Dalla parte di Nick- Appuntamento indesiderato.

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Amanda dormiva ancora, mentre io ero sveglio da un bel po'. La fissai mentre dormiva beata, pensando a cosa potesse sognare. Sapevo per certo che ciò che era successo la sera prima era completamente passato. Qualsiasi dubbio mi fossi posto, in quel momento andava tutto bene. Come se niente fosse. Volevo troppo bene a Mandy, niente di più, niente di meno. Ora ero vestito e stavo steso accanto a lei, aspettando che si svegliasse per dirle che andavo a casa. Dopo svariati minuti farfugliò il mio nome e allungò una mano verso di me. «Ma dove metti le mani!», urlai per scherzo.

Lei spalancò gli occhi e diventò tutta rossa.

«Scherzo!», aggiunsi sperando che non mi uccidesse.

«Non sei divertente», sbuffò facendo uno sbadiglio. 

«Neanche tu sei stata tanto divertente ieri sera», risposi allora.

«Avevo sonno».

«Sì, ho notato, neanche dieci secondi dopo averti dato la buonanotte ti sei appisolata». 

«Ti prometto che Sabato prossimo sarò di compagnia, o magari anche stasera ma domani dobbiamo andare a scuola». 

«Stasera. Mentre tu dormivi mi sono rivestito. Torno a casa dai miei, ci vediamo più tardi?». 

«Sì».

Dopo averle dato un bacio, mi allontanai ed uscii dalla sua stanza. Salutai sua madre e suo padre che stavano facendo colazione e mi avviai verso la casa affianco. Non appena entrai, andai in cucina a dare un bacio a mia madre e a mio padre e feci colazione con loro. Dopodiché corsi in camera e mi sdraiai sul letto. Ero ancora un po' stanco, e a casa di Mandy non riuscivo a dormire, per cui decisi di chiudere gli occhi e abbandonarmi al sonno.

A svegliarmi un'ora dopo fu mia madre, annunciandomi che avevo visite. All'inizio pensai che fosse Mandy, ma era impossibile dato che mia mamma mi aveva anche riferito che lei era passata mentre dormivo. Rimasi in dubbio finché non scesi al piano di sotto e la vidi: Katrine.

Me lo sarei dovuto aspettare, dopotutto me l'aveva avvisato che mi avrebbe fatto l'interrogatorio. Uscii fuori casa e mi chiusi la porta dietro.

«Ciao Katrine, come va?».

«Cosa c'è tra te e lei?», mi chiese ignorando la mia domanda.

«Sì, va tutto molto bene anche a me, grazie».

«Rispondi!», si lamentò.

«Nulla! Ma a te cosa importa poi?».

Io e Katrine, circa due anni fa, ci eravamo scambiati un bacio. In realtà lei aveva baciato me. Io le avevo fatto capire esplicitamente che non mi piaceva in quel modo. Nessuno lo sapeva al di fuori di me e lei.

«Tu hai fatto un favore a me, e io ne faccio uno a te».

«Che favore ti ho fatto? E che favore dovresti farmi tu?», chiesi letteralmente confuso.

«Non hai detto a nessuno, compresa Amanda, che ti sono praticamente saltata addosso e che tu mi hai rifiutato. È stato molto umiliante. Per cui io ti farò il favore di farti aprire gli occhi».

«Non ne ho bisogno, grazie».

«Invece sì! Dipendete praticamente l'uno dall'altra. Siete legati a doppio filo. Entrambi non avete mai avuto una relazione fissa con qualcuno, perché quel qualcuno non è la persona che realmente volete. E non ve ne rendete conto! Tu, Nick, perché hai lasciato così tante ragazze?».

«Perchè non voglio impegnarmi».

«Stronzate! Fammi un piacere: la prossima volta che esci con una ragazza pensaci. Ti renderai conto che pensi solo a Mandy».

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