"Okay ragazzi, basta, a domani." disse Haley spegnendo la musica e aprendo la porta dello studio per farci uscire.
Mi sdraiai per terra. In questi anni non era mai stato così duro lavorare con Haley.
Questo weekend avremmo fatto la prima competizione e c'era in gioco tutta la reputazione di Haley quindi ci allenavamo tutti i giorni per tutto il pomeriggio fino a tardi.
A scuola stavo cercando di rimanere al passo con i tempi e per fortuna avevo Jen che mi aiutava un sacco.
"Per essere una che si allena da quando è una bambina mi sembri un pò messa male. Sei sicura di essere ancora la migliore?" mi alzai mettendomi seduta mentre lui rideva mettendosi davanti a me. Era tutta la settimana che mi punzecchiava "Ma cosa vuoi da me? Non puoi torturare qualcun'altro?"
Allungò una mano e mi aiutò ad alzarmi.
"Come va con il tuo ragazzo?"
"A te che importa?"
"Non agitarti tanto. Ero preoccupato."
"Preoccupato? Ma falla finita. E invece tu? Come va con la regina delle stronze?"
"Con Carly intendi? Direi alla grande."
"Bene. Sono felice per te."
"Non essere gelosa tesoro. Non c'è niente tra noi."
Presi la mia borsa e gli misi una mano sul braccio "Gelosa è l'ultima cosa che sono. Sta tranquillo." dissi prima di uscire dalla scuola.
Appena arrivammo a casa mi fiondai nel letto distrutta.
Haley mi aveva assegnato un assolo e non vedevo l'ora. Ero pronta a rivedere la mia foto al primo posto della piramide.
La mattina dopo ci ritrovammo al luogo della gara.
"Chi ha gli assoli vada a cambiarsi."
Uscii dal camerino dieci minuti dopo e mi truccai.
Mi guardai attorno, e vedere tutte le altre che avevano le loro madri come aiuto mi fece pensare che era la prima volta che gareggiavo senza mia mamma nel pubblico. Ero triste, ma allo stesso tempo sapevo che era giusto così. Aveva sacrificato la sua vita e il suo lavoro per portarmi a lezione ogni giorno e per portarmi alle gare ogni weekend ed era giusto che si prendesse una pausa da tutto questo.
"Andiamo. Tocca a voi."
Anche Elias, ovviamente, aveva un assolo. Non lo guardai ballare. Mi metteva solo ansia. Avremmo gareggiato nella stessa categoria e avevo un pò di paura.
"Diamo il benvenuto sul palco alla numero 80, Maddie!" salii sul palco ed eseguii il mio pezzo nel modo migliore possibile.
Se gli assoli erano andati bene non si poteva dire la stessa cosa del pezzo di gruppo.
Polly cadde mentre faceva la ruota e ciò destabilizzò un pò il gruppo e iniziammo ad andare fuori tempo.
Per fortuna vedemmo Haley solo dopo la premiazione.
"Al secondo posto.." non me, non me "Elias." non applaudii nemmeno.
"Al primo posto, con 247 punti.. Maddie!" mi alzai soddisfatta e andai a prendermi la mia medaglia.
Con pura fortuna vincemmo anche con il pezzo di gruppo, ma se conosco Haley, e la conosco, so che ce la farà pagare.
Non ebbi modo di parlare con Elias e non potevo essere più felice di così. Mi faceva solo arrabbiare quel ragazzo.
Salii in macchina con Haley e controllai il telefono. Kyle non smetteva di scrivermi e di chiamarmi. Ancora non lo avevo perdonato del tutto e ancora non sapevo cosa fare.
"Scrivigli."
"Eh?"
"Rispondi a quei messaggi Maddie. Penso che si sia reso conto di ciò che ha fatto."
"Non lo so.."
"Tutti fanno errori, lui lo ha fatto e ti ha chiesto scusa. Non aspettare molto a perdonarlo. Potrebbe essere peggio."
"Quando arrivo a casa gli scrivo." dissi appoggiandomi sullo schienale e mi addormentai poco dopo.
"Maddie, siamo arrivate." mi strofinai gli occhi e quando mi voltai vidi Haley guardare davanti a se sorridente.
Guardai anche io davanti a me e la scena mi destabilizzò.
No, non era possibile. Sto sognando. Sto dormendo e sto ancora sognando. È l'unica spiegazione logica. Haley scese di macchina, lo salutò ed entrò in casa.
Ma scendere di macchina no?
Decisi di dare retta alla mia coscienza e, con la velocità di una tartaruga, aprii la portiera e scesi dalla macchina. Rimasi a debita distanza.
Anche se aveva un pacchetto e dei fiori in mano, tra l'altro i miei preferiti, decisi di rimanere impassibile il più possibile.
"Che ci fai qui?"
"Ho sbagliato. So di aver sbagliato. Ho fatto una cazzata. E farò di tutto per essere perdonato. Non importa quanto tempo ci metterai a perdonarmi, posso anche farmi trovare sotto casa tua ogni giorno, ma mi farò di tutto per avere il tuo perdono. Per favore. Scusami."
"Ti rendi conto di ciò che mi hai detto vero? Mi hai fatto passare per quella sbagliata. Per una sfigata."
"Lo so. Ho davvero sbagliato tutto. Ma lo sai, è la prima volta che faccio qualcosa di serio. Non sono pratico."
"Questa non è una giustificazione." dissi incrociando le braccia al petto "Lo so. Non c'è una giustificazione per il mio comportamento. Ma ti prego. Dammi un'altra opportunità. Non ce la faccio così." si avvicinò a me "Se c'è bisogno mi metterò in ginocchio ma ti prego perdonami." disse mentre si mise in ginocchio davvero.
"Alzati cretino." dissi facendolo alzare.
"Mi dispiace."
No.
"Che sia l'ultima volta. Non voglio che ci sia amore solo da parte mia."
"Sai che non è così."
"Lo voglio vedere."
"Ti prometto, anzi ti giuro, che da ora in poi non farò più cazzate e ti mostrerò più spesso quanto ti amo." dissi abbracciandomi e poi baciandomi.
"Vuoi entrare?"
"Sei sicura? Quel tipo mi guarda male dalla finestra da quando sono arrivato." Tipico di Dylan.
"Se non lo vuoi vedere troviamo un altro modo. Non ti voltare." gli spiegai come entrare dalla finestra e, dopo che lui fece finta di andarsene, entrai in casa.
"Quello continua a non piacermi."
"Sta tranquillo. Fidati di me."
"Non abbassare troppo la guardia." gli sorrisi "Tranquillo. Qualcuno mi ha insegnato come si tira un pugno."
Lui mi sorrise "Congratulazioni per la vittoria Madison."
"Quel pugno potrebbe arrivare a te se continui a chiamarmi così."
"Sappiamo entrambi che se avessi voluto farlo lo avresti fatto anni fa. Buonanotte." disse dandomi una pacca sulla spalla.
Scesi le scale del seminterrato ed aprii la finestra "Fa piano per favore." lui entrò nella stanza e si tolse subito le scarpe per non fare casino "Lo avrà fatto milioni di volte. Se sente qualcosa se ne accorge."
"Sta tranquilla. Non si accorgerà mai di questa cosa."
"Lo spero per te." alla fine dormimmo insieme ma non successe niente.
Cioè, qualcosa successe, ma non arrivammo fino in fondo. Non ero ancora così sicura di voler arrivare fino in fondo con lui.
Qualche ora dopo mi suonò la sveglia e quando mi voltai dall'altra parte del letto e lo vidi ancora lì che dormiva lo scossi di forza. Si vuole far proprio beccare.
"Che c'è?"
"Dobbiamo andare a scuola. E non puoi farti trovare qui."
"Ma stavamo dormendo e basta."
"Io lo so. Ma non sarà ciò che penserà Dylan se ti vede qui nel mio letto." dissi cercando di farlo ragionare.
"Forse hai ragione. Non voglio prenderle. Soprattutto da un ragazzo che non è neanche tuo padre." si alzò dal letto per vestirsi e si avvicinò alla finestra "Ti aspetto tra una mezz'ora."
"Devo portarti qualcosa?" scosse la testa "Vado a comprarmi qualcosa." ed uscì dalla finestra.
Mi andai a lavare e mi vestii. Cercai di fare velocemente e solo dieci minuti dopo salii le scale.
"Buongiorno a tutti."
"Ciao. Come va?"
"Tutto benissimo." dissi sedendomi al mio posto e mettendo i cereali nella tazza.
"Perché non inviti Kyle a cena da noi stasera?" rimasi con il cucchiaio fermo in aria scioccata dalla domanda di Haley "Stai scherzando vero?"
"No. È da un pò ormai che uscite e state insieme. Credo che possa essere una buona occasione per conoscerlo meglio." guardai Dylan "E tu sei d'accordo?"
"Sì. L'ho proposto io."
Mi alzai per andare a mettere la tazza nel lavello "Pensavo non volessi saperne niente."
"Anche io pensavo che non gli avresti dato una seconda opportunità. Le cose non vanno mai come previsto." disse facendo un sorrisetto. Haley gli diede una gomitata "Che c'è?"
Presi lo zaino "Okay. Io adesso devo andare. Mi vieni a prendere per portarmi a lezione?"
"Certo. Sarò in orario."
"Allora ci vediamo dopo."
"Maddie. Chiediglielo."
"Va bene." salutai tutti ed uscii di casa."Non ci posso credere."
"Tu eh? Immaginati io. Ed ha pure accettato!" ero nella mensa com Jen. Le avevo raccontato della proposta di Haley e di come Kyle avesse accettato subito.
"Se fossi un ragazzo non vorrei mai mettermi contro di lui. Prima o poi dovrai spiegarmi perché è così con te."
"Ciao ragazze."
"Ciao Elias. Congratulazioni per ieri comunque." lui si sedette vicino a lei "Grazie. Ho visto la classifica e i punteggi. Non c'era tutta questa differenza." disse per sfidarmi.
"Già. Ci sono cose che fanno la differenza."
"Illuminami."
"Ciao ragazzi. Ciao piccola." baciai Kyle e tornai a guardare Elias che sembrava infastidito.
"È questo che fa la differenza." dissi indicando il mio volto.
"Spiegati meglio."
"Il mio sguardo. Fa sempre la differenza. E lo sguardo che ho io e che uso per vincere lo puoi solo sognare."
So che sembro una stronza a fare così ma non ci posso fare nulla. Tutti sanno che è il mio sguardo il mio punto di forza, tutti sanno che farò sempre il culo agli altri concorrenti per il mio sguardo.
"Non esserne così convinta. Potrebbe essere solo fortuna."
"Dopo 15 anni? Ho smesso di credere che sia fortuna. Non preoccuparti." dissi mettendo la mia mano sopra la sua "Vincerai la prossima volta." terminai con un sorriso.
Lui mi fulminò con lo sguardo e Kyle approfittò del momento di silenzio per togliere la mia mano da quella di Elias e stringerla.
Dylan venne a prendermi subito dopo le lezioni e mi portò a lezione.
Ovviamente nel punto più alto della piramide c'ero io e come pensavo, Haley ce la fece pagare e ci assegnò un pezzo di merda.
"Questa settimana non ci saranno assoli ma un passo a due." sono curiosa di sapere chi lo farà "Maddie e Elias." scossi la testa "Cosa?"
"Qualcosa non va?"
"Non farò un passo a due con lui! Scegli un'altra persona."
"Sai che sono io a fare le regole. Tu devi accettarle. Voi due gareggerete insieme. Che lo vogliate o meno."
Decise di montare il passo a due domani per concentrarsi sul pezzo di gruppo.
Quando tornammo a casa espressi nuovamente il mio disappunto "Perché vuoi punirmi?"
"Che cosa? Tu la credi una punizione?"
"Sì Haley. Che ti ho fatto?"
"Sapevi che sarebbe successo."
"Haley non vinceremo mai. Non andiamo per niente d'accordo e non siamo sulla stessa lunghezza d'onda. Perché mi fai questo?"
"È proprio perché non andate d'accordo che ve lo faccio fare. Voglio una squadra forte e unita. E ti assicuro che farvi ballare insieme vi aiuterà e basta."
"No, non è così."
"Con Lucas ha funzionato."
"Con Lucas ha funzionato perché lui era innamorato di te! Io e lui ci odiamo, non ci parliamo e non siamo fatti per esibirci insieme!"
"Ormai ho deciso. Non riuscirai a farmi cambiare idea."
"Ti stai comportando da stronza."
"Lo sto facendo per voi." roteai gli occhi ed andai a fare una doccia.
Appena finii di prepararmi salii le scale e trovai già Kyle in cucina a parlare con Haley e Dylan.
Mi avvicinai a loro "Ciao. Di cosa stavate parlando?"
"Niente di particolare. È arrivato qualche minuto fa. Bevi?"
"Non molto in realtà. Per essere un buon atleta l'alcool non deve far parte del mio corpo." lo guardai con un sopracciglio alzato. Ma se quando siamo alle feste si ubriaca ogni volta.
"Penso che un bicchiere non ti farà male. Fidati. Ho giocato anche io." dissi passandogli un bicchiere.
"E a me?"
"Tu no. Tu sei ancora minorenne."
"Vaffanculo Dylan." lui si mise a ridere e mi passò un bicchiere con del succo "Sei veramente uno stronzo."
"Quando farai 18 anni ti lascerò bere ciò che vuoi tesoro. Ma fino ad allora decido io." disse sorridendo mentre beveva. Si divertiva molto ad impersonare il padre attento e premuroso, e a quanto pare aveva solo iniziato.
Haley fece un sacco di domande a Kyle ma nessuna era provocatoria o fatte per metterlo in difficoltà. Lei era dalla mia parte.
Ci mettemmo a tavola e solo allora notai che Mackenzie non c'era.
"Kenzie dov'è?"
"A casa di Steph."
Durante la cena Dylan continuava a lanciare occhiatine a Kyle, aspettando il suo passo falso.
"Allora.. Cosa vorresti fare dopo il liceo? Hai qualche idea?"
"Beh.. Non ci ho ancora pensato molto bene, ma in realtà mi piacerebbe continuare a giocare."
"Hai già qualche idea sulla probabile squadra?"
"In realtà no. Ma ho intenzione di fare domanda a più scuole possibili e.."
"Come fai a non sapere cosa vuoi fare? Hai 18 anni, dovrai pur aver un'idea!" okay, forse è troppo.
"Dylan mi aiuti con il dolce per favore?" ringraziai Haley con lo sguardo e quando andarono in cucina mi voltai verso Kyle "Mi dispiace. Non so perché fa così."
"Va tutto bene. Certo, certa pressione addosso me la sarei aspettata da tuo padre e non da il marito della tua migliore amica ma è okay." disse quasi irritato.
"Quante volte ne dobbiamo parlare? E poi mio padre non si comporterebbe mai così." lui non avrebbe neanche organizzato questa cena.
"Beh, allora forse era meglio se conoscevo lui. Mi sarei risparmiato tutta questa sceneggiata."
Aprii la bocca per ribattere ma i ragazzi tornarono in sala da pranzo con il dolce e fui costretta a trattenermi. Sì, con mio padre non sarebbe mai stata così dura.
La cena terminò qualche ora dopo e Kyle decise di tornare a casa sua per questa notte e non mi opposi.
Più lo facevo stare qui più avrebbe voluto altro. E non so se ero pronta.
STAI LEGGENDO
LOST IN NEW YORK #WATTYS2019
RomanceNella vita spesso ci sono eventi, o anche semplici parole che, una volta pronunciate, possono cambiare per sempre la vita di una persona. Nel caso di Maddie Davis erano state le parole pronunciate da Haley, l'amica di sempre, a cambiare il corso de...