Capitolo 27

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Elias Pov
"Ti amo."
Quelle due parole aleggiavano nel silenzio della stanza ormai da qualche minuto.
Ciò che era stato fino ad adesso una serata fantastica potrebbe trasformarsi in un disastro di dimensioni stratosferiche.
Perché le ho detto ti amo? Perché l'ho detto così? Perché lo sento, ecco perché l'ho fatto. Non ho mai detto queste sue parole a nessuna ragazza e stasera ho sentito di doverlo dire lei. Perché? Perché io la amo davvero. Quando c'è lei io sto bene, da quando c'è lei sento che non mi manca niente nella mia vita. Anzi, la vedo sempre così perfetta. Come mai l'avevo vista. È entrata a far parte della mia vita come una tempesta. Sono state di più le volte in cui ci siamo mandati a quel paese che quelle in cui ci siamo detti cose carine, ma non posso farne a meno. Mi sono innamorato di lei.
Per questo, i minuti di silenzio che susseguono dopo la mia dichiarazione mi fanno venire l'ansia. Perché non risponde? Non prova lo stesso? Sta guardando il soffitto e si stringe il piumone addosso "Figo."
Figo? Ha appena risposto alla mia dichiarazione con un 'figo'? Ti prego ditemi che non è vero. Avrei preferito avere come risposta 'io no'. 'Figo' è.. è umiliante.
"Vado in bagno." Dice alzandosi e correndo verso il bagno mentre io rimango sul letto a fissare il vuoto. Non che mi aspettassi chissà che cosa, anche perché neanche io mi aspettavo di dirglielo, ma di certo non avrei mai pensato di ricevere quella risposta. Decido di alzarmi anche io. E adesso, come mi comporto? Dovrei far finta di niente? Dovrei far finta che non mi importi? Perché mi sono voluto mettere in questa situazione? Stupido. Stupido. Stupido. A interrompere il flusso dei miei pensieri è il suono del mio telefono. Dato che Maddie non si degna di uscire dal bagno, rispondo "Ehi amico. Che succede?"
"Ieri sera siete spariti senza dire niente. Volevo sapere se andava tutto bene." Sì come no "Ma che dici? Maddie ha scritto a Jennifer."
"Questo non significa che lo abbia detto a me." Scuoto la testa e vedo la porta del bagno aprirsi "Amico ci vediamo dopo." E attacco senza aspettare una risposta. Maddie esce dal bagno e mi guarda di sfuggita per un secondo. Si è legata i capelli, è struccata e ha indosso la maglietta che avevo ieri sera. E, se è possibile, mi piace ancora di più. Ma neanche mi guarda. Ma perché non sono rimasto in silenzio? Sarei potuto stare zitto, invece no, invece ho dovuto rovinare tutto.
"Elias."
"Dimmi."
"Non trovo più il mio vestito. Per caso lo hai visto?" Dice mordendosi il labbro nervosa "È di Haley e se lo perdo mi ammazza." Mi metto alla ricerca del vestito in silenzio e dopo che l'ha trovato lo indossa "Puoi chiudermi la zip?"
"Certo." Le chiudo il vestito. Vorrei dirle qualcosa. Qualsiasi cosa. Ma dico la più stupida "Devo accompagnarti a casa?"
"Sì. Forse è meglio." Non riuscivo a capire cosa pensasse davvero. Non mi sono mai fatto tanti problemi. Quando mi svegliavo la mattina o se ne andavano da sole o non c'erano già più. Di certo non dicevo 'ti amo' per sentirmi rispondere 'figo'. Okay Elias, basta. Magari non lo pensa davvero. Magari è troppo presto. Forse è per quello che ha passato con Kyle e non vuole affrettare le cose. Sì, ma allora perché non dirlo? Mi ha detto cose peggiori.
Ma era ubriaca.
Giusto. "Va tutto bene?" No "Certo." Dico prendendo le chiavi di casa dal mobiletto. Il viaggio verso casa sua è stato molto silenzioso e quando arriviamo davanti a casa sua non so che devo fare. La bacio? Non la bacio? E dalla sua espressione nervosa capisco che sta pensando la stessa cosa. Alla fine scuote la testa e apre la portiera. Mentre sta uscendo di macchina si volta verso di me e mi bacia per poi correre dentro. E un po', dopo questo, mi sento sollevato. Metto in moto e torno a casa dove trovo la moto di Cole. Cole è l'unico, oltre a Maddie, che per venire a casa mia entra dal retro "Amico, sarei potuto essere ancora con lei."
"Cosa non è andato bene? Dillo a Cole." Mi dice facendo il finto serio e io sospiro "Le ho detto ti amo." Lui apre la bocca ma lo fermo "E lei mi ha risposto 'figo'". Cole si mette una mano davanti alla bocca per non scoppiare a ridere "Puoi ridere." E inizia a ridere. Se un amico venisse da me e mi dicesse una cosa del genere riderei anche io, ma ora che è capitato a me non riesco proprio a riderci. Cole smette di ridere e si riprendere "Ma qualcosa è andato male?"
"No. Non credo. Finché non ho detto quelle parole era tutto perfetto."
"Ma tu lo senti vero? La ami?"
"Sì, lo sento. Cole non sono mai stato così bene in vita mia. E all'inizio neanche la sopportavo."
"Elias." Inizia lui "Glielo hai detto?" Scuoto la testa "Non glielo hai detto? Cosa stai aspettando? Wow aspetta, non è che hai cambiato idea?"
"No, ma.."
"Ma ci stai pensando."
"So che è quello che voglio fare, ma se lo faccio perdo lei. E non voglio perdere lei." Lui annuisce "Okay, ma parlale. Fatti spiegare perché ti ha risposto così. Ci sarà di sicuro un motivo."
"E se il motivo è che lei non mi ama?"
"Non penso che sia quello. Forse ha solo paura di dirtelo."
"Sì, ma poteva evitare di rispondermi 'figo'. È stato orribile. Mi ha fatto male."
"Adesso puoi capire come si sentono le ragazze che ti portavi a letto e che scaricavi il giorno dopo."
"Vaffanculo." Rimango in silenzio qualche minuto o poi rialzo la testa "Non è che questo è il karma?"
"Ma che cazzo dici? Se il karma voleva punirti non te l'avrebbe fatta conoscere." Forse aveva ragione lui. Dovevo parlare con lei. E smettere di farmi paranoie.

LOST IN NEW YORK #WATTYS2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora