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Sentii vagamente la voce di Rachel che diceva di alzarci, poi iniziai a sentire freddo e mi resi conto che qualcuno mi aveva rubato la coperta. In pochi secondi dimenticai il gelo e mi riappisolai, finché non sentii la voce roca di Mandy che mi chiamava. Feci finta di non sentirla. Non avevo voglia di aprire gli occhi e fingere che andasse tutto bene. Qualcosa era cambiato. O meglio, quel qualcosa c'è sempre stato ma non ho mai voluto ammetterlo. Ho sempre detto a tutti che Mandy è come una sorella, ma forse, mi resi conto, era una scusa che rifilavo a me stesso per non sentirmi come mi sentivo ora. Come mi sentivo? Una vera merda, ovvio! Ti svegli un giorno e ti rendi conto che la persona alla quale vuoi più bene al mondo è l'unica persona che vuoi al tuo fianco. E lei non ti ricambia, perché sei solo un amico. Che faccia avrebbe fatto Mandy se le avessi detto che credevo di provare qualcosa per lei? Che desideravo baciarla? Trasalii al solo pensiero. Dopo vari secondi di silenzio iniziò a darmi degli schiaffetti sul braccio, allora mi preparai per aprire gli occhi e guardarla. Dopo aver posato gli occhi sul suo viso, mi sentii trafiggere in petto. Mi alzai di scatto a sedere cercando di placare quel dolore.
«Sei una pessima sveglia», mi lamentati quando ebbi il coraggio di parlare.
«Io direi il contrario invece; guarda, ti sei alzato».
Lei sorrideva innocente. Non aveva la minima idea di quello che provavo. Non ricambiava. Un altro pugno nello stomaco.
Mi finsi arrabbiato. «Lasciamo perdere».
«Va bene, scusami», disse avvinandosi a me. A primo impatto mi pietrificai, poi si sedette sulle mie gambe e mi abbracciò, e carcai di rilassarmi. «Va meglio così?».
Sospirai. «Molto meglio», le susaurrai nell'orecchio. L'odore del suo shampoo alle fragole mi invase. Cercai di allontanare l'immagine di me che cercavo di baciare Kim pensando che fosse Mandy.
«Perfetto», disse e si allontanò. «É l'ora della colazione!».
Rimasi a bocca asciutta e con un vuoto in petto. «Quanto entusiasmo a prima mattina. Troppo, direi: c'è qualcosa sotto?».
«Stasera devo uscire di nuovo con Joseph!», rispose, visibilmente su di giri.
Distolsi lo sguardo dal suo per non permetterle di leggermi nello sguardo la tristezza che provavo mista a rabbia e gelosia. Perché lui e non me? Mi alzai di scatto dal letto e andai in bagno chiudendomi la porta dietro. Mi lavai la faccia con acqua fredda e mi fissai allo specchio. Non era possibile quanto stava succedendo. Dovevo fare qualcosa. Pensai a Kim e a quanto fosse simpatica. Mi resi conto per la prima volta che mi piaceva come persona, per cui magari avrei potuto provare ad uscire con lei. Magari mi avrebbe aiutato. Forse era solo un periodo. Lo speravo, in realtà.
Quando uscii dal bagno raggiunsi Mandy in cucina.
«C'è qualcosa che non va Nick?», mi chiese notando qualcosa nella mia espressione.
Mi ricomposi e le sorrisi. «No, é tutto apposto». Poi ripensai che quella sera sarebbe uscita con la feccia. Ancora rabbia. Magari avrei potuto... «Sai che pensavo in bagno? Potrei chiamare Kim e stasera usciamo noi quattro. Dillo anche a Joseph».
Lei rimase a bocca aperta. «Vuoi richiamare Kim?», mi chiese visibilmente stupita.
«Lei mi piace», dissi, ma logicamente non mi piaceva in quel senso.
Un'espressione turbata le passò sul volto, ma subito si ricompose. «Per me va bene, lo dirò a Joseph. Io vado a lavarmi», disse fuggendo.
Quando un'ora dopo arrivammo a scuola, ognuno prese la propria strada. Mandy andò alla sua lezione si storia ed io, invece di andare nell'aula di letteratura, fermai Kim nei corridoi e la trascinai con me fuori scuola, alla larga da sguardi indiscreti.
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Best Friends in love
RomanceInnamorarsi del proprio migliore amico. Quello con cui dormi, con cui sei perennemente in contatto. Quello che puoi considerare come tuo fratello. Quello con cui sei nata assieme. Quello con cui sei legata sin dalla tenera età. Innamorarsene é sicur...