Capitolo 6

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Dormì poco e niente quella notte, si girava e rigirava nel suo letto pensando a cosa potesse aver combinato per meritarsi un simile trattamento da parte di Jen. Le parole di Josh gli risuonavano nella mente: " idiota idiota idiota". Si ok lo era, ma perché? Non ce la faceva a resistere un minuto di più così, dopo essersi assicurato che fosse un'orario decente per chiamare, prese il telefono e compose il numero del suo amico...
- Pronto Josh sono io....
- Ciao caso disperato!
- Non prendermi in giro, sono già abbastanza demoralizzato.
- Fai bene ad esserlo !
- Non farla tanto lunga Josh, ti prego, dimmi che sai!
- So giusto lo stretto indispensabile. E' convita che tu abbia deciso di rimanere con Helen e c'è rimansta veramente male visto che fino al giorno prima le avevi professato amore eterno.
- Perché pensa che stia ancora con Helen? Non le ho mai detto una cosa del genere!
- No infatti! Ma non le hai detto neanche il contrario. Quel tuo "avevi ragione" che lei hai detto, l'ha portata a pensare tutto questo e non posso darle tutti i torti, non sei stato chiaro.
- Sono un idiota! devo assolutamente parlarle!
- Non credo che lei sia dello stesso parere .
- Vorrà dire che la costringerò ad ascoltarmi.
- E come? La farai legare ad una sedia dai suoi e la costringerai a sentire in vivavoce una tua confessione?
- No certo che no! Andrò a Chicago mi sembra ovvio!
- Finalmente una risposta sensata! Però devo metterti in guardia... c'è qualcuno che le sta ronzando intorno, lei sostiene che sia solamente un amico, ma Ginny ha dei dubbi, sopratutto conoscendo il soggetto in questione.
- Chi è? - Chiese leggermente alterato.
- Il suo ex, quello con cui lavorava in House.
- Si l'ho sentito nominare! Lei è mia! Non l'avrà mai!
- Ti conviene sbrigarti allora...
- Vado a fare i biglietti, entro domani sarò lì! 
***
A Chicago
Erano ancora le 19:00 e sebbene fosse ancora presto per prepararsi per la serata, visto che si sarebbero incontrati intorno alle 22:00, Jen era in camera sua ad affrontare il problema più grande che possa affliggere una donna; Il famoso: "che cosa mi metto?". Era in piedi davanti il suo armadio da più di un'ora e non aveva ancora trovato niente che la soddisfacesse, prendeva ogni singolo capo, lo esaminava attentamente e poi lo buttava sul letto o dovunque le andasse a tiro.
- È scoppiata una guerra qui dentro? - chiese Dan entrando nella stanza e facendo attenzione a dove poggiava i piedi.
- Taci e lasciami concentrare! Anzi... fai una cosa, chiamami Julia.
- Ai suoi ordini padrona - e uscì. Poco dopo tornò insieme alla loro sorella.
- Mi cercavi? Mah.... che hai combinato qua dentro?!?
- Mi serve il tuo aiuto! Non ho nulla di dencente da mettermi! - rispose rassegnata.
- Ok ho capito!!! Dan!?! Esci che dobbiamo lavorare.
- Ma io...
- Non rompere esci di qui! - continuò Jen.
- Va bene, va bene, non vi scaldate! valle a capire le femmine...
- Allora???? Che occasione è?
- Devo uscire con un amico.
- Lo stesso di ieri?
- Esattamente
- Wow... vi vedete due volte in due giorni è una cosa seria.... - disse sognante..
- Non saltare a conclusioni affrettate. È solamente un amico.
- Farò finta di crederci. Dove andate?
- Non lo so, non ha voluto dirmelo. Ha detto solo di vestirmi il più comoda possibile.
- Mmm... abolirei gonne e tacchi allora...
- Già esclusi in partenza... e per il resto mi sta tutto male...
- Non dire cretinate, staresti bene anche con una busta in testa e poi hai un guardaroba invidiabile, guarda questa camicietta ad esempio...
- E' decisamente trasparente!
- Beh.. se ci stai mettendo tanto a scegliere cosa indossare significa che ci tieni a questa uscita con questa persona no? Lo stendi con questa...
- Non voglio fare colpo su di lui... e poi credo sia già impegnato.
- Non importa!  E' perfetta... e insieme a questa potresti mettere un jeans ... quello strappato a vita alta  lì in fondo è davvero carino!!!  La camicia naturalmente la metti dentro e il gioco è fatto.
- Provo a fidarmi di te?
- Prova! Se non ti piace puoi sempre cambiarti. - e mentre la sorella parlava Jen stava già iniziando a cambiarsi
- Allora? Che ne pensi? - disse girando su se stessa
- Che stai benissimo!
- Ma non è troppo trasparente? - chiese dubbiosa.
- Non tanto, fa un po' effetto vedo non vedo... con un bel reggiseno sotto è la morte sua. In tutti i sensi fidati...- La provocò.
- Scema! Ok mi hai convinto, sotto metto le converse e il gioco è fatto.
- I capelli?
- Pensavo di legarli.
- Ottima idea!
- Coda, chignon o treccia?
- Rigorosamente treccia, ti sta una favola. Pettinati, truccati e poi fammi vedere il risultato. Ti aspetto qui... anzi, ti aspetto in salotto e lasciamo giudicare Dan. Se da di matto significa che sei una bomba sexy, se non reagisce corri a cambiarti che stai da schifo - entrambe scoppiarono a ridere!
***
Erano ormai le 21.00 e finalmente era pronta e soddisfatta del risultato finale. Si diede un'ultima occhiata allo specchio e dopo aver rimesso in ordine la stanza scese al piano di sotto. La faccia di suo fratello fu memorabile.
- Emmm... scusami... dove credi di andare conciata così?
- Conciata così come scusa?
- Mezza nuda! - Disse indicando la camicia.
- Dai Dan! Non esagerare - si intromise Julia cercando a stento di trattenere una risata - Sta benissimo!
- Non so dove stai andando, ma se devi vederti con qualche ragazzo ti consiglio di cambiarti immediatamente.
- Lo prendo per un complimento! - disse avvicinandosi per dargli un sonoro bacio sulla guancia - Bello il mio fratellino geloso! Non so come farei senza di te!!!!  Vado che sono in ritardo, passate una buona serata.
- Divertiti tesoro! -  le disse Julia con l'aria di una che la sa lunga.
- Non ricominciare! Ti ho già detto che non è come pensi... ciaoooo!
- Dove sta andando? E per favore, dimmelo con tatto - chiese Dan con già una mano sul viso.
- Sta uscendo con quel tizio di ieri.
- Quello che l'ha invitata a casa sua? Mi farà morire quella ragazza! Mai che se ne trovasse uno alla sua altezza.
- Ma che ne sai? Non lo conosciamo neanche.
- Mi basta quello che ci ha raccontato. Gli spacco la faccia se la fa soffrire.
- Per ora è solo un amico... tranquillo!
- Speriamo!
***
Si diedero appuntamento davanti al bar del giorno prima.
- Scusa il ritardo... non mi starai aspettando da tanto spero!
- Tranquilla, sono appena arrivato anche io - e le andò in contro per salutarla - Sei bellissima - le disse osservandola attentamente.
- Ti ringrazio! Spero di aver indovinato l'outfit. Di comodo ho ben poco nel mio armadio su cui scegliere...
- È perfetto! Chiudi la macchina che andiamo con la mia.
- Dove?
- Te l'ho già detto! E' una sorpresa!
Salirono in macchina e si incamminarono verso il posto misterioso. Viaggiarono per un'oretta abbondante dopodiché giunsero a destinazione.
- Mi hai portata al mare? - Chiese sorridendo.
- Aspetta e vedrai! - scese dalla macchina e prese dal portabagagli delle coperte e un frigorifero portatile.
- Si può sapere dove stiamo andando? - Chiese ancora una volta curiosa.
- Seguimi! - fu l'unica risposta che ottenne. Camminarono per altri cinque minuti dopodiché si ritrovarono davanti a degli scogli giganteschi.
- Mi hai portata a pesca di cozze per caso? - rise
- La vuoi smettere una volta tanto? Siamo arrivati! - disse indicandole un piccolo passaggio tra due scogli. La prese per mano e la condusse oltre quelle rocce. Un piccolo spiazzo di spiaggia deserto, 2 metri per 2,  le si presentava davanti. Difronte a loro il mare e attorno  solo scogli altissimi! Un piccolo angolo paradisiaco.
- Che te ne pare?
Era senza parole, la cosa più bella che avesse mai visto.
- È meraviglioso qui...
- Lo so! Ci vengo spesso quando ho voglia di stare da solo, sei la prima persona che ci porto.
- Wow, sono lusingata - gli sorrise. La tensione tra di loro stava salendo alle stelle, così lei cercò di smorzarla.
- Allora... mi hai portata qui per uccidermi e buttarmi in mare in modo che nessuno possa accusarti?
- Certo che no!  Ma ho portato con me due birrette e non c'è nessuno oltre a noi, quindi non hai scuse per non confessarti.
- È un colpo basso questo.
- Lo so, ma mi piace giocare sporco! - le disse mentre sistemava le coperte sulla sabbia - Vieni a sederti - e mentre lei si accomodava lui tirò fuori le due birre, le aprì e glie ne porse una.
- Grazie!!!
- Allora? Che ti affligge?
- Non ci provare, ti ho detto che avrei parlato solo dopo aver sentito te....
- va bene, mi confesso prima io. Allora... sono stato fidanzato! Per molto anche, ma poi è finita. Ho provato a farmi altre storie ma niente, nessuna che mi scaldasse il cuore come lo faceva lei. Ho pensato varie volte di provare a parlarle e magari provare a corteggiarla di nuovo, ma sono sicuro che lei non apprezzerebbe e quindi ho sempre rinunciato.
- Lei è di qua?
- Si è di queste zone.
- E ti interessa ancora?
- Non immagini neanche quanto.
- E allora cosa aspetti a riprendertela?
- Come scusa? Non so neanche se sia fidanzata. Magari si è rifatta una vita.
- Mai te ne accerti,mai lo scoprirai e poi che ti importa, era la tua donna e ora tu la rivuoi indietro! Vai e riprenditi ciò che era tuo e se ha un nuovo fidanzato lo affronti e combatti per lei!
- Dici sul serio? - chiese perplesso sentendola parlare così.
- Certo! lo so che non sembra un discorso da me, ma ultimamente la penso così...
- Non so neanche cosa dirle...
- Invitala ad uscire innanzitutto, portala qui magari e poi fagli capire in qualche modo che la vuoi. Usa l'istinto. Male che vada ti arrivà una cinquina in pieno volto. Ma credo che tu possa sopportare l'idea di uno schiaffo se ti aiuta a capire se si può agire o meno.
- Altro che schiaffo, quella mi uccide la conosco fin troppo bene!
- Se provi davvero qualcosa per lei puoi affrontare anche qualche livido.
- Hai ragione. Cercherò di seguire il tuo consiglio.
- Bene... e poi magarai me la presenterai!
- Certamente!!! Ora però tocca a te!
- Ok... ma solo perchè hai lanciato una bella bomba. Come al solito mi invaghisco delle persone sbagliate... provavo qualcosa per un collega. Colin...
- Provi o provavi?
- Non lo so.... ho sempre fatto finta di nulla per non destare sospetti, ma il giorno prima di venire qui a Chigaco ci siamo baciati e mi ha detto di provare delle cose per me....
- Non ci vedo nulla di male....
- Era fidanzato e alle prese con l'organizzazione del suo matrimonio. Quel giorno gli dissi che non pensava lucidamente e che doveva parlare con la sua fidanzata per capire i suoi veri sentimenti. Non volevo rischiare di illudermi per una sua sbandata passeggera. E' tornato nel suo paese e ha affrontato la sua donna, mi manda un messaggio due giorni dopo dicendomi che gli avevo dato il consiglio giusto. Stanno ancora insieme. Ha scelto lei!
- Mi dispiace, ma a questo punto non ti merita. Fidati!
- Dite tutti così...
- Perché è la verità. Meriti qualcuno che tenga a te più di qualsiasi altra cosa. A che ti serve un uomo che sa solo illuderti.
- Hai ragione, mi ha illuso e basta!  Pensare che lo consideravo il mio migliore amico. Ormai è tutto rovinato... anche la nostra amicizia.
- Non è detto.... le cose si sistemaranno prima o poi, devi solo essere positiva e magari lasciare entrare qualcun' altro nel tuo cuore. - con quelle parole l'abbraccio e si sdraiarono uno accanto all'altra ad ammirare le stelle.
- Era da tanto che non mi facevo una chiacchierata così con qualcuno. Grazie di cuore Jess...
- Wow! Siamo tornati a Jess. Era ora!!! Jessie era troppo formale da setire... soprattutto se  pronunciato da te. - risero. Rimasero in quella posizione per un tempo indefinito dopodiché Jessie, prendendo la situazione in mano, si girò verso di lei, la guardò negli occhi e piano piano le si avvicinò dandole prima un bacio sulla fronte, poi uno sulla guancia, sul naso e alla fine toccò le sue labbra con le proprie in un bacio tenero e dolce.
- Jess mah....
- Shhhh - le tocco le labbra con l'indice e poi continuò a baciarla. Inizialmente lei non rispose, era sotto sciock , ma poi le sue labbra iniziarono a seguire il movimento di lui quasi istintivamente. Fu nuovamente lei a staccare il contatto - che stai facendo? - gli chiese come a volerlo fermare con una voce che non convinceva neanche se stessa.
- Sto seguendo il tuo consiglio. Sto cercando di riprendermi ciò che era mio...
- Aspetta un attimo! Chi è la ragazza di cui mi hai parlato?
- Non lo hai ancora capito? Sei tu!! - e riprese a baciarla - Devi solo dirmi se devo prepararmi psicologicamente ad una sonora cinquina.
Lo guardò negli occhi per un periodo indefinito di tempo dopodiché si avvicinò alle sue labbra e questa volta fu lei a baciare lui. Fu quel gesto che spinse Jess al passo successivo. Dalle sue labbra scese sul collo dove iniziò una scia di baci bollenti. Dal collo proseguì verso la spalla e mentre con un braccio la tendeva stretta a se con l'altro iniziò a sbottonarle la camicetta. Lei in tutto ciò si stava facendo trasportare dalla passione di lui. Riuscì a toglierle la camicia con molta facilità, la fece sdraiare  in una posizione per lei più comoda e le si posizionò sopra tornando a concentrarsi sul collo mentre con le mani iniziava a toccare i suoi seni. Sempre con gran dimestichezza le sbottonò il reggiseno e glièlo sfilò. L'ammiro per qualche secondo dopodiché riprese a baciarla formando un piccolo percorso dal collo allo sterno fino ad arrivare al seno. Con la mano ne stuzzicava uno e con le labbra tormentava l'altro. Da parte di lei si sentivano soltanto gemiti che lo incoraggiavano a continuare. Dopo essersi dedicato al seno, cominciò a scendere con quei baci umidi  sul suo stomaco, la pancia, ed in fine si soffermò sull'ombelico dove rimase a lungo mentre iniziava a sbottonarle i pantaloni. Si fermò, la guardò per un istante e poi le disse - Sto per attraversare il punto del non ritorno, quindi se vuoi che mi fermi dimmelo adesso perché tra poco potrei non essere più in grado di farlo...-  lei non rispose, si limitò a baciarlo e toglierli la maglia. Da lì in poi fu un attimo. Si liberarono dei vestiti rimanenti e in me che non si dica portandosi nuovamente su di lei la fece sua. Raggiunto l'apice del piacere rimasero abbracciati avvolti da una sola coperta a guardarsi negli occhi senza dire una parola.
- Mi sembra un sogno - le disse
- Non lo è - gli sorrise
- Mi è venuta un'idea... la mezzanotte è passata da un pezzo ormai ma che ne dici di un bagno?
- Dico che è un'idea folle, ma di follie stasera ne abbiamo fatte fin troppe, quindi una in più non può far male.
- Vieni! - la prese per mano ed insieme si diressero in acqua dove dopo svariati scherzi e coccole replicarono il loro atto "d'amore".
***
- Sbrigati ad asciugarti o rischi di ammalarti . le disse passandole una delle coperte che aveva portato con se.
- La fai facile! i mie capelli non mi si asciugheranno mai!
- Sei te che ti sei voluta immergere! - ammiccò con lo sguardo.
- Sarebbe colpa mia adesso?!? Sei tu che mi hai provocata - disse lanciandogli una delle coperte che avevano usato per asciugarsi...
- Ti riporto a casa prima che ti venga la febbre sul serio. Andiamo.
Il viaggio di ritorno fu interminabile, sopratutto per Jen, la quale stava finalmente prendendo atto di quello che aveva appena fatto. "Che cavolo ho combinato!" Pensò. Prese il cellulare per svagare un po' la mente e si trovó davanti due messaggi. Il primo era di suo fratello:

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