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Probabilmente quella era la Domenica peggiore di tutta la storia dell'umanità. Senza Nicholas lo era. Mi stacca le chiamate, non risponde ai messaggi e quando sono andata a casa sua, la madre mi ha detto che non c'era. Ma sono tutte balle, ne sono certa. Nonostante morissi dalla voglia di tornare a casa sua, decisi tutt'a un tratto che magari dargli un po' di spazio l'avrebbe fatto tornare da me.
E così eccomi distesa sul letto a fissare il soffitto, sperando che questa giornata di merda passi. Mia madre interrompe il mio favoloso momento di serenità irrompendo nella stanza.
«C'è qualcuno fuori la porta che ti vorrebbe parlare», mi dice.
Mi alzo di scatto dal letto. «Nick!», urlo correndo verso la porta. La apro con foga e corro sui ciottoli del mio vialetto urlando ancora il suo nome. Ma, ovviamente, non è lui.
«Sono solo io», dice con un sospiro Jospeh.
La delusione mi invade mista a rabbia. «Va via da casa mia! Non voglio più vederti!».
«Amanda mi dispiace, non ero in me. Non le pensavo davvero quelle cose, è solo che...mentre ero in un negozzietto qualche ora prima della festa, ho visto le tue amiche Katrine e Kristen insieme a Tyler che parlavano di te e Nicholas. Dicevano che tu lo amavi e che io non ero niente per te, che presto mi avresti messo da parte. E poi ho incontrato Nicholas. E gli ho detto che saresti venuta alla mia festa perché mi amavi, perché preferivi stare con me, e così alla festa ti ho trattenuta. Ero arrabbiato capisci? Mi dispiace, lo so che ti ho fatto litigare con lui. Ma sistemerò tutto te lo prometto. Perché ti amo!», esclama con sincero rammarico.
«Tu cosa hai fatto? Se adesso io ho perso Nicholas é solo colpa tua, te ne rendi conto? Come hai fatto a piacermi? Lui aveva ragione su tutto. Adesso vattene via di qui!», grido con voce rotta.
«Ti prego, non odiarmi! Si fanno cose che in realtà non vuoi quando sei arrabbiato! Perdonami! Ci parlerò io con Nick», mi dice implorante.
«Ti ho detto che te ne devi andare!», gli ringhio contro.
«Tu meglio di me sai quanto sia brutto non essere perdonati dalla persona alla quale tieni più di ogni cosa».
Sì, lo sapevo. Per un secondo ho provato pena per lui. Ma solo per un secondo. «Al momento non ho proprio voglia di perdonarti, sai di cosa avrei voglia? Vorrei che tu ti ficcassi la lingua nel sedere e te ne andassi. Mi faresti un favore enorme».
«È vero che lo ami?», mi chiede con voce densa di tristezza.
Non gli rispondo, mi limito semplicemente a voltargli le spalle.
«È così, non è vero?».
Con la strana sensazione di essere osservata mi guardo intorno, ma subito mi ricompongo. «Chiudi quella cazzo di bocca e tornatene a casa», gli dico senza voltarmi ed entrando in casa.
Non appena sento la sveglia faccio una scatto e mi precipito giù dal letto. È Lunedì mattina, questo vuol dire che c'è scuola che a sua volta vuol dire che lo vedrò.
Non sono mai stata così puntuale a scuola. Ed eccolo che varca la soglia del cancello. Aspetto che mi aia abbastanza vicino da potermi sentire. «Ciao», lo saluto.
Lui mi fa un cenno e continua a camminare.
«Andiamo a lezione insieme?», gli chiedo rincorrendolo.
«La smetti?», mi chiede irritato.
«Di fare cosa?», faccio la finta tonta.
«Di fingere che non sia successo mai nulla».
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Best Friends in love
RomanceInnamorarsi del proprio migliore amico. Quello con cui dormi, con cui sei perennemente in contatto. Quello che puoi considerare come tuo fratello. Quello con cui sei nata assieme. Quello con cui sei legata sin dalla tenera età. Innamorarsene é sicur...