13
Quando mi decisi finalmente ad uscire dal bagno, trovai Mandy ad aspettarmi paziente sul letto. Mi fissava con uno sguardo strano, come se stesse analizzando la situazione o stesse prendendo una decisione. Le lanciai un sorriso piegando inconsapevole la testa di lato.
«So che la vista è favolosa, ma dovrei cambiarmi».
Lei ridacchiò imbarazzata ma non distolse lo sguardo. «Che c'è, sei timido?».
Le lanciai uno sguardo di sfida. «Se volevi che mi spogliassi, bastava solo chiedere. Posso spogliarmi anche davanti ai tuoi occhi».
«Magari un'altra volta», rispose dopo un po'.
«Come pensavo».
Presi a fissarla mentre vedevo le sue guance tornare al suo colorito. Poi decisi di avvicinarmi di più a lei. Cercai la sua approvazione guardandola negli occhi, e lei annuì. Mi chinai su di lei e le diedi un leggero bacio, preparandomi per dirle dell'anello, ma inaspettatamente Mandy mi strinse a se con forza e continuò a baciarmi. In un secondo avevo dimenticato tutto; chi ero, cosa volevo fare o cosa stavo facendo in quel momento. C'era solo lei, le sue labbra, le sue mani, il suo corpo...scattai via da lei e mi strinsi l'asciugamano in vita. Era chiaro ormai che la desideravo più di ogni altra cosa, ma sarebbe stato davvero molto imbarazzante lasciarglielo capire così facilmente. Cercai di coprirmi mentre lei mi fissava ancor più imbarazzata di me. E poi lei cominciò a ridere, e io non capii perché. Mi guardai dall'alto in basso per vedere se c'era qualcosa fuori posto, ma non c'era nulla che non andasse. Chiaramente mi stava prendendo in giro. «Non si ride delle disgrazie altrui».
«Addirittura disgrazie!», esclamò lei.
«È imbarazzante».
«Ti è mai capitato altre volte quando eri vicino a me?», mi chiese.
«Oh sì, non sai quante. Soprattutto quando dormivano insieme», ammisi non riuscendo a trattenere una risata. «Ma a te che importa?», chiesi curioso. Non avevo mai conosciuto questa Mandy.
«Curiosità».
«Io vado a cambiarmi curiosona».
Mi rifugiai di nuovo in bagno portandomi dietro i vestiti e l'anello.
Dieci minuti dopo mi feci coraggio ed uscii. Rimasi a fissarla accanto alla porta del bagno. Avevo sempre considerato Mandy una bellissima ragazza, ma non l'avevo mai vista così. Sembrava addirittura più bella con quella luce negli occhi. Felicità forse? Lo speravo.
«A che pensi?», mi chiese con un cipiglio.
Chiaramente aveva notato che la stavo fissando da un po'.
«Due settimane fa vidi in una gioielleria una anello che non so perché ma mi fece pensare a te. Ma noi non ci parlavamo più, quindi non aveva senso prendertelo se poi non potevo regalartelo. Ma io lo presi lo stesso con l'intenzione di dartelo non appena tutto si sarebbe chiarito. E ora ce l'ho qui con me», dissi avvicinandomi a lei e mostrandoglielo.
Lei lo guardò rapita e le spuntò un grande sorriso sulla bocca. «È bellissimo».
Le posai delicatamente l'anello sul palmo della mano e glielo avvicinai di più al viso per farle leggere cosa avevo fatto incidere al suo interno.
Avevo fatto scrivere "oggi, domani e per il resto dei miei giorni". Sembrava una frase molto sdolcinata, ma era la pura verità.
«Significa che starò sempre dietro le quinte ad aspettarti», le dissi con un sospiro.
«La tua attesa è finita», mi rispose lei alzando lo sguardo.
Non potevo credere a ciò che mi aveva appena detto. «Questo significa che...?».
«Credo che lo scopriremo insieme», mi disse. Poi mi strinse a se e il ricambiai la stretta con la testa tra le nuvole. «Grazie, mi piace tantissimo».
Era buffo però. Le avevo dato l'anello proprio a Las Vegas, città in cui volendo ci si può sposare in men che non si dica. «Non c'è di che Mandy. Sai a cos'altro stavo pensando? Un qualcosa di folle...», azzardai.
«Ossia?».
«Siamo a Las Vegas, ti ho appena dato un anello...», dissi lasciando la frase incompleta. Vidi un'espressione sconvolta stampata sul suo viso, sostituita poi dalle risate.
«Per l'amor del cielo, che idea folle!».
Risi anch'io e le accarezzai la guancia. «Sono talmente innamorato di te da desiderare di sposarti e averti tutta per me sempre».
Lei alzò gli occhi al cielo, ma potevo vedere il sorriso che le era spuntato sulle labbra. «Il diabete proprio».
Con uno scatto mi alzai e le porsi la mano. «Santa Monica ci aspetta!».
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Best Friends in love
RomanceInnamorarsi del proprio migliore amico. Quello con cui dormi, con cui sei perennemente in contatto. Quello che puoi considerare come tuo fratello. Quello con cui sei nata assieme. Quello con cui sei legata sin dalla tenera età. Innamorarsene é sicur...