Capitolo 54

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Maddie Pov
Per quanto il mio diciottesimo compleanno fosse partito come uno schifo di giornata a causa del mio infortunio la presenza dei ragazzi qui ha cambiato del tutto la situazione.
Dopo le lezioni siamo andati tutti, si, pure mio padre, a cena in uno dei ristoranti più alla moda della città dove di nuovo Haley mi ha costretto a spegnere le candeline "Esprimi un desiderio." Mi ha detto prima che le spegnessi. E sapevo benissimo cosa volevo.
Abbiamo fatto abbastanza tardi e mentre Haley e Dylan erano andati a casa dei genitori di lei Jen era rimasta a casa mia. Per questo, questa mattina ero abbastanza sconvolta quando ai piedi del letto ho trovato Dylan "Che ci fai qui?"
"Pensavo che non ti saresti svegliata mai."
"Eppure vivo nel tuo seminterrato. Dovresti sapere che amo dormire. Che ci fai qui?" Chiedo ancora "Voglio portarti in un posto."
"Dov'è Haley?"
"A casa dei suoi. Saremo io e te." E sono già preoccupata. Per quanto io ami parlare e confidarmi con lui so che oggi non vuole parlarmi da solo per darmi qualche consiglio ma per qualche ramanzina. Speravo che ieri stesse scherzando. Ma lui non scherza mai.
Mi alzo e mi vesto. Metto una maglietta e degli shorts, l'unico tipo di pantaloni che mi entrano con questo stupido tutore. Metto le scarpe e mi faccio una coda. Esco dalla porta della mia stanza e lo trovo fuori per aiutarmi a scendere le scale "Ma che ore sono?"
"Le 9." Lo guardo "Perché mi hai svegliata così presto? E ai miei? Che hai detto?"
"Come hai detto tu, vivi in casa mia. Non si sconvolgono troppo se ti porto in giro." E ciò non fa una piega. Mia madre conosce Dylan molto bene, e si fida tantissimo di lui.
"Puoi dirmi dove mi stai portando?"
"Ti porto in un posto dove andavo sempre quando mi sono trasferito qui con mio padre."
Prende la strada che porta sul mare e dopo un po' si ferma in una specie di parcheggio isolato da dove, scendendo le scale, puoi raggiungere la spiaggia. Scende di macchina e mi porta fino alla spiaggia facendomi sedere sulla sabbia.
"Venivo sempre qui per stare da solo. E per riflettere."
"E perché ci hai portato me?"
"Perché è l'unico posto in cui non perdo la calma. E oggi ho idea che avrò bisogno di tutta la calma del mondo." Rimango in silenzio e guardo il mare "Quindi. Cosa sta succedendo? Come la stai affrontando? E perché la stai affrontando così male?"
"Non la sto affrontando male."
"Quanti chili hai perso da quando sei tornata qui?"
"Non sono cose da chiedere ad una donna."
"Maddie. Sii seria. Quanti nei hai persi?"
"Non lo so.." dico mentendo "Quanti?" Chiede ancora sapendo che sto mentendo "Ne ho persi 5. Soddisfatto?"
"Per niente. Sono dannatamente tanti in tre settimane! Per cosa hai smesso di mangiare?"
"Non ho smesso di mangiare!"
"Ieri sera non hai toccato niente. E quando ti sollevo sembra di sollevare una piuma."
"Non la sto affrontando bene. Non ci riesco."
"Perché?"
"Non riesco a pensare che rimettermi in piedi per ballare sia la cosa giusta da fare quando nella mia stessa casa mi spingono in tutt'altro luogo."
"Di che parli?"
"Dopo l'operazione mio padre ha inviato la richiesta per Stanford. Ricordi il patto? Mi sono fatta male. Ha vinto lui."
"Non riesco a crederci. Non riesco a credere che lo stai facendo vincere."
"Avevamo un patto."
"E allora? Non può decidere lui la tua vita. E perdere 5 chili in tre settimane non ti farà vincere."
"E poi mi manca. Se fossi stata con voi non sarebbe andata così."
"Sei tu che sei voluta tornare qui. Sapevi cosa ti aspettava. Noi eravamo pronti a sopportarti." Dice con un sorrisetto "Perché sei così buono con me?" Chiedo guardandolo negli occhi. Lui, un po' sorpreso dalla domanda, smette di guardarmi e fissa il mare "Non lo so. Ma sento che non potrei fare altrimenti. E non perché sennò mia moglie mi ammazza." Risponde facendomi ridere "Se mi avessero detto che avrei tenuto così tanto ad una ragazzina da tenerla anche in casa mia mi sarei messo a ridere."
"A chi lo dici. Ma sei bravo. Sai sempre cosa dire."
"Non sempre ti ho dato grandi consigli."
"Forse è vero. Ma sempre mi hai fatto capire quando sbagliavo e cosa volevo."
"Spero che il messaggio ti sia arrivato anche stavolta. E ora, anche se ne farei molto volentieri a meno.. parliamo di quei due."
"Non credo ci sia molto da dire. Se avessi incontrato Nate da single sarebbe stato il ragazzo perfetto. E per quanto riguarda Elias.. beh credo di aver fatto un errore con lui."
"Ci ho parlato."
"Cosa? Quando?"
"Qualche giorno fa. Voleva parlare con Haley ma ha beccato prima me."
"Che ti ha detto?"

LOST IN NEW YORK #WATTYS2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora