Questi giorni mi sto davvero impegnando un sacco per riuscire ad essere perfetta.
Sia chiaro, quando mi preparo per le competizioni dò sempre il massimo, ma stavolta mi sto impegnando ancora di più. Quando io e Haley torniamo a casa provo anche nella mia stanza finché, esausta, mi butto nel letto e mi addormento.
Mi sto concentrando talmente tanto su questa competizione che sto un po' perdendo la scuola. Mi ritrovo a fare i compiti la mattina poco prima del suono della campanella e so che non va bene e sto cercando di rimediare.
"Ehi tesoro, non dimenticarti che stasera abbiamo la cena." Mi dice Haley prima di uscire di casa con Mackenzie.
"Non posso dimenticarmi di una cena che non voglio fare. Sta tranquilla." Lei mi lanciò un bacio ed uscì di casa.
A quanto pare Haley ed Eleonor avevano parlato e si erano trovati d'accordo per cenare tutti insieme questa sera al ristorante dell'hotel della famiglia Woods.
"Sei pronta?" Presi lo zaino e seguii Dylan. In macchina mi sistemai il trucco, cosa che non avevo avuto tempo di fare quando mi sono svegliata dato che dovevo terminare di ripassare per il test di matematica.
"Tutto bene?"
"Certo. Perché me lo chiedi?"
"Mi sembri.. diversa forse? Hai bisogno di una pausa non credi?"
"No. Sto bene."
"Ho visto tutto questo con Haley e lo sto vivendo anche con te. Come non ha fatto bene a lei non fa bene a te."
"Dylan, io sto bene."
"No, non stai bene. Non prendere in giro me per favore." Rimasi in silenzio e continuai a sistemare il trucco. Aveva ragione ma non volevo dargliela.
Appena arrivammo a scuola lo salutai e scesi dirigendomi verso il muretto dove Jen e il suo tipo, Josh mi pare, mi stavano aspettando insieme ad altre ragazze. Jen, come altre ragazze vicino a lei, aveva indosso la divisa da cheerleader.
"Ehi! Come stai?"
"Bene. Tu?"
"Bene. Mi sembri parecchio stanca."
"Non dirmelo anche tu. Con queste ore di allenamento extra non riesco più neanche a dormire più di 5 ore la notte."
Lei mi sorrise e poi guardò l'orologio "Ehi. Andiamo. Dobbiamo prendere i posti migliori per il test. Ciao ragazzi, a dopo."
Ci salutarono e io e Jen andammo quasi di corsa verso l'aula.
I nostri posti in fondo alla classe per fortuna erano ancora vuoti. Tirai un sospiro di sollievo.
"Quanto male sei messa?"
"Malissimo Jen. Questo test mi rovinerà la media. Ne sono certa." Non ero una cima in matematica ma me la cavavo sempre con un voto decente. Questa volta non me la sarei cavata così facilmente.
"Perché sei venuta allora?"
"Perché quella stronza mi odia e non me lo farebbe recuperare. Mi metterebbe l'insufficienza."
"Sta tranquilla. Ti aiuto io. Ma al compito di letteratura mi aspetto lo stesso." Disse ridendo.
"Certo. Grazie." La classe iniziò a riempirsi ed arrivarono anche Kyle ed Elias. L'unico corso in comune che avevamo tutti e quattro insieme era questo. Con loro arrivò anche la stronza.
"Davis." Alzai la testa "Può accomodarsi qui vicino al signor Woods." Guardai Jen disperata. Mi alzai con lo sguardo fisso a terra mentre il vicino di banco di Elias mi lasciava il posto, felice perché avrebbe avuto più opportunità di prendere un voto sufficiente con Jen vicino.
La professoressa distribuì i compiti e poi si mise seduta dietro alla cattedra, proprio davanti a me.
Cercai di concentrarmi sul compito ma per la prima ora non riuscii a scrivere niente di sensato. Dopo poco Elias consegnò il compito e la prof gli sorrise e lo invitò a lasciare l'aula per non distrarci. Lui passò davanti al mio banco e mi lanciò un biglietto. Lo presi e lo aprii tra le gambe. Erano i risultati. Lo guardai e lui, prima di uscire mi sorrise. Non mi fidavo molto ma se aveva consegnato così presto voleva pur dire qualcosa. E, in più, il mio foglio era in bianco, quindi non avevo niente da perdere. Almeno avrei scritto qualcosa. Consegnai per ultima e a lezione di letteratura feci leggere a Jen il biglietto.
"Anche a me sono tornate così. La penultima no ma credo che l'abbia scritta sbagliata appositamente per non far capire alla professoressa che hai copiato." Tirai un sospiro di sollievo. Se anche a Jen erano venuti gli stessi risultati avevo ancora una speranza.
"Ricordarmi di ringraziarlo."
"Chi devi ringraziare?" Guardai Kyle "Dylan." Jen mi guardò non capendo il motivo della mia bugia. In realtà non lo capivo neanche io.
"Com'è andato il test?"
"Credo bene. Tu?"
"Come al solito."
"Quindi una F." Concluse Jen guadagnandosi uno sguardo di fuoco da Kyle.
"Kyle, saresti così gentile da sederti così posso iniziare la lezione?" Disse il giovane professore guardandolo scocciato.
"Scusi prof, Jennifer mi stava dando fastidio." Jen roteò gli occhi e il professore rise sistemandosi gli occhiali "Ne dubito. Comunque siediti." Kyle alzò le braccia e si mise seduto nella fila davanti alla mia "Allora. Siate sinceri. Chi ha svolto il saggio riguardante il capitolo fatto l'ultima volta?" Io alzai la mano. Questa era l'unica materia che non avevo trascurato, al contrario degli altri, che a quanto pare non avevano fatto niente di ciò che aveva chiesto per oggi il professore.
Il signor Bates vide la mia mano alzata e mi sorrise venendo verso il mio banco per prendere il mio saggio "Grazie Maddie per essere l'unica che si preoccupa di questa lezione. E per ciò che riguarda voi." Si voltò guardando tutti i ragazzi "Domani voglio avere questo saggio da tutti voi, non accetto giustificazioni." Detto ciò iniziò a spiegare tra le lamentale dei ragazzi.
Quando suonò la campana andai alle altre lezioni e io e i ragazzi ci ritrovammo a mensa durante la pausa pranzo.
Jen stava provando a concentrarsi sul saggio ma non riusciva a completarlo.
"Jen. Te lo scrivo io."
"Cosa? No dai."
"Io ti scrivo il saggio e tu mi fai i compiti di matematica e fisica. Uno scambio alla pari. Ci stai?" Dissi tirando fuori i quaderni.
"Io non so veramente ciò che farei senza di te!" Disse dandomi un bacio sulla guancia. In mezz'ora finii il compito. Sviluppai le idee che Jen aveva pensato e cercai di scriverlo in maniera non troppo perfetta per non farmi scoprire.
Elias non si è fatto vedere per tutta la pausa pranzo.
"Maddie. Chi stai cercando?" Mi chiese Kyle guardando dove stavo guardando io "Ehm, nessuno."
"Andiamo a lezione allora?"
Annuii "Ci sentiamo dopo Jen."
"Buon allenamento." Kyle mi prese per mano ed andammo a lezione. Quando la prof entrò le mostrai il permesso per uscire prima e non fece tante storie.
"Davis." Alzai la testa "Se vuole può andare."
"Oh. Sì grazie." Misi libri e quaderni dentro lo zaino e mi alzai uscendo dalla classe.
Appena uscii dall'istituto trovai Dylan e Carter davanti allo sportello della macchina che stavano fumando. Mi guardai intorno. Un sacco di ragazze dell'ultimo e del penultimo anno li guardavano e li sorridevano. Dylan mi vide e con la sigaretta ancora in bocca alzò la mano per salutarmi. Ciò spinse le ragazze a guardarmi e io spostai lo sguardo. Guardai meglio i ragazzi. Dal loro abbigliamento elegante si capiva che erano adulti, ma se non li conoscessi da anni anche io li guarderei così.
"Ciao ragazzi. Carter, non ti aspettavo."
"Ma com'è che sei sempre più bella?" Mi disse lui sorridendomi e io arrossii. Mi avvicinò a lui e mi abbracciò.
"Maddie." Mi voltai e vidi Kyle correre verso di me. Si mise accanto a me e lui e Carter si squadrarono. Dai ma siamo all'asilo?
"Kyle, lui è Carter, il fratello maggiore di Haley. Carter, lui è Kyle, il mio ragazzo." Carter buttò il mozzicone di sigaretta per terra e gli strinse la mano. Kyle strinse la mano anche a Dylan e Carter gli mise una mano sul petto e lo guardò dritto negli occhi "Tratta bene la mia piccola Maddie hai capito? Sennò ti veniamo a cercare." Disse guardando anche Dylan, che per sostegno annuì.
"Certo." Kyle guardò poi me mentre i ragazzi salirono in macchina "Ci vediamo domani?"
"Sì." Dopo avermi baciato mi fece salire in macchina e tirai uno schiaffo sia a Dylan sia a Carter "Siete dei deficienti."
"Non sapete proprio apprezzare."
"Già, tutte le altre ragazze pagherebbero per avere almeno uno di noi intorno."
"Già, avete ragione. Non capita tutti i giorni di avere dei deficienti di questo tipo intorno. Cosa si sono fumate Haley e Steph per scegliere voi due?"
"Mi stavi più simpatica quando parlavi poco." Feci una smorfia "La vostra presenza fissa nella mia vita mi ha fatto questo effetto."
"Comunque quello continua a non piacermi. Tu Carter che ne pensi?"
"Ti farà soffrire." Dice Carter appena arriviamo davanti alla scuola "Grazie per l'incoraggiamento. È sempre bello parlare con voi due." Scesi di macchina e mi abbassai per arrivare al finestrino "Grazie per il passaggio e grazie per aver spaventato il mio ragazzo. E grazie, da domani tutte quelle ragazze che ci stavano guardando non mi lasceranno mai più in pace."
"Anche noi ti vogliamo bene."
"Ci vediamo stasera."
Presi la mia roba e mi diressi dentro "Ehi Haley, Elias c'è?"
"È nello studio A. E no, per stasera non esistono ripensamenti."
"Non devo parlargli di stasera." Mi avviai verso gli spogliatoi e mi fermai "Tuo marito e tuo fratello sono degli stronzi."
"Hanno minacciato Kyle?"
"Già. Di qualcosa tu per favore."
"Ci penso io, va a cambiarti."
Dieci minuti dopo uscii dallo spogliatoio e andai nello studio A dove lo trovai.
"Ehi, posso parlarti un secondo?"
"Certo."
"Ehm.. Sì. Grazie per avermi passato gli esercizi questa mattina. Non so che avrei fatto senza il tuo aiuto."
"Non avevi studiato?"
"Sì, ma mi sto concentrando sull'assolo."
"Te ne preoccupo troppo. È solo un assolo."
"Perché sembra che non te ne importi niente?"
Smise di scaldarsi "Perché ci sono anche cose più importanti. Comunque, se hai bisogno di aiuto in matematica posso aiutarti e darti qualche ripetizione. Ti interrogherà sicuramente."
"Tu credi?"
"Sì. Nonostante ti abbia messo delle cose sbagliate ti ho fatto fare un bel compito. Non crederà mai che tu l'abbia fatto da sola. Devi solo mostrarti preparata così non avrà più dubbi."
"Grazie. È molto gentile da parte tua."
"Questa sera ci possiamo accordare e vediamo a che punto disastroso sei." Disse ridendo.
"Non sono messa così male."
"Se non ti avessi passato gli esercizi avresti lasciato in bianco il foglio."
"Nessuno ti ha obbligato a passarmeli."
"Mi facevi pena."
"Vaffanculo. Stavo pensando di aiutarti in letteratura straniera, ma dopo questo commento fai pure da solo."
"Te la prendi troppo. Devi darti una calmata Maddie. Essere così nervosa non ti porterà da nessuna parte."
"Mi rimangio tutto. Sei solo uno stronzo." Dissi aprendo la porta e uscendo dalla studio lasciandolo da solo.
Haley oggi ci fece allenare meno del solito e alle sei eravamo già a casa.
Mi lavai i capelli e dopo averli asciugati del tutti mi misi davanti all'armadio a guardare cosa avrei potuto indossare.
Alla fine, dopo aver passato una buona mezz'ora davanti all'armadio, optai per una gonna a vita alta con i bottoni sul davanti e dentro infilai una camicetta rosa pallido. Ai piedi misi gli stivali alti fino al ginocchio con i tacchi e poi andai a truccarmi.
Non misi un trucco pesante ma solo un semplice ombretto chiaro, una linea di matita nella parte interna della palpebra e il mascara. Terminai con il fondotinta e un lucida labbra rosa pallido, in stile con il mio outfit. Presi la borsa e salii le scale.
Dylan mi squadrò e subito dopo scesero Haley e Mackenzie. Notai subito che io ed Haley avevamo avuto la stessa idea sull'outfit "Quanto possiamo essere in simbiosi?"
"Sappiamo cos'è lo stile. Dylan, non sembriamo sorelle?"
"Sì, sembrate proprio sorelle e siete telepatiche. Adesso andiamo per favore, non possiamo arrivare sempre in ritardo." Haley sbuffò ed uscimmo di casa. Arrivammo poco dopo davanti all'hotel, dove Elias, i suoi genitori e la sua sorellina ci stavano aspettando.
Haley ed Eleonor si abbracciarono mentre Dylan e il padre di Elias si presentarono.
"Bene. Vogliamo entrare? La cena dovrebbe essere pronta." Disse Eleonor sorridente scortandoci verso il ristorante.
Elias provò a parlarmi ma io mi girai ed iniziai a camminare raggiungendo Dylan.
"Va tutto bene?"
"Sì."
"Ehi." Dylan mi fece fermare "Domani mattina non ti sveglierò."
"Davvero? Perché?"
"Hai bisogno di riposare, una giornata di stop non ti farà niente."
Gli sorrisi "Grazie Dylan."
"E poi abbiamo bisogno di parlare."
"Parlare?" Lui annuì "Non preoccuparti. Non ti rimanderò a Los Angeles." Disse ridendo leggermente mettendomi un braccio intorno alle spalle "Grazie."
Arrivammo a tavolo e dalla disposizione del tavolo capii subito che ero seduta vicino ad Elias. Questa sarebbe stata una lunga serata.
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LOST IN NEW YORK #WATTYS2019
RomanceNella vita spesso ci sono eventi, o anche semplici parole che, una volta pronunciate, possono cambiare per sempre la vita di una persona. Nel caso di Maddie Davis erano state le parole pronunciate da Haley, l'amica di sempre, a cambiare il corso de...