Eccoci all'ultimo capitolo di questa storia e dell'intera serie: spero possa piacervi.
Ci tengo a ringraziarvi ancora una volta con tutto il cuore per aver seguito le vicende di questi due scapestrati e per il sostegno che mi avete dimostrato. La storia è vostra.
Un abbraccio,
Veronica.
Epilogo – La nostra guerra
3 Febbraio 2017 – Quindici mesi dopo
«Sto solo dicendo che hai l'aria da porca» ripeté Pete con sguardo indifferente e stringendosi nelle spalle, mentre gli occhi sottili seguivano il fumo espirato.
Emma sbuffò, ignorando la risata di Nikole ed il sorriso di Dallas. «Grazie, sei gentile.»
«Ad Harry piaceranno» la distrasse l'amica, rivolgendole un occhiolino malizioso ed accavallando le gambe sotto il tavolo. Il nuovo taglio di capelli di Emma si era presto trasformato nell'argomento del giorno: aveva detto addio a qualche centimetro di lunghezza ed aveva coperto la fronte lentigginosa con una frangia sottile e nuova.
«Non so» sospirò in risposta, mordendosi l'interno di una guancia: non che li avesse tagliati per lui o per attirare la sua attenzione, era chiaro, ma forse sarebbe stato più semplice accettare quel mite cambiamento con la sua approvazione.
«Ma se anche non gli piacessero,» intervenne Dallas, allungando i piedi scalzi sul tavolo e massaggiandosi il collo con una mano «non sarebbe la fine del mondo, giusto?». Era nuovamente tornato in città, mettendo a dura prova la pazienza della sua fidanzata: lei non lo sapeva ancora, ma presto avrebbe dovuto affrontare la proposta di trasferirsi a Bradford.
«Ti ricordo che noi ci mangiamo, qui» commentò Emma, spingendo via le sue gambe per obbligarlo a spostarle.
«A proposito, mi meraviglio che questo posto sia ancora tutto intero» continuò, guardandosi intorno con fare curioso e divertito. La cucina era in ordine, illuminata dal sole del primo pomeriggio.
«Intendi per il sesso?» Tentò Nikole, avvicinandosi e calcando le parole come per discutere di un segreto.
Emma alzò gli occhi al cielo, Pete scosse la testa.
«Anche» sorrise Dallas, riportando i piedi sul tavolo. «Ma soprattutto per i litigi: non mi meraviglierei se...»
«Come sei esagerato» lo interruppe la diretta interessata, raggomitolando le gambe al petto. «Anche se litighiamo spesso, non vuol dire che siamo soliti lanciarci addosso pezzi dell'arredamento o appiccare incendi» continuò borbottando.
«Ah, no?» La provocò l'altro, ridendo accompagnato dalla cicatrice sulle sue labbra.
Lei gli rivolse una smorfia, evitando di rispondere per mettere fine al discorso: era capitato solo una volta che Emma, in preda all'ira, avesse accidentalmente scagliato contro Harry – sempre accidentalmente nei paraggi – un posacenere. Aveva mirato ai piedi, mancando di proposito il bersaglio, ma l'aveva fatto. In sua difesa poteva dire di aver avuto un solido movente.
«L'importante è che le vostre abitudini – qualsiasi esse siano – non mettano in pericolo la vostra convivenza» ironizzò Nikole, raccogliendo i capelli in una coda alta e scoprendo il viso notevolmente più snello. La soddisfazione per il peso perso con tanti sacrifici le dava un'aria raggiante. «Anche se sono sicura che la rendano solo più eccitante.»
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High hopes
RomanceSequel della storia "Little girl". Estratto: "«Respiri, quando sei con lui?» Lo ami? «Non azzardarti ad usare contro di me le mie stesse parole», lo ammonì Emma, facendo aderire un po' di più la sua schiena alla parete fredda. Stringeva i pugni per...