Capitolo 45

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Elias Pov
Venire in Pennsylvania da soli io e lei era stata un'idea fantastica. Certo, forse avrei dovuto ricordarmi di menzionarle almeno una volta Camilla, che era una parte importante della mia vita, ma che c'è di meglio che fargliela conoscere personalmente?
Non le avevo mentito, tra me e Camilla non c'era mai stato niente e mai ci sarà. Una volta, prima che si mettesse con Will, mentre stavamo giocando a 'sette minuti in paradiso', l'occasione era anche arrivata. Ma era bastato mezzo centimetro di avvicinamento per capire che nessuno dei due lo voleva. Anche il solo pensiero di baciarci ci faceva ribrezzo. Quella sera quando uscimmo dalla stanza dopo i sette minuti tutti erano convinti che ci fossimo baciati, ma non è mai successo.
Mi piacerebbe che Maddie faccia amicizia con Cam, e se l'ho portata qui e gli sto mostrando parte del mio passato vuol dire che sto facendo progressi.
Ad interrompermi dai miei pensieri fu la porta che si apriva "Scusa amico. Noi siamo pronti."
"Arriviamo subito." Chiamai Maddie che era chiusa in bagno da almeno mezz'ora ed uscimmo. L'abbigliamento che avevo scelto per lei era perfetto. I jeans le stavano perfettamente e la camicia lasciava scoperto poco e niente. Perfetto direi.
Andammo a mangiare in un fast food e dopo aver ordinato ci mettemmo a parlare "Da quanto state insieme?"
"Da pochissimo in realtà. Quando ci siamo conosciuti non ci rivolgevamo neanche la parola."
"E lei era già impegnata."
"E come siete arrivati da non parlarvi a stare insieme?"
"La sua insegnante, che era anche la mia, l'ha costretta a ballare insieme a me e da cosa nasce cosa.."
"Ti piacerebbe. In realtà abbiamo iniziato a legare solo quando lui ha deciso di entrare nella squadra di football e lasciare la danza. La prima volta che mi ha visto mi ha dato della figlia di papà."
"Detto da te Elias poi.." commenta Cam alzando un sopracciglio "Infatti." La appoggia Maddie "Posso capire cosa vuol dire sopportarlo. Ti sono vicina." Dice la mia amica mettendo una mano su quella di Maddie e l'altra sul cuore "Ma sta zitta. Potrei dire la stessa cosa per te." Lei mi incenerisce con lo sguardo "Domani sera faremo una festa nella confraternita e sarà fantastica. Sarà la vostra prima festa al college!" Dice Will cambiando argomento "E non vedo l'ora che il mio migliore amico mi raggiunga il prossimo anno per poter far festa insieme ogni settimana." Dice alzando la mano aspettando che battessi il cinque. Scuoto la testa e lui abbassa la mano "Ehi Maddie mi accompagni in bagno?"
"Non riesci ad andarci da sola?" Chiedo io sarcastico "Certo. Tanto devo andarci anche io." Si alzano e ci lasciano da soli "Che succede amico? Non è d'accordo?"
"No non è quello. Ma se ti batto il cinque sembra che io abbia già deciso."
"E non lo hai fatto?"
"No. Devo parlare col coach, vedere se può essere il posto per me.. lo sai." Lui annuisce "Comunque, è simpatica. È carina." Dice guardando davanti a se, dove le ragazze stavano camminando per raggiungerci. E mi fermo a guardarla "Cavolo, si vede dai tuoi occhi che la ami."
"Beh, sennò di certo non la portavo qui a farvela conoscere." Dico tornando a guardare il mio migliore amico "Di che parlate?"
"Football."
"Ehi andiamo? Facciamo un giro."
"E dove andiamo?" Will alza le spalle "Andiamo a bere qualcosa. Ci state?"
"Hai una partita domani." Gli ricorda Cam "Va bene. Andiamo a fare una passeggiata e poi andiamo a dormire. Dobbiamo abbiamo una giornata piena."
"Sei sempre una guastafeste Cam." Dissi io e lei mi fece il dito medio "E sempre così sofisticata." Aggiungo poi prendendo Maddie per mano uscendo dal locale "Avrei tanto l'impulso di prenderti a calci." Borbottò lei e Maddie si mise a ridere "Quando fa così non vorresti prenderlo a calci anche tu Maddie?"
"No." Menomale "Io lo prenderei a schiaffi. È insopportabile. Con questo sorrisino idiota sulla faccia." Cosa? "Oh, grazie tante. Siete molto gentili."
"Io già ti adoro Maddie. Sono certa che andremo d'accordissimo."
"Anche io ne sono certa. Diventeremo ottime amiche." Dice e si scambiano uno sguardo d'intesa. Dopo un giro veloce nella città torniamo alla confraternita e io e Maddie andiamo nella stanza di Will mentre lui e Camilla vanno nella stanza di un compagno di Will che questo weekend non è presente.
"Sono simpatici. Non vedono l'ora di averti qui."
"Già. Non vedevo l'ora di farteli conoscere. Sono felice che tu stia legando con Cam." Lei sorride "È carina. E potrebbe sempre tornarmi utile un suo aiuto quando farai il cretino."
"Okay cancella ciò che ho appena detto. Spero che non legherete." Lei si mette a ridere e va in bagno.
~
"Buongiorno dormiglioni!" Sento dire da una voce femminile a me molto conosciuta. Maddie si siede tenendosi stretta attorno al corpo il lenzuolo e io guardo la mia amica male "Camilla" quando la chiamo con il nome completo non è mai positivo "spero che tu abbia un motivo più che valido per essere entrata così nella stanza senza bussare" guardo l'ora sul telefono "alle 7 di mattina per giunta!"
"Sono venuta a svegliarvi per andare a fare colazione in un posto. Ci vuole un po' di tempo per arrivarci."
"Camilla io giuro che ti prendo, ti butto nella piscina e ti affogo un giorno di questi."
"Elias." Dice Maddie dandomi una gomitata "Cosa? Ma ti pare l'ora?"
"Ma ti voglio portare a mangiare pancake e torta di mele nel tuo posto preferito." Dice lei con un sorrisetto. E subito mi viene un sorriso "Le hai detto che sono qui?"
"Sì e non vede l'ora di vederti. Quindi datevi una mossa. Fra 15 minuti di sotto." Dice per poi chiudere "Chi è che non vede l'ora di vederti?" Mi chiede Maddie "Credo che stia parlando di sua nonna. O almeno lo spero. Sennò la affogo davvero." Mi alzo e vado a lavarmi velocemente. Dopo quindici minuti scendiamo e saliamo in macchina. Ad un'ora da qui vive la nonna di Cam. Non appena scorgo la sua casa gialla vengo subito sopraffatto dai ricordi. Ricordi delle estati che io e Cam passavamo qui con sua nonna che mi trattava sempre come un nipote e me le dava tutte vinte.
Cam suona al campanello e appena la porta si apre sorrido felice. Ci sono ricordi che odio rivivere, ma questi.. questi vorrei riviverli ogni giorno.
"Elias! Pensavo che Cam scherzasse quando mi ha detto che saresti venuto in città. Vieni subito ad abbracciarmi." Maddie mi lascia la mano e io mi fiondo in casa ad abbracciarla. Mi era mancata questa donna "Mi sei mancato tanto."
"Anche tu Meg."
"Ehi, in realtà sono io tua nipote." Dice Cam con un broncio scherzoso "Su smettila, ti vedo ogni settimana. Lui non lo vedo da anni." Poi vede Maddie e con uno sguardo capisco che devo presentarla "Lei è la mia ragazza Maddie."
"È un piacere conoscerla signora."
"Anche per me cara. E chiamami pure Meg. Dai venite. Vi ho preparato la colazione."
Entriamo in casa e i ricordi mi accolgono. Sulle mensole ci sono decine di cornici con le foto di me e Cam da piccoli e da grandi. I ricordi che ho qui dentro con Camilla sono forse i migliori della mia vita. E sono felice di aver trovato una persona a cui poterli finalmente mostrare.
Entriamo nella sala da pranzo e vedo il tavolo pieno di cibo. Ci sediamo e iniziamo a fare colazione. La torta di mele di Meg è qualcosa di strepitoso.
"Spero che i gusti siano gli stessi."
"Oh sì, la adoro."
"Mi ricordo quando eri piccolo. Mangiavi solo questa." Dice con un sorriso e io guardo la mia ragazza, che credo la pensi come me "Che ne pensi?"
"È buonissima. Sul serio non ho mai mangiato una torta così buona."
"E lei mangia tante torte." Dico io scherzando. Finiamo di fare colazione continuando a parlare "È così bello vedere voi due insieme come quando eravate bambini. Ho sempre pensato che avevate un legame speciale."
"Ma se mi tirava i capelli tutti i giorni."
"Tu mi tiravi calci tutti i giorni."
"Sappiamo tutti che lo facevate perché era il modo di dimostrarvi affetto."
"In realtà nonna lo è ancora. Non ho mai smesso di prenderlo a calci." Dice facendomi la linguaccia "E poi, è bellissimo vedere che ora, che siete cresciuti, avete ancora questo rapporto. E, per quanto mi riguarda, è bellissimo che abbiate trovato questi due ragazzi e che li abbiate portati qui. Per me significa molto vedere che i miei bellissimi bambini sono cresciuti ed hanno una vita bellissima."
"Grazie nonna. Ti vogliamo bene." Appena finiamo di mangiare la aiutiamo a sistemare e purtroppo dobbiamo tornare al campus.
Will e Maddie si avviano verso la macchina mentre noi rimaniamo sulla soglia della porta "È stato stupendo rivedervi insieme a mangiare con me come quando eravate bambini. Mi eravate mancati."
"Anche tu." Rispondiamo all'unisono. Abbraccio Meg e poi quando chiude la porta fermo Camilla "Grazie Cam. È stata una bellissima sorpresa." Lei mi sorride "Figurati. Ne avevamo bisogno entrambi."
"Grazie davvero."
"Puoi abbracciarmi se vuoi, non ti tirerò un calcio." Dice ridacchiando. Scuoto la testa e la abbraccio. Mentre lo faccio le tiro la coda "Ahia cretino."
"È il mio modo di dirti che ti voglio bene." Dico avviandomi verso la macchina e lei mi da un calcio sulla gamba "Ahia."
"E questo è il mio." Dice facendo un sorriso bastardo per salire in macchina.
Lasciamo le ragazze in centro a fare shopping mentre io e Will andiamo al suo allenamento pre partita. Conosco il coach e il rettore della Penn State ed entrambi mi sembrano felici di avermi qui. Forse Will aveva ragione. Mi vogliono davvero nella loro squadra. Il coach non fa altro che parlare di come potrebbe andare la squadra se al suo interno ci fosse una persona con il mio talento e mi sento lusingato. Giocare qui sarebbe il sogno della mia vita. Ballare è stato bello, ma il football.. il football è tutta la mia vita. Mi godo la mattinata a vedere gli allenamenti quando mi arriva un messaggio da parte di Camilla Ho dovuto dirglielo. Si merita di sapere.
Ed ora ho paura.

Maddie Pov
Questa mattina Camilla ci aveva portato da sua nonna e non appena sono entrata nella casa e ho visto tutte quelle foto di Elias e di Camilla mi sono resa conto di non sapere quasi niente del mio ragazzo. Mi aveva parlato di un weekend da soli, non di un weekend nei ricordi. Non che mi dispiaccia, sia chiaro, ma avrei voluto sapere prima di Camilla e di tutto il loro passato.
"Ehi, va tutto bene?" Mi chiede Camilla interrompendo i miei pensieri "No" rispondo sinceramente "più passano i giorni più mi rendo conto che non conosco il mio ragazzo. Siete amici da tutta la vita e fino a ieri non avevo neanche mai sentito il tuo nome. E mi sto chiedendo se mai avrei sentito il tuo nome o quello di Will se non avessi letto quel messaggio quel giorno."
"Maddie.." la interrompo "Siete come fratello e sorella Camilla, non vi siete conosciuti un giorno fa. Dovrebbe disturbare anche te il fatto che lui non ti abbia mai nominata."
"Maddie, se lui non ti ha parlato di me un motivo c'è. E no, non è perché siamo stati insieme ne niente di simile."
"E allora perché? Non si fida di me?" Lei si ferma "No, non è questo. Senti.. ho avuto dei problemi. Problemi grandi. E l'ho coinvolto."
"Che tipo dei problemi?" Lei si guarda intorno "Se te lo dico devi promettermi che non lo dirai in giro e che non te la prenderai con lui."
"Te lo prometto. Vuoi sederti?" Dico indicando una panchina e lei annuisce. Ci sediamo e lei inizia a parlare "Ero al penultimo anno. Lui era al secondo. Non stavo passando un bel momento. I miei si stavano separando, tutti volevano che io pensassi solo al college e a diventare la proprietaria dell'azienda di famiglia. Un incubo" quanto la capisco bene "anche con la mia squadra di cheerleader le cose non andavano. Saltavo gli allenamenti di continuo, avevo perso il ruolo di capitano e avevo iniziato a bere e a fumare. Anche con Will la relazione era appesa ad un filo. Ho iniziato a frequentare le persone sbagliate e qualche volta spacciavo. Ma quando la tua famiglia è conosciuta in città anche gli spacciatori scoprono tutto. Tutti avevano capito chi ero, e tutti pensavano che quando il mio periodo da ragazza ribelle sarebbe terminato avrei fatto i nomi di tutti. E non potevano rischiare. Quindi non si sono fatti scrupoli a mettere erba e droga nel mio armadietto e a fare una chiamata anonima al preside della scuola. La voce si è sparsa ed anche se non era vero la voce è arrivata anche a New York. Non sono stata io a rifiutare la Columbia ma è stata la Columbia a rifiutare me. Stavo perdendo tutto pur non avendo fatto niente. E qui è entrato Elias." Dice facendo una pausa passandosi una mano tra i capelli "Volevo vendicarmi. Ma non me lo ha permesso ed è stato lui a vendicare me. E si è fatto una notte di carcere per colpa di quella stupida vendetta. E non me lo perdonerò mai." Lo hanno arrestato? "Chiaramente la sua famiglia non ha mai fatto trapelare la notizia e quando è stato costretto a dire la verità i suoi mi hanno aiutato e mi hanno fatto entrare alla Penn State. E gliene sarò eternamente grata. Ma quello che voglio dire è questo. Lui non mi ha tenuto nascosta perché non si fidava di te, ma semplicemente perché se ti avesse parlato di me avrebbe dovuto dirti tutto. E non voleva apparire così ai tuoi occhi. Quindi non prendertela con lui. La colpa è sempre stata mia." Rimango in silenzio. Non mi aspettavo niente del genere. E poi ripenso a quando uscì quell'articolo su di noi e a come il signor Woods si diede molto da fare per far sparire il nome di suo figlio dalla stampa. Perché se fossero andati a fondo la sua fama da bad boy non solo sarebbe stata confermata ma sarebbe venuto fuori tutto. Sarebbe venuta fuori la notte in carcere. Sono sopraffatta. Non lo odio, non posso, ma avrei voluto che fosse lui a dirmi di questo problema.
"Ti ringrazio per avermelo detto. Non tutti avrebbero il coraggio di aprirsi con un'estranea." Lei mi sorride "Grazie. Mi dispiace che tu lo abbia saputo così. Penso che volesse solo dimenticarlo."
"Non preoccuparti. Va tutto bene."

LOST IN NEW YORK #WATTYS2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora