Non me lo faccio ripetere due volte ed entro nel passaggio.
Attraverso la Camera in maniera prudente, la mia differenza è tale che mi fa credere ci sia qualcun'altro o roba del genere.
Supero una montagna di detriti, deve esserci stata una piccola frana deduco.
Arrivo di fronte ad un enorme statua di Salasar Serpeverde con davanti a sé lo scheletro di un serpente lungo 20 metri abbondanti... qualcosa mi dice che sono arrivata.
La prima cosa che mi viene in mente è di appellare quello che cerco... ma non so esattamente cosa cerco, è questo il problema quel incantesimo richiede un minimo di precisione...
Ci penso un attimo "É un'idea stupida ma... accio risposte!" Non succede niente... lo sapevo che era un'idea stupida.
Provo con la tecnica che uso precisione trovare la risposta agli indovinelli per entrare nella sala comune. Chiudi gli occhi "Pensa... allora sto cercando delle risposte? Quindi spiegazioni, frasi parole" riapro gli occhi credendo di aver trovato la strada giusta, "Parole che papà ha nascosto qui anni fa... E per conservarle le avrà scritte... -involontariamente mi metto a giocare con la mia collana- magari in un libro!" Forse mi sbaglio ma se ho ragione mi sentirò stupida a non averci pensato prima "Accio libro!" Sento un boato tremendo e un piccolo forziere mi vola contro alla velocità della luce.
Lo schivo per un pelo.
Ha funzionato... ecco mi sento stupida. Quel coso ha fatto un buco nel muro mica da ridere ma sembra non essersi fatto nemmeno un graffio noto quando mi avvicino.
La seconda cosa che noto é che é chiuso con un lucchetto "Alhomora" niente... a quanto pare papino non era uno stupido.
Prendo in mano il lucchetto, sembra ci sia scritto qualcosa, tolgo la polvere per vedere meglio.
Leggo ad alta voce "La luce dell'etere sarà la chiave della morte" leggermente inquietante... ma lasciamo stare.
L'erede dovrei essere io, ma la luce cos'è? Mi metto di nuovo a giocherellare con il ciondolo, aspetta! Il prisma! Era di mio padre quindi... avvicino il quarzo al lucchetto che si illumina di un blu elettrico come l'incisione e la serratura scatta.
Papà sei un genio! Matto da legare ma un genio.
Apro il coperchio. Dentro ci sono un cilindro d'argento con incastonate ai lati due grandi pietre una trasparente come il vetro e l'altra nera come la pece, lo infilo in tasca prima che il mio cervello si riempia di domande a cui non so dare una risposta, non ancora almeno.
Poi prendo un libro decisamente inpolverato, vi soffio sopra rivelando la copertina nera decorata solo dal disegno color oro di una falce, metto anche quest'ultimo nella borsa prima che la curiosità abbia la meglio e me ne vado per non saltare la cena ed evitare anche il più minimo sospetto.
É ormai mezzanotte quando apro il misterioso volume.
Leggo solo una decina di pagine... giusto quelle che bastano a farmi capire che papà aveva ragione.
Non sono una strega normale... quello che ho sul collo non é il marchio nero... serve a ricordarmi che sono speciale, che sono una Braver.
E che porto la maledizione di famiglia.
Quel simbolo mi rende una rettilofora é il mio secondo potere...
Quel serpente serve a ricordarmi che sono la figlia della morte in persona.
Sono come mio padre e tutti i Braver prima di lui.
Sono un mietitore.

Zan zan zannnnn
Ciao personcine!
Ecco a voi spiegate le radici delle piccola Leo, i porteri speciali dei mietirori li scoprirete solo continuando a leggere... quindi state attenti quando aggiorno potrebbero esserci episodi strani ed... elettrizzanti.
Alla prossima!