Speciale 2

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Suonano il campanello alla nostra porta.

È domenica e i nostri genitori sono andati fuori per passare un po' di tempo senza noi figli.

Mi stropiccio gli occhi assieme a Harry e guardo l'orario sul cellulare.

Sono le otto di mattina. Chi è che rompe a quest'ora?
Non dovevi restare sveglio fino alle sei di mattina con tuo fratello a giocare alla play.
Sta zitto. Non c'è comunque una buona motivazione per venire a suonare a casa nostra così presto.

Cavolo è domenica! Io voglio dormire!

«Vai a vedere chi è.» Mi dice Harry rimettendosi a dormire.

«Aspetta, perché devo andarci io scusa?!» Chiedo togliendogli la coperta leggera che ha addosso.

«Perché ieri ho vinto io contro di te a fifa.» Mi fa ricordare.

«Ma non c'entra nulla!»

Lui non mi ascolta, riprende la coperta e torna a dormire ignorando i mentre il campanello suona per la centocinquantamillesima volta.

«ARRIVO CAZZO!» Sbraito. Meno male che Iris non è qui.

Apro la porta in pigiama e mi trovo davanti Leo.

«Oh buongiorno.» Dice sorridendo allegro come sempre.

«Dillo, vuoi che io ti uccida Leo? Ma sai che ore sono?»

«Le sette.»

«Appunto.» Dico sperando che recepisce che volevo dormire.

«Appunto. Devi svegliarti presto per-»

Gli sbatto la porta in faccia e tento di tornare in camera mia, ma lui riprende a suonare al campanello.

Sbuffo e torno ad aprirgli. Stavolta però è comparsa vicino a lui una ragazza.

«Ok, non è divertente. Sto sognando. Lei prima non c'era.» Dico stropiccuandomi gli occhi pensando che sia un'illusione. No, non lo è.

«Lei è la mia ragazza, Francesca.» Dice sorridendo Leo mentre un pianto si fa spazio dietro di loro.

Allungo il collo curioso, per vedere di cosa si tratta e vedo in un passeggino con dentro una bambina.

«Beh te ne avevo accennato no?» Mi dice Leo mentre Francesca prende in braccio la piccola.

«Non capisco ancora perché tu sia venuto da me a quest'ora. Se volevi farmi vedere tua figlia non potevi passare dop-» Non faccio in tempo a finire la frase che la bambina si allunga e mi tira uno schiaffo in faccia. «E dopo questo non capisco perché vi debba far entrare in casa.» Dico guardando malamente la bambina che ormai si è messa a ridere.

Piccolo mostro.

«Andiamo Alex, perché sei così scontroso oggi?» Chiede Leo mentre entra in casa assieme a Francesca.

«Non lo so, forse perché qualcuno mi ha svegliato alle sette di mattina.» Dico rendendo la cosa finalmente ovvia.

«E Harry?» Chiede ignorando la mia risposta.

«Ma lo fai apposta?» Chiedo mentre Francesca e Leo si siedono sul divano e io vado di sopra.

Prendo un respiro profondo e successivamente butto per terra mio fratello che insultandomi si alza e va in bagno mentre io mi cambio.

Se devo subire questa cosa, la deve subire anche lui.

Dopo essermi cambiato scendo di sotto e mi siedo su una poltrona lontana dal divano per evitare di ricevere altri schiaffi da quella bambina che non fa altro che allungare le mani verso di me.

Per noi dueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora