Capitolo 60

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Haley Pov
Stanotte non sono riuscita a dormire. Ho affrontato tante audizioni nella mia vita ma non mi sono mai sentita così in ansia. E l'audizione non è neanche la mia.
Domani mattina Maddie avrà l'audizione per la Juilliard e sono in ansia. In queste settimane ho cercato di tenere duro e di mostrarmi forte, il suo porto sicuro, cercando di non fargliela pesare troppo. Ci conosciamo bene, se una è preoccupata subito anche l'altra va in paranoia, e se mi faccio vedere così preoccupata anche lei andrà in ansia ancora di più.
"Che fai?" La voce di Maddie mi fa spaventare "Neanche tu riesci a dormire?" Scuoto la testa "Come stai?"
"Sto bene. Sono molto preoccupata, ma sto bene. Vorrei solo arrivare a domani mattina, esibirmi e basta. Mi sentirei di certo più tranquilla." Vorrei risponderle che la penso come lei ma ancora una volta mi mostro quella forte "Hai lavorato come una pazza, andrà bene."
"Haley so che stai in ansia quanto me, ti conosco. Perché non smetti di fare la dura?"
"Perché cerco di aiutarti."
"Tu sei la mia insegnante, ma sei anche la mia migliore amica, mia sorella. Quindi va bene se senti di volermi aiutare, ma ti prego, non ti imporre di fingere. Non voglio questo da te."
"Hai ragione" Guardo l'orologio "proviamo ad andare a dormire?"
"Ti va di venire di sotto con me?" Sorrido "Certo. Andiamo."
Riusciamo a dormire qualche e alle 8 siamo in macchina per andare a teatro.
Appena troviamo lo spogliatoio facciamo per entrare ma mio marito ci ferma "Vi dovete calmare, okay? Sei una grande ballerina, hai fatto del tuo meglio e qualsiasi cosa succeda noi siamo fieri di te."
"Grazie. Ti voglio bene." Si abbracciano e poi lui va a sedersi. Per questi tipi di audizioni meno persone ci sono meglio è. Ai reclutatori importa poco se dietro di loro ci sono mille persone o non c'è nessuno, ma è un giorno importante e i ballerini devono sentirsi a proprio agio. Per questo oggi siamo venuti io, Dylan, Steph, Carter, Jennifer e ovviamente Elias. Lei ci vuole qui e tutti hanno fatto di tutto per esserci.
Entro nello spogliatoio con lei e aspetto con lei fino a quando una ragazza la chiama dicendola che sarà la prossima "È il tuo turno tesoro. Hai lavorato duramente, ti meriti di stare qui, sei il mio più grande successo personale e a prescindere da come andrà oggi io sono fiera di te. Noi tutti siamo fieri di te. Ora va di là e spacca il culo a tutti!" Le do un bacio sulla guancia, ci abbracciamo e poi la lascio andare.
Raggiungo i ragazzi e noto che è arrivato anche Elias.
"Come stai?" Mi chiede Dylan quando mi siedo accanto a lui "Sono preoccupata. Stringimi la mano." Lui lo fa e mi assicura che andrà tutto bene.
Maddie è la prima atleta che ho allenato davvero, la prima a cui ho creato un assolo. La conosco da quando ha tre anni, ora ne ha diciotto e si, è il mio più grande successo personale. La sua crescita, le sue vittorie, il suo essere la ragazza che è, vale molto di più di qualsiasi medaglia e titolo che ho vinto. L'ho portata a vincere un primo posto con un assolo e ora l'ho portata all'audizione per la Juilliard.
"Madison Davis." Chiama una delle reclutatrici sistemandosi gli occhiali.
Maddie entra dentro con grazia e sicurezza. Il vestito le sta benissimo e spero solo che tutto vada bene.
"Che cosa ci ha portato Miss Davis?" Lei risponde a voce alta e sicura e quando le danno il via lei si mette in posizione.
'Tutto questo sei tu' di Ultimo parte e lei inizia a ballare. Il cuore mi sta battendo a mille e stritolo la mano di Dylan.
Non stacco gli occhi da lei, per ora sta andando bene e il suo sguardo è perfetto.
Eccoci, il pezzo con il linguaggio dei segni. Lo esegue molto bene e il suo sguardo è pieno di amore e dolore.
La canzone finisce, lei finisce e io, non so per quale motivo, scoppio a piangere. Con le lacrime agli occhi mi alzo e corro verso il camerino, non curante del tacco troppo alto che sto indossando. Apro la porta e anche lei sta piangendo e quando mi vide mi viene incontro e ci abbracciamo continuando a piangere.
In realtà non so perché stiamo piangendo, forse perché l'ansia da ora ci lascerà in pace, forse per gioia, non lo so, ma continuiamo a farlo.
"Sono tanto fiera di te, sei stata perfetta." Dico singhiozzando "Grazie Haley."
Rompo l'abbraccio "Di cosa?"
"Per tutto questo. È solo grazie a te se sono qui." Scuoto la testa e ci abbracciamo di nuovo.
Poi la lascio prepararsi ed esco. Mi asciugo le lacrime e vado dai ragazzi "Haley. Sono fiero di te. Non pensavo che mi sarei commosso di nuovo per un pezzo dove non sei tu a ballare."
"Grazie." Lo bacio e lo abbraccio.
"Miss Mason?" Mi giro per capire chi mi sta chiamando. Appena capisco che a parlare è stata una delle giudici lascio la mano di Dylan e la raggiungo "Si, salve."
"Immagino che miss Davis sia la sua allieva, vero?" Perché me lo chiede? È scritto sulla domanda d'iscrizione il nome dell'allenatrice.
"Vero." Rispondo con gentilezza "Non le dirò niente sulla ragazza, abbiamo tante altre persone da giudicare e i posti sono pochi. Mi stavo solo chiedendo come è possibile che lei non sia passata da qui."
"Dalla Juilliard?" Lei annuisce "Beh, non lo so. Forse perché pensavo che avrei voluto fare del mio talento un lavoro per passarlo alle altre ragazze." Rispondo sinceramente. Lei mi sorride "Lo sta facendo bene." Poi si allontana. Anche a me viene da sorridere. Sono stata giudicata molto per le mie scelte. Non ho finito il college, dopo aver vinto Miss Dance of America ho avuto Mackenzie e dopo il trasferimento ho ballato a Broadway ma ho lasciato anche quello per aprire la scuola. Ho fatto un sacco di scelte nella mia vita, ma solo adesso con la mia scuola e le mie ragazze mi sento davvero felice e apprezzata. So che potrei tornare a Broadway quando voglio, ho abbastanza conoscenze che non si farebbero problemi a farmi diventare protagonista, ma non è ciò che voglio. Ciò che voglio è dare la possibilità a tutte di realizzare i propri sogni, voglio vederle piangere e sorridere allo stesso tempo quando quel sogno sarà realizzato.
"Che ti ha detto?"
"Mi ha chiesto perché non ho mai pensato alla Juilliard."
"E ci hai mai pensato?"
"Pensavo a così tante cose quando avevo 18 anni.. di sicuro avrò pensato anche alla Juilliard."
Lui si ferma prima della porta e lo guardo confusa "Sei sicura al cento per cento che tutto ciò che hai ti rende felice vero?"
"Perché mi fai questa domanda?"
"Rispondimi e basta."
"Sono sicurissima che tutto ciò che ho mi rende felice. Hai fatto per caso qualche cazzata che romperà la mia felicità?" Chiedo indagatoria "No. Non lo farei mai."
"E allora perché mi hai fatto questa domanda?" Chiedo ancora più confusa "Perché stavi piangendo prima e non era solo per il pezzo. Ed ho pensato che magari vedere Maddie che potrebbe andare alla Juilliard, e potrebbe andare magari a Broadway, ti ha fatto pentire di qualcosa."
"Ehi, ascoltami bene. Sai che posso tornare a Broadway quando voglio ma il fatto è proprio questo. Io non lo voglio, e forse l'ho capito solo in queste settimane. La scuola mi rende felice, oggi la prima ragazza a cui ho creato un assolo a 18 anni ha avuto un'audizione per la Juilliard, e non sono mai stata così felice. E se posso far essere felice anche le altre ragazze almeno un terzo di quanto ho reso felice Maddie facendola arrivare qui, io sono felice. È questo che voglio. Io ho già realizzato quasi tutti i miei sogni."
Mi stringe le mani "Sono tanto fiero di te amore." Mi bacia e poi si stacca "Cosa intendi con quasi tutti? Che ti manca da fare?" Sorrido e trascino le sue mani sulla mia pancia, ancora abbastanza piatta e quasi subito capisce il gesto "Sei incinta?" Annuisco sorridendo "Oddio, non ci credo! Non sai quanto ti amo."
"Sei contento?"
"Sono felicissimo. Ti amo così tanto." E prima di baciarmi dice "Ti prego, fa che sia maschio." Mi metto a ridere e ci baciamo come due ragazzini.
Oggi non è più come sei anni fa, oggi non ho paura. Non ci sono silenzi imbarazzanti, non ci sono più preoccupazioni e, soprattutto, non sentirò nella sua voce l'insicurezza che aveva sei anni fa quando gli ho detto che stavamo aspettando Mackenzie.
"Glielo hai detto?" Dice Maddie dietro di me "Si, ho sentito che era il momento giusto."
"Congratulazioni! Spero davvero che sia maschio."
"È per questo che ti adoro piccola!" Gli dice abbracciandola "Sei stata bravissima, sono fiero di te. E se non ti prendono sono solo degli idioti."
"Grazie Dylan, ti voglio bene."
"Congratulazioni ragazzi."
"Grazie. Però non ditelo ai ragazzi. Steph mi ammazza se scopre che non l'ho chiamata subito." Guardo Elias "Allora, come va al college?"
"Lavoriamo sodo. Tantissime ore di allenamento."
"E per quanto ti fermi?"
"Tra due ore ho il volo. Domani mattina ho gli allenamenti."
"Allora vi lasciamo un po' da soli. In bocca al lupo con gli allenamenti."
Li lasciamo da soli e ci incamminiamo fuori "Se Steph non lo sa.. con chi hai fatto il test?"
"Con Maddie."
"Da quanto lo sai?"
"Da una settimana. Cercavo il momento giusto."
"Sono felicissimo. Sei veramente la cosa più bella che mi sia mai capitata nella vita Haley."
"Anche tu. Non potrei avere di meglio."
"Se devo essere sincero pensavo che non sarebbe più arrivato questo momento."
"Davvero? Perché?"
"Non ne abbiamo mai parlato davvero. Abbiamo avuto Mackenzie non in un momento così fantastico della nostra vita, ci siamo dovuti adattare, ma ora siamo cambiati, siamo pronti. Non immagino la mia vita senza di te, senza nostra figlia, e sapere che la nostra famiglia si allargherà di nuovo mi rende la persona più felice di questo mondo."
"Solo una cosa non è cambiata."
"Che cosa?"
"L'amore che provo per te. Quello non cambierà mai." Ci baciamo ma veniamo subito interrotti "Sei incinta?" La voce di mio fratello ci fa staccare "Sorpresa!"
"Ci stavate ascoltando?"
"Non arrivavate più, siamo tornati indietro e abbiamo sentito qualcosa." Si giustifica mio fratello mentre Steph mi abbraccia "Congratulazioni! Sono felice per voi." La ringrazio e anche Carter si congratula "Dov'è Maddie?"
"Con Elias. Tra poco partirà di nuovo."
"A cena ci sarà? Vorrei almeno congratularmi."
"Sì, credo che lo accompagnerà in aeroporto e tornerà a casa."
"Era molto emozionato.. secondo te lo ha capito che era per lui il pezzo?"
"Credo di sì. Si capiva che era per lui."

Maddie Pov
È andata. Ho fatto tutto ciò che ho potuto, e sono fiera di me.
Sono felice, mentre stavo uscendo dal palco ho notato tra il pubblico che Haley piangeva. So che sembro vanitosa, ma sono sempre felice quando piange per una mia esibizione, vuol dire che è andata bene e che è fiera di me. E quello mi basta. Abbiamo condiviso tutto sin da quando eravamo più piccole, e se riuscissi ad entrare alla Juilliard con un pezzo creato da noi sarebbe il coronamento di un sogno.
Per quanto riguarda Elias so che gli è piaciuto il pezzo perché non smette di dirmelo, ma mi chiedo se abbia capito che era per lui e se sta solo facendo finta di niente o non ho capito niente. Se è così forse non sono così brava a trasmettere le emozioni.
"C'è qualcosa che ti è piaciuto di più nel pezzo?" Cerco di incalzarlo mentre aspettiamo che ci portino il pranzo "Sì, una cosa in particolare."
"Quale?" Fa un sorrisetto "È un segreto." Mi dico che forse lo ha capito ma non vuole dirlo ad alta voce "E sono tanto fiero di te." Gli sorrido e passiamo questo poco tempo che abbiamo da soli. Vorrei sapere se ha capito e prima che si imbarchi di nuovo lo blocco per un polso e gli chiedo se ha davvero capito il significato. Lui mi sorride "Spero di si."
"Era per te cavolo! 'Tutto questo sei tu'" dico facendo i gesti finali del pezzo. Lui tira un sospiro di sollievo "Perché?"
"Quando hai fatto tutti quei gesti e indicavi verso il pubblico pensavo che fossero rivolti a me, ma poi Haley piangeva e pensavo fosse per lei. Ma invece avevo ragione. Volevo chiedertelo, ma avevo anche paura di sapere la risposta."
"Ora te lo dico con certezza. Era per te."
"È la cosa più bella che abbiano fatto per me."
"Davvero?"
"Sì. E se non ti prendono sono solo degli idioti." Viene annunciato l'imbarco del suo volo e ci salutiamo di nuovo.
Per tornare a casa prendo un taxi e in una mezz'ora sono a destinazione. Ringrazio il tassista e dopo aver pagato mi avvio verso l'entrata "Ehi. Come va?"
"Bene. Mi sento molto meglio."
"Oh anche io, questa cavolo di audizione ha fatto venire l'ansia pure a me." Rido "Hai chiamato i tuoi?"
"Vado a farmi una doccia e poi li chiamo." Lui annuisce e vado di sotto.
Chiamo i miei genitori con FaceTime e racconto com'è andata. Mi dicono che sono fieri di me, che comunque vada ho fatto del mio meglio.
Li saluto e mi appisolo. Ho davvero bisogno di recuperare le mie ore di sonno.
Mi sveglio giusto in tempo per l'ora di cena e quando salgo di sopra trovo anche Steph e Carter. Si congratulano anche loro e mi scuso se dopo l'audizione non mi sono fatta vedere.
"Vorrei dire una cosa.." ad un certo punto alzandomi in piedi "Grazie per aver sopportato tutto questo stress e grazie per essere stati con me oggi. Siete diventati una famiglia ormai e so che in famiglia non ci si ringrazia ma, grazie ancora a tutti. Vi voglio un bene indescrivibile."

LOST IN NEW YORK #WATTYS2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora