6
Ero sveglio da un po' ormai, mentre Mandy era ancora nello stato incosciente. Dal mio posto la fissavo mentre dormiva con un'espressione beata sul volto. Volevo che quel momento durasse in eterno, ma purtroppo dovevo svegliarla. La scuola di certo non aspettava noi. Con un sospiro allungai la mano verso il suo viso e le feci una carezza.
«Mandy? Sveglia dolcezza», sussurrai.
Vidi i suoi occhi muoversi sotto le palpebre, ma non li aprì. Sorrisi e frenai l'impulso di chinarmi a baciarla.
«Mandy, piccola, dobbiamo andare a scuola».
Lei grugnì e lentamente aprì gli occhi. E la sua magnifica espressione beata scivolò via. Appena posò lo sguardo su di me divenne paonazza, allora distolse lo sguardo e si alzò dal letto. Era ovvio che era in imbarazzo per quello che era successo quella notte. Lo ero anch'io, ma di certo non me ne pentivo. La seguii per il corridoio. Nel silenzio più totale ci lavammo e vestimmo.
«Tutto bene Nick?», mi chiese tutt'a un tratto. E io che credevo che il problema fosse il suo, non il mio! In effetti, mi sentivo leggermente in colpa per ciò che avevo fatto. Come se le avessi fatto un torto, ed era terribile pensare che l'avrei voluto rifare altre mille volte.
«Sì. Volevo chiederti scusa per stanotte», dissi allora.
«Sei perdonato», rispose con una voce un po' strana, distogliendo lo sguardo. Come se la mia risposta non l'avesse soddisfatta.
«Questo non vuol dire che non lo rifarei altre mille volte; è solo che non voglio mancarti di rispetto», le spiegai allora.
«È tutto apposto».
Aggrottai la fronte. «Sul serio?».
Mi aspettavo che si sarebbe terribilmente arrabbiata con me e che mi avrebbe messo il muso.
«Sì».
«Bene. Stasera che fai?».
«Non lo so, ma credo che uscirò con Joseph».
Non chiesi altro. Quel chicco di gioia che si stava lentamente alimentando dentro di me, scomparve. Nonostante lei mi avesse baciato e avesse ammesso che mi amava, non aveva cambiato idea su Jospeh. D'altronde, non c'era da stupirsi, me l'aveva detto che non voleva stare con me.Quando arrivammo a scuola tra una battuta e l'altra sulla partita di shanghai, ci separammo con un abbraccio. Lei aveva lezione di letteratura, io di fisica. Era assurdo il fatto che mi mancava anche se eravamo distanti per solo un'ora. Qualcuno prese posto accanto a me. Sottocchio vidi una folta chioma di capelli rossi e allora capii chi era.
«Ehi Kim».
«Ciao straniero», mi salutò lei sorridendomi.
Mi sentii stranamente in colpa. Non l'avevo più chiamata dopo quella serata imbarazzante. «Scusa se non mi sono più fatto sentire», dissi allora.
«Ma no, figurati, non stiamo mica insieme! Comunque, come vanno le cose?».
«Vanno bene».
Lei annusò l'aria e fece una smorfia. «Mi sa tanto di bugia. La tua espressione dice il contrario».
Sospirai. «Avevate ragione voi tutti, io ho sempre avuto torto. Ora che so come stanno le cose è troppo tardi».
«Non è mai troppo tardi».
«Non mi vuole».
«È una stronzata. Tutta la scuola sa che Mandy ti ama alla follia. Solo un cieco non se ne accorgerebbe».
Le sorrisi con gratitudine. In qualche strano modo mi risollevò l'umore, anche se leggermente. «Grazie. Le tue parole sono confortanti. Posso chiederti una cosa?».
«Prego, chiedi pure».
«Cosa dicono tutti di me e Mandy?».
«Ci sono alcuni che pensano che voi siate scopamici, altri che siete fidanzati in segreto, altri semplicemente che siete due stupidi che si amano e non stanno assieme».
«E scommetto che tu fai parte della terza categoria», ridacchiai.
«Mio malgrado sì», rispose guardandosi le mani.
«Tuo...malgrado?».
Lei arrossì e non rispose.
«E tu?», chiesi.
«E io cosa?».
«Cosa pensi di me?».
«Beh, mi sembri un tipo simpatico. Ti dirò una cosa, mi ha sorpreso il fatto che oltre ad essere molto attraente fisicamente, hai anche una bella personalità».
«Grazie», risposi non sapendo che dire.
Quando il professore entrò in aula, la conversazione finì.Alla fine dell'ora Kim raccolse i libri e si rivolse di nuovo a me. «Sono certa che la conquisterai».
«Lo spero».
Nei corridoi andai incontro a Mandy che era accanto a Joseph. Quest'ultimo, non appena mi vide, fece un'espressione irritata. Sorrisi interiormente.
«Mandy», la salutai. Feci appena un cenno in direzione di Joseph, più per gentilezza che per altro.
Il resto delle ore di lezione trascorsero senza che io me ne rendessi conto; ero troppo immerso nei miei pensieri.
«Oggi Joseph sembrava un tantino irritato», dissi a Mandy quando le lezioni finirono.
«Sì, sa del bacio al nightclub», sospirò lei.
Non potendomi trattenere, risi. «Se sapesse il resto!».
«Mi tiene il muso per tutto il tempo».
Sorrisi ancor di più.
«Ne sei felice, non è così?».
«Non puoi biasimarmi, io vorrei essere al suo posto; é il mio rivale in amore. Mi sta privando dell'unica persona della quale sono innamorato, vedila così e credo che non sarai più arrabbiata con me».
Lei sbuffò, chiaramente a corto di parole. «Stasera esco con lui».
«Dato che la cosa mi da molto fastidio, molto più di quanto sia lecito, da oggi in poi evita di dirmelo. Magari dimmi che non ci sei, ma non dirmi mai che sarai con lui, intesi?».
«Va bene».
«Quindi stasera non dormiamo insieme».
«Nick, io penso che non dobbiamo più dormire insieme».
La cosa mi agitò non poco. «Cosa? Perché?».
«Non posso farlo sapendo che ti ferisco».
Mi fermai di botto in mezzo alla strada. «Ecco, vedi? Io non lo sapevo che non dovevo dirti nulla! L'avevo detto a Kristen che se l'avessi fatto avrei rovinato tutto!».
Lei mi prese il volto tra le mani. «No, hai fatto bene a dirmelo. E tra di noi non è cambiato nulla».
«Sì invece! Questo è solo l'inizio! Non vorrai più uscire da sola con me, passare i pomeriggi a giocare a shangai e preferirai lui a me».
«No Nick! Non succederà mai nulla del genere. Va tutto bene, sei sempre il mio Nick e nessuno ti sostituirà, capito? Continuerò a dormire con te, perché è quello che abbiamo sempre fatto e continueremo a fare, basta che mi assicuri che non ti faccio stare male poi».
«Vederti con lui mi ferisce, è logico, ma preferisco starci male piuttosto che non averti più accanto a me».
«Ricordati sempre che ti voglio bene e che io e te non ci separeremo mai, va bene?».
Cercai di non soffermarmi troppo sul "ti voglio bene" e l'abbracciai.
«Te ne voglio anch'io, e prometto che non ti bacerò più», dissi con grande rammarico. Baciarla era la cosa più bella che avessi mai fatto, era terribile privarmene.
«Va bene, ma ora torniamo a casa che ho voglia di una doccia fredda».Il pomeriggio trascorse lentamente senza la presenza di Mandy. Lei era a casa a farsi bella per uscire con un ragazzo. E quel ragazzo non ero io. Ci sarei dovuto essere io al posto di Joseph. Lui non la conosceva davvero, non era cresciuto con lei. Non le era stato accanto quando ne aveva bisogno. Che diritto aveva di averla tutta per se? Perché non io?
Smisi di pensarci. Era inutile torturarsi. Per mantenere la mente occupata aiutai mia madre a cucinare e mangiai lentamente in silenzio fingendo di vedere la televisione e di ascoltare i discorsi dei miei. Finita la cena aiutai mia madre a sparecchiare e a lavare i piatti. Lei ne sembrò molto sorpresa ma anche felice.
Dopodiché corsi in camera e mi misi accanto alla finestra, aspettando che Mandy è il coglione/Joseph tornassero.
Dopo mezz'ora li vidi camminare verso il portico della casa di Mandy. Lei rideva felice, lui altrettanto. Le mie speranze sul fatto che avessero capito che non erano fatti l'uno per l'altra, crollarono. Rimasi impietrito quando vidi che Joseph le si avvicinava sempre di più sino a baciarla. Poi mi allontanai di scatto dalla finestra. Non credevo che mi avrebbe fatto così male. Volevo urlare, prenderlo a pugni, piangere...Ma non feci nulla di tutto ciò. Mi buttai a faccia in giù sul letto e rimasi per un po' immobile. Poi decisi che forse urlare un po' mi avrebbe aiutato, allora presi il cuscino e ci affondai il viso cominciando ad urlare. Poi lo rimisi sotto la mia testa e mi resi conto che avevo il viso bagnato di lacrime salate. Mi asciugai in silenzio e chiusi gli occhi. Dovevo fare qualcosa.
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Best Friends in love
RomansaInnamorarsi del proprio migliore amico. Quello con cui dormi, con cui sei perennemente in contatto. Quello che puoi considerare come tuo fratello. Quello con cui sei nata assieme. Quello con cui sei legata sin dalla tenera età. Innamorarsene é sicur...