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"Leo, di che parli?" Chiedo io impaziente. Che cosa ha da dirci riguardo ad Iris?

"Come di che parlo? Non dirmi che non sai di che malata stiamo parlando?"

A quelle parole stringo i pugni ricordando quanto fosse triste del fatto che le persone la considerino anormale.
"Non so di che parli." Dico a denti stretti. Che hanno le persone? Perché la definiscono malata?

"Harry, parli come se lei non vi avesse fatto nulla." Dice lui scuotendo la testa incredulo. "Harry vi ha sempre pedinato e spiati. Sa tutto di voi, soprattutto di te Alex." Dice guardando mio fratello, che ovviamente non sapendo niente mi lancia un'occhiataccia confusa facendomi abbassare lo sguardo. "Fareste meglio a starle lontano. Sarebbe capace di tutto. È una stramba, la definiscono addirittura un mostro, e non credo sia solo un nomignolo sciocco: c'è una ragione dietro quel nome, e non voglio che vi succeda qualcosa per colpa sua."

Me ne vado stanco di sentire le sue stupide parole. Non posso davvero credere a quello che mi ha detto Leo...eppure...

Svolto in un angolo arrivando in un piccolo vicolo. Mi appoggio ad un muro chiudendo gli occhi per assimilare quello che ho appena sentito.

Vedo Harry e Leo superare il posto in cui mi sono 'nascosto'. Probabilmente mi stanno cercando, ma non mi interessa.

Insomma, Iris non è un mostro. L'ho pensato anche io prima, ma quando ci ho parlato non mi è sembrata tanto orribile. Perché Leo ci ha detto quelle cose? Che cosa vuole dirci con 'non voglio che vi succeda qualcosa per colpa sua'? Che cosa vuole che ci succeda? Io, apparte venir paparazzato, non ho subito altro, dovremmo preoccuparci solo per questo?

A volte non capisco Leo, succedeva anche da piccolo. Lui parlava, mi dava avvertimenti, ma io non capivo. Cosa volete che capissi a tre anni sul non prendere un coltello in mano? Si preoccupa troppo, però ora non sono più un bambino e Iris non è pericolosa... Vero?

Mi sto già confondendo le idee... Grazie Leo.

Dopo altri venti minuti decido di tornare a casa e non appena vi sono dentro Harry mi sequestra e mi trascina in camera nostra.

"Ora tu mi spieghi tutta questa storia di Iris." Mi dice preoccupato e curioso. "Che vuol dire che sa tutto su di te e su di noi? " Chiede ancora agitandosi. "Parla Alex."

"Leo ha detto un mucchio di cretinate. Dovresti sapere anche tu quanto lui sia paranoico e protettivo nei nostri confronti quindi..."

"Quindi un corno Alex! Dimmi chi è quella là." Sbraita Harry. Non l'ho mai visto così agitato... Sembra... Spaventato.

"È una ragazza."

"Questo lo so anche io Harry. Sai cosa voglio sapere." Dice alzando gli occhi al cielo.

"Per la verità no. Non so cosa vuoi sapere." Dico sincero. Cosa si aspetta che gli dica? Che Iris è pazza? Che mi fotografa? Che in realtà lui non è mai stato calcolato?

"È veramente pazza?"

Scuoto la testa.
"No."

"Ma Leo..."

"Harry, stai mettendo davvero in dubbio la mia parola?" Chiedo sentendomi offeso. "Iris mi scatta un paio di foto, se vuoi proprio sapere quello che fa. Tutto qui. Sa che sei mio fratello, ma non ti ha mai fatto nulla. Ora sei più tranquillo?" Chiedo uscendo dalla stanza seguito a ruota da Harry.

"Alex, non te la sei presa veramente, vero?" Chiede posando una mano sulla mia spalla. La respingo subito infastidito.

"E per cosa? Per non avere la fiducia di mio fratello? Figurati." Dico ironico entrando in cucina dove trovo nostra madre ai fornelli. "Mamma, Leo ha detto che Cassandra vuole che andiamo con loro in vacanza in montagna per natale."

Si volta verso di noi alzando gli occhi al cielo.

"Avevo già detto a quella psicopatica che non sarei venuta in montagna con lei e l'ho pure bloccata perché non smetteva di infastidirmi, ed ovviamente ha obbligato Leo a convincerci..." Dice alzando ancora gli occhi al cielo. "A quanto pare non abbiamo scelta." Dice posando i suoi occhi su di me e su Harry. Dall'espressione che ha assunto intuisco che ha capito che c'è qualcosa che non va. "Perché avete quelle facce? Non avrete litigato di nuovo, vero?" Chiede incrociando le braccia al petto.

"Abbiamo discusso." Dico io alzando gli occhi al cielo. "E comunque non voglio parlarne."

"Invece dobbiamo parlarne." Dice Harry guardandomi negli occhi.

Ricambio il suo sguardo per un attimo per poi di uscire di casa da solo. Mi sento così frustrato. Odio quando litighiamo, ma so che è naturale ed inevitabile tra fratelli.

Non so neanche perché sono così arrabbiato con lui. Non è tanto per Iris, ma per il fatto che non creda alle mie parole, ma a quelle di Leo. Insomma, io e lui siamo fratelli, sangue dello stesso sangue, eppure lui ascolta Leo, neanche fosse nostro padre poi...

È così strano litigare per mancanza di fiducia. Ci siamo sempre scambiati l'identità a scuola avendo, per l'appunto, fiducia l'uno nell'altra, poi arriva Leo a dire due cavolate e la fiducia crolla.

Ho sempre pensato che io e mio fratello fossimo uguali, quasi telepatici, nel capire le cose, a quanto pare mi sbaglivo. Ora non so più neanche se definirlo il mio fratello gemello. Ha tradito il nostro patto, perché sì, quando si è fratelli si ha un patto, dove una regola dice esplicitamente di non dubitare le parole di un fratello con quelle di un semplice amico.

Non so che fratelli avete voi, ma io sono quel tipo di fratello che dice tutto all'altro. È per questo che lui non dovrebbe dubitare di me. So che ultimamente non gli ho parlato di Iris, ma non pensavo ce ne fosse bisogno, insomma, non è più un problema.

Proprio quando i pensieri mi invadono sempre di più la testa, creando mille dubbi, vedo Iris poco più in là. È in lacrime un'altra volta e, senza apparente motivo, corre da me. La stringo a me in un abbraccio mentre altre mille domande nascono nella mia mente. Perché piange ancora? Chi è il sadico che la riduce in questo stato? Non posso vederla così un'altra volta...

Per noi dueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora