La fine di gennaio si stava avvicinando sempre di più, le giornate erano sempre più brutte ed era sempre più freddo. Per quanto io ami New York non posso non dire che si muore di freddo d'inverno.
Ma va bene, mi piace l'inverno, mi piace mettere quei maglioni così larghi e così caldi.
Erano passati due giorni dalla festa, e ancora mio padre non si era fatto sentire, quindi vuol dire che nessuno ha fatto uscire la notizia. E questo è strano, perché c'erano così tanti giornalisti e così tante persone che la notizia doveva uscire per forza prima o poi.
Infatti, questa mattina tutti a scuola mi osservavano. Non mi interessava. So ciò che ho fatto e non me ne pento.
All'ora di pranzo raggiungo Jen e Cole al nostro tavolo e li vedo impegnati a leggere qualcosa.
"Ciao ragazzi."
"Ehi." Dice Elias sedendosi "Avete letto?"
"Cosa?"
"L'articolo sulla festa. Siete coinvolti."
"Oh sì, spero che la foto dove le tiro il bicchiere sia venuta bene." Dico ridendo e facendo ridere anche lui. Jen alza finalmente lo sguardo e lo sposta da me e lui "Non lo avete letto?"
"So già cosa ho fatto, è inutile che legga le loro parole."
"Lo devo venire a sapere da una rivista di gossip che state insieme?" Mentre lo dice è quasi ferita "Cosa? Di che parli?" Jennifer gira la rivista. Oh no. La foto di me ed Elias mentre entriamo quando siamo a braccetto ricopre un'intera pagina con il titolo "NUOVO AMORE IN ARRIVO?" Vi prego ditemi che è uno scherzo. Nella pagina seguente ci sono altre foto che ci ritraggono in atteggiamenti 'intimi' e c'è anche un articolo.
Si sa. A Manhattan tutto cambia da un giorno all'altro per tutti, figuriamoci per due ragazzi come loro. Si cari lettori, Elias Woods, figlio di Alexander ed Eleonor Woods, è tornato a far parlare di se, ma stavolta l'accompagnatrice sconvolge più del solito. Solitamente siamo abituati a vederlo agli eventi con ragazze sempre diverse e di sicuro mai si atteggiava così con loro. Ma lei, lei è diversa. Si cari lettori, perché qualche sera fa, Elias era accompagnato dalla stupenda Madison Davis, figlia di Michael e Christi Davis. La presenza all'evento di Madison è alquanto sconvolgente dato che non si era mai vista ad eventi del genere, soprattutto a New York. Ma si sa, per amore si fa tutto. E visti gli atteggiamenti dei due l'amore sembra proprio l'ingrediente principale della serata. E, secondo alcune fonti, la bella Madison ha mostrato subito la sua presenza inzuppando la benefattrice della serata, ma le ragioni sono ancora sconosciute. L'unica cosa certa è che tra Elias e Madison c'è qualcosa. Che questo qualcosa sia duraturo? Staremo a vedere.
Non ci posso credere. Ci hanno preso per una coppia? Guardo Jennifer "Tu ci credi?"
"No, ma vedo le foto. Come tutti. Tutti leggono questa rivista."
"Dobbiamo sistemare questa cosa." Dico rivolta ad Elias che annuisce "Andiamo."
"Dove?"
"Da i miei genitori. Mi chiamano da ore." Annuisco e dopo aver salutato i ragazzi usciamo da scuola.
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"Papà questa cosa va sistemata." Siamo a casa Woods da un po' ormai e Eleonor ed Alexander ci hanno già detto che hanno contattato i giornalisti per far placare la situazione, in cambio di soldi ovviamente, ma a quanto pare sembra che a Elias dia fastidio. Non fraintendetemi, anche a me disturba ciò che c'è scritto, ma non così tanto da farne una tragedia. Però forse, a questo punto, mi chiedo solo se sono solo io ad aver visto qualche cambiamento nel nostro rapporto.
"Maddie, ovviamente i tuoi genitori sanno tutto e prima di mandare la lettera li ho chiamati." Dice Alexander con tono pacato "Ho spiegato ciò che è successo e abbiamo scritto la lettera insieme. Qui i ragazzi, per l'ultima volta, è tutto apposto, tra pochi giorni questa storia sarà del tutto dimenticata. Abbiate pazienza."
"Andiamo. Ti porto a casa." Dice Elias prendendo le chiavi senza salutare nessuno e davvero non capisco la sua reazione.
"Spiegami. Qual'è il vero problema? Essere fotografato con me?"
"No, non dire stronzate."
"E allora perché reagisci così? I nostri genitori hanno appena risolto le cose." Mentre lo dico mi suona il telefono "Pronto papà?"
"Dimmi, per caso sei impazzita?"
"Sono solo scemenze. Hanno esagerato la cosa. Non stiamo insieme." Elias continua a guardarmi con uno strano sguardo "Non parlo di quello. Alexander mi ha detto della tua bravata. Tirare un bicchiere addosso a Susan, ti sembra una cosa normale?"
"Ha offeso la mamma. Le ha dato dell'incapace. Ci ha definite incapaci. Dovevo stare in silenzio? Ho solo difeso la famiglia."
"No! Hai solo fatto disastri. Ma quando hai intenzione di crescere? New York ti fa male, ma tu tornerai, questa storia finirà presto Maddie. Goditi queste cazzate, come le chiami tu, perché finiranno presto!" Chiude la chiamata e mi volto verso Elias che ha iniziato a guardare davanti a se "Hai sentito tutto?"
"Mi dispiace." Mi feci forza per non iniziare a piangere e appena arrivammo davanti a casa Elias spense la macchina e mi guardò "Credo che sia arrivato il momento di parlare con loro."
"Non ce la faccio."
"Maddie. Devi dirlo."
"Puoi essere con me mentre lo faccio?" Sembro una disperata a chiederglielo, soprattutto dopo come mi ha trattato fino ad adesso e per la sua reazione all'articolo, ma lui sa tutto e forse mi può aiutare.
"Sì. Certo che sì." Usciamo dalla macchina e prima di aprire la porta lo guardo e lo ringrazio. Lui mi sorride e poi entriamo "Ragazzi. Che bello vedervi. Pensavo.."
"Haley c'è Dylan?"
"Che succede?" Chiede lui spuntando dalla cucina. Guardo Elias che annuisce "Ragazzi, c'è una cosa importante che dovreste sapere."
Haley e Dylan si guardano preoccupati e quando ci sediamo tutti e quattro sul divano ho i battiti altissimi. Prendo un enorme respiro ed inizio a raccontare tutto. Parlo di ciò che è successo durante le vacanze di Natale, parlo dell'accordo con mio padre, parlo di quello che penso di Dylan e di quanto io la vedo come una figura paterna.. Parlo di tutto. Li racconto tutto.
"Mi dispiace ragazzi. Mi dispiace veramente tanto." Haley, come me, ha iniziato a piangere e Dylan è rimasto in silenzio a guardare davanti a se "Mi dispiace per quando ti ha chiamato il professore facendoti sentire inadeguata. Non è colpa tua. Mi dispiace di averti fatto stare così Haley. Mi sento un'amica cattiva."
"Tu potevi parlarne con me. Perché non l'hai fatto?"
"Perché avevi già le tue preoccupazioni. Non volevo agitarti con i miei problemi."
"Ti conosco da 15 fottutissimi anni. I tuoi problemi sono i miei. Non voglio più dirtelo chiaro?" Annuisco e lei si alza per abbracciarmi "Troveremo una soluzione insieme. Come abbiamo sempre fatto. Sono tua sorella No?" Sorrido e annuisco ancora tra le lacrime. In tutto questo Dylan è rimasto in silenzio "Dylan ti prego dì qualcosa." Finalmente alza lo sguardo e mi guarda. Il suo sguardo è indecifrabile.
"Elias, verresti con me a prendere dell'acqua?" Dice Haley alzandosi e lui la segue in cucina.
Continua a guardarmi con quello sguardo e ho veramente paura.
"Io sapevo che sarebbe stato difficile, l'ho sempre saputo." Dice iniziando finalmente a parlare ma abbassando lo sguardo "Ma pensavo anche che con te sarebbe stato molto più semplice. Ma mi sbagliavo."
"Che vuoi dire?" Adesso ho davvero paura delle sue parole "Con Mackenzie sapevo che sarebbe stato difficile. È figlia mia, l'ho fatta io. Con te, che non sei figlia mia, pensavo che sarebbe stato più semplice. Pensavo che bastasse dire qualche parola ogni tanto o guardare male i ragazzi, ma non è stato così." Mi guarda di nuovo "Qualche giorno fa mi ha chiamato tuo padre. Riguardo a Kyle e a quello che gli ho fatto. Mi ha detto che non è questo l'esempio che vuole per sua figlia. Quando mi ha chiamato non puoi capire quanto mi sia sentito un fallito. Sapevo di non essergli mai piaciuto, l'ho sempre saputo e me ne sono sempre fregato. Ciò che mi importava è che piacessi a te, che fossi una figura da seguire per te, ma con quella chiamata mi sono reso conto che forse ti ho dato troppo per scontato. E con quello che hai detto oggi, cose che ti tenevi dentro da mesi, ne ho avuto la conferma. E non mi perdonerò mai abbastanza." Si mette le mani in testa e mai come ora mi sono mai sentita così in colpa. L'unica cosa che non volevo era farlo sentire un fallito "No. Tu non sei un fallito. Tu sei una delle persone più importante che ho nella mia vita. Non potrei mai ringraziare abbastanza nessuno per averti nella mia vita. Tu non devi piacere a lui, a lui non frega niente."
"Perché non mi hai detto niente allora?"
"Mi vergognavo. So quanto tempo e fatica avete speso per farmi stare qui con voi e non voglio pesarvi ancora di più e.."
"No Maddie, devi smettere di dire queste stronzate! Tu non sei un peso, ne per me ne tantomeno per Haley! Averti portato con noi è il minimo che potessimo fare per ringraziarti di ciò che hai fatto tu con noi. E se avessi saputo prima di questi tuoi problemi ti avremmo portato via prima. Sono stato così stupido, come ho potuto pensare che dipendesse tutto da uno stupido ragazzino? Non sei così stupida da andare male a scuola solo per quello. Mi dispiace."
"Non devi dispiacerti Dylan, e non devi considerarti un fallito. Ciò che fai per me non lo farebbe mai nessun altro. E non ti sarò mai grata abbastanza."
"Tu non sei figlia mia, e lo sappiamo bene. Ma tu sei parte di questa famiglia, e te lo giuro, farò di tutto per non farti mai mancare niente e avrai sempre il mio appoggio. E andrò contro anche a tuo padre, ma tu potrai sempre contare su di me." Le sue parole mi hanno fatto sciogliere del tutto. Ho iniziato a piangere e lui si è alzato per mettersi accanto a me per abbracciarmi.
"L'importante è che non mi chiami papà. Sarebbe poco credibile, e ho una reputazione." Dice ridendo e facendo ridere anche me.
"Dai." Mi passa le mani sul viso per asciugare le mie lacrime "Andiamo di là." Annuisco e ci alziamo per andare in cucina.
"Tutto bene?"
"Sì. Tutto apposto. Grazie."
"Noi saremo sempre dalla tua parte."
"Haley giuro che se la fai piangere di nuovo me ne vado." Haley gli tira una gomitata e io rido. Questa è la mia famiglia. È una famiglia strana, e non naturale, ma è la mia famiglia.
"Dov'è Elias?"
"Fuori." Annuisco e indosso la giacca. Esco fuori e il freddo mi aggredisce subito. Faccio un respiro profondo e lo affianco "Ti va di fare due passi?" Lui mi guarda e annuisce. Per un bel po' camminiamo in silenzio guardandoci ogni tanto, poi, stanca di questo silenzio, inizio a parlare "Perché te la sei presa così?"
"Ho visto il tuo sguardo quando eravamo a mensa mentre leggevi. Quindi dovrei essere io a fare questa domanda. Perché te la sei presa così tanto?"
"Non me la sono presa. Mi ha solo stupito. Non pensavo di essere così sotto i riflettori."
"Eppure sei una Davis."
"Lo so. Ma nessuno si è mai preoccupato della mia vita sentimentale. Si limitavano a parlare di me, ma è la prima volta che scrivono di qualcosa che riguarda la mia vita sentimentale. E a Los Angeles partecipavo a parecchi party e mio padre cercava sempre il ragazzo per me." Ed è proprio per questo motivo che ho smesso di andare ai party con i miei genitori.
"La vedi così tanto una cosa impossibile?"
"Che cosa?" Chiedo confusa "Hai detto a tuo padre che sono scemenze."
"E tu lo hai detto al tuo." Gli dico fermandomi "Non mi pare che eri contrario alla lettera."
"Infatti non lo ero." Giuro che non capisco questo ragazzo. Si arrabbia perché dico che ciò che hanno scritto i giornalisti sono scemenze quando lo pensa anche lui e poi fa così.
"E allora siamo d'accordo."
"Io non lo vedo così impossibile." Continua lui ed io scuoto la testa "Grazie comunque."
"Non ringraziarmi. Te lo avevo detto che per lui sei importante."
"Sì, ma non sapevo fino a che punto."
"Cosa intendeva quando ha detto che per tutto quello che hai fatto per loro il minimo che potesse fare è portarti qui?"
"È una storia lunga."
"Me lo racconterai?"
"Magari un giorno." Dico non spingendomi troppo in là. In pochi capiscono e non so se lui è tra questi.
"Comunque sono felice che tu mi abbia accompagnato." Mi dice mentre torniamo verso casa mia. Io sorrido "Figurati."
Lui mi guarda, poi guarda per terra e mi riguarda e il suo sguardo fisso su di me mi fa battere il cuore a mille "Maddie." Ci fermiamo "Non è così impossibile." Ancora?
"Elias spiegami che.." inizio a dire ma lui mi avvicina a se e mi bacia. Mi bacia e io non riesco a staccarmi. Non voglio staccarmi. Fuori si gela ma in questo momento, attaccata a lui, non sento più freddo.
Dopo quella che sembra un'eternità si stacca e sorride "Te l'ho detto che non è impossibile." E mi lascia lì così, più confusa di prima.
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LOST IN NEW YORK #WATTYS2019
RomanceNella vita spesso ci sono eventi, o anche semplici parole che, una volta pronunciate, possono cambiare per sempre la vita di una persona. Nel caso di Maddie Davis erano state le parole pronunciate da Haley, l'amica di sempre, a cambiare il corso de...