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Non so quanto tempo sia passato da quando sono seduto su questo banco insulso, ma dopo un attesa prolungata finalmente finiscono le lezioni.

Esco fuori dalla scuola e non appena varco il cancello vengo trascinato via sulle spalle di Leo. Da quando è così forte?

"Leo, so camminare, mi lasceresti a terra?" Chiedo alzando gli occhi al cielo, ma lui non mi risponde. Tipico da lui fare tutto di testa sua. Sbuffo arrendendomi all'idea di utilizzare le mie gambe per andare ovunque Leo mi stia portando ora.

Con mia sorpresa arriviamo in un parchetto abbandonato e finalmente Leo mi molla. Allegro come posto...

"Allora? Avete parlato con i vostri delle vacanze natalizie?" Chiede a me e ad Harry, che trovo seduto dietro un alberello.

Entrambi ci guardiamo sbiancando. Come abbiamo fatto a dimenticarcene?

"Ditemi che scherzate..." Dice Leo massaggiando le tempie per poi tornare con lo sguardo su di noi. "Chiedeteglielo oggi. Ho bisogno di una conferma, va bene? Mia madre mi sta facendo impazzire..."

Annuiamo entrambi.

"Mi hai portato qui solo per questo?" Chiedo io.

"Veramente no." Inizia a dire. "Ho bisogno di parlare con Harry, con te, e con tuo fratello di Iris." Non appena pronuncia il suo nome deglutisco automaticamente.

"E chi è?" Chiede il vero Harry.

"Alex, sai benissimo chi è, l'hai aiutata tu alla festa di Niall. Probabilmente eri ubriaco marcio e ti sei dimenticato tutto." Dice Leo alzando gli occhi al cielo.

Oh no Leo. Ero tutt'altro che ubriaco.
Lui, però, non può saperlo.

"Che cosa devi dirmi?" Chiedo curioso e allo stesso tempo spaventato.

Iris' pov

Giorni prima...

Non so perché, ma la gente mi reputa strana, una persona da evitare. Scatto foto a tutti, quando capitano cose interessanti, ma nulla di più. Perché i giornalisti scolastici devono essere visti in cattiva luce? Non facciamo nulla di male, siamo come dei paparazzi, tutto qui.

L'inizio dell'anno scolastico è difficile per tutti: ci sono quelli emozionati per un nuovo inizio, che piano piano si trasformano in quelli che non ne possono più della scuola; quelli che non hanno intenzione di fare nulla e che quindi si faranno bocciare ancora; e poi ci sono io, che... Non so neanche perché sono una 'giornalista'...

Il mio insegnate mi ha sempre detto che prima o poi troverò l'ispirazione in qualcuno, ma non ho ancora trovato nessuno che catturi la mia attenzione. Sono tutti monotoni, noiosi e orribili. Basta tirare fuori una macchina fotografica e le ragazze si coprono il viso, mentre con i ragazzi è diverso: tutti si mettono in posa cercando di apparire forti e belli. Così... Stupidi.

Di certo non sono loro i soggetti che mi interessano. Se solo... Ne trovassi uno...

Ormai è ora di pranzo e sbuffando mi dirigo verso la mensa, consapevole che anche oggi non troverò la mia ispirazione.

Inaspettatamente vengo sorpassata da un ragazzo e i suoi amici che corrono come degli idioti. A causa del fatto che io tengo sempre la macchina fotografica tra le mani, per sbaglio scatto una foto e quando la vado a controllare per eliminarla resto sbalordita. La foto stranamente non è sfocata e si riesce a vedere chiaramente un ragazzo che sorride mostrando il suo sorriso perfetto e i suoi occhi azzurri. Arrossisco senza sapere il perché e comincio a sorridere contagiata dall'allegria della foto.

Lui è il soggetto perfetto.

Entro nella mensa e lo vedo seduto su un tavolo con i suoi amici intento a partecipare in una conversazione con i suoi due amici.

Mi siedo ad un tavolo non troppo distante dal suo nel quale non possa notarmi scattargli foto e, senza prestare attenzione al mio cibo, comincio a fotografarlo. Ride, fa delle smorfie, si sistema i capelli con una mano e sorride. Tante espressioni facciali racchiuse in un unico ragazzo... Come ho fatto a non notarlo prima? Splende di luce solare: lo si noterebbe da lontano un miglio, ed io sono stata ceca fino ad ora.

Non appena, però, le porte della mensa si riaprono facendomi distogliere lo sguardo dal mio soggetto noto un ragazzo completamente uguale a lui. Lo guardo sbalordita. Com'è possibile una cosa del genere?

Scatto una foto anche all'altro ragazzo, ma quando controllo la foto noto che non c'è la stessa passione, la stessa energia che ha l'altro ragazzo. Che siano fratelli gemelli? Non ne ho idea, ma lo scoprirò presto.

Non appena suona la campanella di fine pranzo vado a consultare il registro degli studenti che la bidella mi porge dolcemente. Per fortuna c'è qualcuno che non mi considera un mostro...

Vedo subito le loro foto e la loro descrizione.

Alex e Harry Thompson.

Thompson? Sono i figli di John e Emily Thompson? Ma certo! Era ovvio... Quel ragazzo ha la stessa vitalità della madre, dovevo arrivarci prima!

Fratelli gemelli. Identici in tutto e per tutto ed impossibili da distinguere.

Questo lo dite voi.

Sono usciti entrambi con nove all'esame di terza media. Hanno una gran capacità di apprendimento, ma non sempre dimostrano di aver voglia di studiare.

Tutto qui?

Sbuffo e comincio ad analizzare entrambe le foto. Chi è chi?

In una foto vedo uno dei gemelli che sorride in modo forzato, mentre l'altro gemello nella seconda foto sorride genuinamente facendomi arrossire di nuovo. È lui.

Leggo la didascalia della foto dove vi è il suo nome e la sua aula: Alex, aula 34.

E così si chiama Alex...

Riconsegno i documenti alla bidella e mi allontano facendole un piccolo sorriso di sincera gratitudine.

Quando passo per i corridoi lo vedo mentre va verso il bagno e mi nascondo per non farmi vedere. Perché lo faccio?

Ormai non posso entrare in classe... Sono già in ritardo, tanto vale rimanere fuori e rientrare alla prossima ora.

Mentre questa riflessione si fa spazio nella mia testa, controllo l'aula da cui è appena uscito Alex. Se non sbaglio l'aula 34 è al secondo piano... Che strano... Eppure lui è uscito... Dall'aula 26...

Che cosa? Si è forse scambiato con suo fratello? Perché mai? Mi sarò sbagliata io? Che sia Harry lui?

Quando ritorna non posso fare a meno di sentirlo sussurrare parole a se stesso.

"Coraggio Alex, mancano solo due ore. Sii il miglior Harry di sempre."

Spalanco gli occhi mentre lui entra in classe.

Esco dal mio nascondiglio e comincio a vagare per la scuola riflettendo su ciò che ho appena scoperto. Così... Alex mente al mondo assieme a suo fratello...

Sorrido arrossendo ancora una volta.

Davvero un bel soggetto.

Per noi dueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora