Capitolo diciannove - Convincimi
Il salotto di casa Clarke si era fatto silenzioso come una tomba - e la similitudine non poteva essere più giusta, se si osservava l'espressione tragica del capo famiglia: Ron era seduto su una poltrona, con le mani aperte sui braccioli ed il corpo pietrificato da sensazioni troppo intense per essere manifestate. Aveva gli occhi sbarrati, le labbra schiuse ed il viso teso, persino privato dalle deboli rughe dell'età.
Constance, in piedi al suo fianco, sembrava aver reagito meglio: la sua bocca si era distesa in un sorriso perenne e sempre più grande, che presto sarebbe sicuramente esploso in esclamazioni di congratulazioni e soddisfazione. Le iridi chiare erano talmente assorte, da dare l'impressione che stessero già vagliando ipotetici scenari futuri.
Fanny era la più disinteressata, compatibilmente con la sua tenera età e con la sua diversa concezione dei sentimenti e degli impegni tra un uomo ed una donna: non appena udita la notizia, aveva reagito con una smorfia di difficile comprensione, per poi tornare ad osservare il programma televisivo a basso volume, senza alzarsi dal tappeto sul quale era sdraiata.
Emma era radiosa, ma anche infastidita.
Io e Melanie ci sposiamo.
Aveva parlato Zayn, dato che gli iniziali tentativi della sua ormai ufficiale fidanzata erano andati in fumo a causa del suo imbarazzo: le aveva accarezzato la schiena con riguardo, sempre ligio nel dedicarle certe attenzioni solo in privato, ed aveva pronunciato quelle semplici parole senza alcuna esitazione, muovendo le labbra in un sorriso sincero.
La sua futura cognata era affascinata dall'espressione della sorella maggiore, dalla sua intaccabile purezza di sentimenti e dalla sua sincera e serafica devozione: non aveva mai visto il suo viso brillare così tanto per un sentimento ed una promessa, mai si era specchiata in occhi tanto increduli di fronte alla propria fortuna. Avrebbe voluto assistere al momento della proposta, scorgere qualsiasi istante di perfetta felicità e mantenere quel ricordo per tutta la vita.
E Melanie, o Zayn - che in fondo doveva anche a lei la riuscita della proposta -, avrebbe dovuto dirle subito ciò che era successo, invece di aspettare che l'anello ordinato fosse pronto per essere indossato e mostrato: i due avevano atteso diversi giorni prima di dare la notizia, forse anche approfittandone per collaudare al meglio il loro prossimo futuro, e si erano presentati in casa Clarke solo quando l'anulare sinistro della figlia maggiore aveva potuto sfoggiare un diamante di piccole dimensioni, ma sufficientemente eloquente. Constance aveva subito sospettato qualcosa, facendo segno al marito, ma aveva preferito aspettare prima di dare in escandescenze.
L'istante successivo, la situazione cambiò totalmente sfumatura: Emma corse verso i promessi sposi con un sorriso allegro stampato sul viso, congratulandosi vivamente per la lieta notizia.
«Non che sia una novità, in fondo» aggiunse, ancora abbracciata saldamente alla sorella. «Credo che mamma stesse preparando il corredo da... Quanto? Cinque anni?» Spiegò, facendo ridere i presenti ed anche la diretta interessata.
Constance, infatti, si era avvicinata con gli occhi lucidi e le labbra appena tremanti, baciando più volte sia la propria figlia sia il ragazzo artefice di tanta felicità. La sua voce euforica e commossa spezzava il silenzio fino ad allora radicato tra ognuno di loro. «Non ci posso credere!» Continuava a ripetere, instancabile. «Non ci posso credere!»
Notando il cambio di atteggiamento della famiglia, Fanny si convinse che forse la notizia non poteva proprio passare inosservata, quindi si alzò di malavoglia dal tappeto e si diresse stancamente verso il gruppetto di persone: fu Melanie, con le guance arrossate e la commozione dipinta in qualsiasi tratto del volto, a stringerla a sé. La piccola rivolse a Zayn una semplice occhiata ed un mezzo sorriso forzato, che però lui accettò di buon grado, conoscendola.
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High hopes
RomanceSequel della storia "Little girl". Estratto: "«Respiri, quando sei con lui?» Lo ami? «Non azzardarti ad usare contro di me le mie stesse parole», lo ammonì Emma, facendo aderire un po' di più la sua schiena alla parete fredda. Stringeva i pugni per...