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"La vuoi smettere Niall?!" Chiede Paul ormai disperato. "Non ti darò la mia fetta di torta al cioccato, te li scordi."

"Andiamo Paul! Io non l'ho mangiata quella torta..." Comincia a dire Niall fingendosi triste.

"La dovevi prendere al posto di quella ai lamponi."

"Non potevo rinunciare alla torta ai lamponi!"

"Niall, non cambierò idea! È la mia torta e la mangerò io."

Come al solito loro due cominciano a litigare. Niall è sempre stato un ingordo e Paul è sempre stata la sua vittima preferita alla quale rubare il cibo.

Rido a quella scena e in meno di due secondi la mia fetta di torta sparisce.

"Ehy!" Esclamo vedendo che Niall se la sta mangiando. "Quella è mia idiota!" Dico lanciandomi all'attacco contro di lui.

Finiamo a terra e, anche se so di non poter più recuperare la mia torta, mi siedo sopra di Niall per soffocarlo con il mio peso.

"Harry, smettila di farla tragica e levati dalla mia schiena!" Dice Niall.

"No, sei comodo." Dico mentre Paul scoppia a ridere e scatta delle foto a Niall prendendolo in giro. Proprio quando penso che nulla possa andarmi storto, Niall mi butta a terra, e lo stesso fa con Paul, e si siede sopra di noi.

"Sapete anche voi che sono più forte di voi due messi assieme." Dice Niall facendoci scoppiare a ridere ancora.

Adoro questo gruppo.

"Ehy Thompson!" Nel sentire il mio cognome venir pronunciato mi volto, mentre Niall e Paul si alzano permettendo anche a me di farlo. Vedo un ragazzo vicino a Iris che tiene in mano una macchina fotografica che credo sia di Iris, dato che sta tentando di riprendersela. "Questa stalker ti stava fotografando." Dice passandomi la macchina fotografica mentre Iris abbassa lo sguardo. "Certe persone sono proprio spaventose e strane." Dice riferendosi a Iris facendo partire una risata generale. Che hanno da ridere?

A quel punto tutto quello che succede dopo accade quasi senza che me ne accorga.

Tiro un pugno in faccia al cafone e comincio a riempirlo di botte, ma quando vedo Iris scappare via la rincorro. No... no, non scappare da me.

"Iris!" Urlo nel corridoio vuoto facendola fermare. La raggiungo e la scorgo a piangere un'altra volta. È orribile vederla così e sapere che è a causa mia... "Ti prego non piangere..." Dico a bassa voce.

"Perché l'hai fatto? Perché l'hai picchiato?" Chiede dandomi le spalle.

"Perché mi da fastidio sentire queste cose false su di te." Confesso stringendo un pugno lungo il fianco.

"Peccato che quelle cose siano vere..." Dice voltandosi verso di me tirando su con il naso. "Mi hai fatto paura Alex... Quello non eri tu." Dice pietrificandomi. "Odio la violenza e vederti fare quel che hai fatto mi ha... terrorizzata."

Rimango in silenzio cosciente del fatto che ciò che ho fatto è sbagliato. Mi sento male per quello che mi sta dicendo. Sapere di averla spaventata mi fa sentire un mostro.

"Non vuoi dire nulla in tua difesa?" Chiede con flebile voce. Rimango in silenzio mentre lei, vedendo che non rispondo, ricomincia a camminare per andarsene via.

L'ho delusa...

"Resta con me..." Sussurro. Lei si volta un secondo, poi scuote la testa e se ne va ferendomi ancora di più.

Per noi dueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora