Mannaccia al diavoletto che ci ha fatto litigare!

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Ci sono sempre stata a tutte le partite di basket di Nick, ma stavolta non sono alla partita per vedere solo lui. Avevo promesso a Joseph che ci sarei venuta, e quindi eccomi qui. A quanto pare stiamo insieme, e più noi ci avviciniamo più Nick diventa scontroso. Odio vederlo così, ma non posso farci assolutamente nulla. Come adesso, sembra che ogni volta che si ritrovi la palla e la debba passare a Joseph fa di tutto per non farlo. Poco fa gli ha "accidentalmente" lanciato una palla in faccia. Jospeh cerca di non darci tanto peso, ma in realtà ribolle dalla rabbia. Quasi non mi accorgo che la partita è finita.

«Io non lo sopporto più! Una partita persa a causa dei suoi capricci! Ma qual'è il suo problema?», borbotta Jospeh venendomi incontro.

«Non lo so, davvero. Proverò a parlarci», mento.

«Vieni qui», mi dice avvicinandomi a sé e baciandomi.

Un forte rumore mi fa alzare di scatto la testa. Sembra che non sia successo nulla, ma vedo Nick allontanarsi sempre più velocemente. È chiaro che qualunque cosa sia successa, l'artefice e lui.

«Vado da lui».

Sbuffa. «Va bene».

Lo rincorro fuori i cancelli della scuola e gli urlo più volte si fermarsi finché non mo dà ascolto.

«Cosa c'è?», sputa fuori.

«Hai detto che io mi sarei allontanata da te, ma è quello che stai facendo tu».

«Preferiresti che gli spaccassi il setto nasale?».

«No», mi faccio piccola piccola.

«Se mi tengo lontano è soltanto per non litigare con te, Mandy».

«Ma tu mi manchi».

Per un momento sembra che la rabbia sia scivolata via dal suo volto. «Un bel film stasera da te?».

Esito. «Stasera non ci sono».

Prende un respiro profondo. «Magari quando torni».

«Non credo sia una buona idea».

All'improvviso comincia a fissarmi come fissa Joseph. «Come vedi, sei tu quella che si sta allontanando. Io ci ho provato Mandy. Quando ti torna la voglia di stare con il tuo migliore amico fammelo sapere».

Lo fisso mentre si allontana da me. «Mi dispiace!», gli urlo dietro.

Non si volta e continua per la sua strada.

«Amy, ci sei?», mi fa Joseph.

Siamo nel ristorante più carino del posto, e fino a poco fa me la stavo spassando. Ma adesso ho il pensiero disso su Nick.

«Certo. Pensavo a quanto sei carino», mento.

«Carino in che senso?».

«Sei un bravo ragazzo. Così gentile e premuroso».

«Pensavi a lui, non è così?», mi chiede senza lasciarsi abbindolare dalle mie lusinghe.

«Cosa te lo fa pensare?».

«Ogni volta che pensi o parli di lui hai quello sguardo. Avete litigato?».

Mi arrendo. «No...sì...non lo so! È convinto che io mi stia allontanando da lui per causa tua semplicemente perché stasera non potevo stare con lui».

«Beh, in realtà non passi un po' di tempo con lui da parecchio e tutto a causa mia. Io voglio che tu sia felice, perciò se una sera invece di stare con me preferisci stare con lui, dimmelo».

Ho ancora la bocca spalancata? «Non ti darebbe fastidio?».

«Certo che sì, ma io mi fido di te, per cui non c'è ragione per cui io debba essere geloso. A quanto pare Nick è una parte molto importante di te, e quando vi allontanate anche per poco tempo diventi sempre più cupa. Se lui ti rende felice, non voglio strappartelo via. Spero solo che un giorno ti renderò anch'io così felice».

Non credevo che Jospeh fosse una persona così ragionevole. D'istinto, mi prolungo verso di lui alzandomi leggermente dalla sedia e lo abbraccio. «Sono certa che lo farai».

«Beh, allora che stiamo aspettando? Andiamo da Nick».

«Sul serio?».

«Sì. Si vede a mille miglia che ti stai annoiando e che vuoi correre da lui. Pago il conto e andiamo».

Fuori casa mia, con sguardo dolce mi si avvicina per baciarmi, quando d'un tratto si apre la porta di casa. Faccio un balzo all'indietro convinta di vedere o mia madre o mio padre. E invece c'è Nick alla porta.

«Buonanotte Amy. Nick», lo saluta Joseph con un cenno del capo.

Nick ricambia e torna a fissare me. «Amy...cos'è il nome di un cane? Siete tornati presto».

Nella sua voce non c'è un filo di collera. «Punto primo Mandy é il nome di un cane. Punti secondo sei lunatico o sono io che d'un tratto mi sono inventata tutto?».

«Alludi al fatto che stamattina ero furioso e che ora sono così docile?».

«Sì».

«Mi preferisci da cane rabbioso?».

«Certo che no».

«Credevo di essere sexy!», dice scherzoso.

Mi tuffo tra le sue braccia. «Dio solo sa quanto mi è mancata questa parte di te! Com'è che non sei più arrabbiato con me?».

«Ho capito che comportandomi in quel modo ti stavo solo perdendo e stava invece vincendo lui».

«È così quandi», dico offesa.

«Che intendi?».

«Mi consideri soltanto uno stupido premio!», urlo ferita.

«No, no! Mi sono espresso male! Sei tutta la mia vita, te ne rendi conto? Io voglio te, solo te. Odio lui perché ha la fortuna di averti. Eppure lo capisco, so quanto sia invaghito di te. È impossibile non amarti. Ma nessumo ti amerà mai come ti amo io. E ti aspetterò Mandy, anche in eterno, anche se non mi vorrai mai. Ti aspetterò».

«Non credevo potessi essere così dolce, sai?

Due sorpresine stasera! Jospeh ha detto che capisce che io voglia stare del tempo con te e ha detto che quando voglio uscire con te e non con lui basta dirglielo. Non ti odia».

«Fa buon viso a cattivo gioco!».

«Non aggiungere altro e andiamo di sopra».

«Niente baci stasera?».

«No».

«Ma tanti abbracci, vero?».

«Quello te li concedo».

«Mi bastano mia piccola Mandy».

«Ti voglio bene».

«Io di più di sicuro. Shangai e film strappalacrime?», mi chiede con un sorriso.

«Andata!».

Intrecciati in un abbraccio, saliamo verso la mia stanza.

Best Friends in loveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora