Primo giorno di scuola.
Di solito il primo giorno di scuola, soprattutto se sei al penultimo anno di liceo, non dovrebbe essere così difficile e non si dovrebbe essere così ansiosi. Ma per me oggi non è un primo giorno di scuola normale.
Oggi è il mio primo giorno di scuola a New York, in una nuova città, lontana da quella che chiamo casa.
Per me, che sono abituata da diciassette anni a fare le stesse cose, ad uscire con le stesse persone e a frequentare sempre le stesse scuole private, oggi è difficile essere qui.
Nella mia scuola privata a Los Angeles c'erano solo le ragazze, ero abituata alla divisa e non dovevo preoccuparmi di piacere o meno agli altri.
Mi ritrovo davanti all'entrata dove ci sono un sacco di persone suddivise in gruppetti che si salutano e si prendono in giro. Mi incammino per entrare e sento lo sguardo di molti su di me. Vado avanti facendo finta di nulla e vado a prendere i miei orari e il numero dell'armadietto.
Appena esco dalla segreteria mi sento subito spaesata. Non so dove devo andare e non posso arrivare in ritardo. Ero entrata in netto anticipo, ma conoscendomi sarei arrivata in classe in ritardo.
"Hai bisogno di aiuto?" mi chiede una ragazza sorridendomi dolcemente vedendo quanto ero spaesata.
"Ehm.. Io.." dissi continuando a guardare la mappa della scuola senza capirci nulla.
La ragazza davanti a me me la tolse e la guardai per la prima volta seriamente.
Era alta più o meno quanto me, aveva dei bellissimi capelli color cioccolato lunghi fino alle spalle ondulati. Aveva gli occhi verdi scuro che si vedevano da sotto gli occhiali da vista che indossava.
"Questa non ti servirà a niente, te lo assicuro. Io sono Jennifer, puoi chiamarmi Jen." disse allungando la mano e gliela strinsi sorridendo "Maddie."
"Sei nuova immagino.. Vieni ti accompagno io. Posso vedere il tuo orario?" gli porsi il foglio e dopo averlo osservato disse "Oh, abbiamo qualche lezione insieme. Questa mattina abbiamo la prima ora insieme."
"Oh, perfetto." così almeno per la prima ora avrei avuto qualcuno con cui sedermi.
"Da dove vieni?" chiese mentre camminavamo andando verso il mio armadietto "Los Angeles. Mi sono trasferita qui qualche settimana fa."
"Beh, allora benvenuta a New York."
"Grazie. Tu vivi qui da tanto?"
"Da sempre purtroppo. Non vedo l'ora di andare all'Università sinceramente. Ti sei trasferita qui per il lavoro dei tuoi?"
"No. I miei sono a Los Angeles. In realtà é una storia lunga. Te la racconterò quando avremo un pò di tempo."
"Eccoci." disse appoggiandosi all'armadietto accanto al mio aspettando che prendessi il libro per poi andare insieme nell'aula.
"Comunque per pranzo sono libera, ti puoi sedere al tavolo con me, almeno puoi raccontarmi la tua storia." disse sorridendomi di nuovo dolcemente.
Arrivammo nell'aula e ci sedemmo in prima fila.
"Ehi. Lasciami il tuo numero, così ci accordiamo per andare a pranzo insieme."
"Sì, certo." le porsi il telefono e lei mi diede il suo per segnare il suo numero. Appena mi porse il mio telefono entrò in aula il professore che subito mi guardò "Lei deve essere miss Davis.. Giusto?" io annuii e lui iniziò ad illustrare il programma.
La matematica proprio la odiavo e sarebbe stato un problema.
Quando suonò la campanella Jennifer mi diede delle indicazioni per arrivare alla prossima lezione e andò via per non arrivare in ritardo.
Le ore di lezione non erano state male, ma era solo il primo giorno e non sarebbe più stato così semplice.
A pranzo mi sedetti con Jennifer al suo tavolo e le raccontai di come ero finita a New York.
"Ma allora tu sei quella Maddie! Mi sembrava di aver notato qualcosa!"
"Già."
"Che c'è? Non ti piace essere riconosciuta?"
"No è che è passato un pò di tempo da quando sono andata in TV e di certo non pensavo che qualcuno si potesse ricordare di me." lei mi sorrise "In realtà non so come ho fatto a ricordarmi di te. Ma quando mi hai detto della danza e della tua insegnante super famosa ho pensato che ci potesse essere un collegamento."
"Ed hai pensato bene. Dai, ho parlato solo io, raccontami qualcosa su di te. Approfondiamo questo rapporto di amicizia." risposi sorridendo.
Lei mi raccontò un pò la sua vita. Le piaceva lo sport e viveva in una famiglia benestante che le era sempre stata vicino e mi parlò del rapporto che aveva con il padre, che faceva di tutto per renderla felice.
"Magari con mio padre fosse così. Mi odia."
"No, non dire così. Nessun padre odia la propria figlia."
"Fidati Jen, lui sì."
"Sai che ci sono delle attività extra scolastiche qui? Danno punti per il college. Dato che sei una ballerina potresti provare ad entrare nella squadra delle cheerleader."
Mi misi a ridere "Se provassi ad entrare nelle cheerleader Haley mi ucciderebbe. Poi comunque non ho tempo. La danza mi tiene super impegnata.. Tu che attività farai?"
"Beh volevo provare a fare la cheerleader.."
"E cosa aspetti?"
"Ogni anno ci ho provato ed ogni anno sono stata rifiutata."
"Per quale assurdo motivo?"
Lei iniziò a contare sulle dita i motivi "Jen, sei grassa, Jen devi essere più sexy, Jen non sai fare le ruote.."
"Spiegami in quale universo saresti grassa." dissi guardandola stupefatta. Magari non era uno stecchino di ragazza, magari non era un'anoressica, ma era magra e stava benissimo così "Loro dicono così."
"Jen ascoltami. Iscriviti ai provini, ti insegnerò un pò di ginnastica e ti insegnerò qualche balletto. All'audizione sarò con te. Se osano dire qualcosa le uccido."
"Lo faresti davvero?"
"Ma certo che sì!"
"Quando?"
"Oggi sarò alla scuola. Haley verrà a prendermi all'uscita. Non credo avrà niente in contrario se vieni con noi. Le chiederò di portare dei pantaloni per te."
"Grazie Maddie. Ti adoro." disse abbracciandomi.
Scrissi ad Haley che come previsto fu d'accordo e continuammo a mangiare.
Jen alzò la testa "Oh no."
"Che c'è?"
Mi voltai guardando dove stava guardando lei e vidi il ragazzo che avevo incontrato più volte durante questa settimana. Lui si stava guardando intorno e poi i nostri sguardi si incontrarono. Io distolsi lo sguardo e tornai a mangiare.
Qualche secondo sentii la sua voce "Ciao ragazze."
"Ciao." risposi io sorridendogli.
"Kyle lasciala in pace. È nuova e non è per te." disse Jennifer scontrosa.
Lui passò lo sguardo da me e lei "Ciao Jen. Non preoccuparti di me. Conosco già Maddie. Ti dispiace?" disse indicando il posto accanto a me e si sedette.
"Lo conosci?"
"Sì, l'ho conosciuto quando sono venuta a vedere la scuola. Lo ricorderò come l'unica persona presente a scuola ad agosto." dissi ridendo e facendo ridere anche lui. Jennifer non rideva.
"Già, chissà come mai."
"Jen, datti una calmata. Non incolparmi se non sei una cheerleader."
Il respiro di Jennifer si fece nervoso, strinse i pugni così tanto forte che le nocche divennero bianche dallo sforzo.
"Ehi Jen che ne dici se mi accompagni alla prossima lezione? Sai che mi perderò di certo." dissi alla fine decidendo di intervenire per evitare drammi. Lei si alzò e insieme uscimmo dalla mensa.
"Mi dispiace." iniziò lei a parlare "Maddie, non sarò io a dirti cosa fare perché non decido per te, ma con lui.. Sta attenta okay?"
Io annuii "Non ti chiederò niente. Ma se hai bisogno di parlarne io ti ascolterò."
"C'è poco da dire in realtà. È un idiota, è un bel ragazzo e mi sono fatta fregare."
"Mi dispiace Jen."
"Va tutto bene. Sta solo attenta. E grazie per avermi tirato fuori da quella situazione."
"Non preoccuparti. Avevo paura che tu potessi ucciderlo." dissi facendola ridere "E le amiche fanno questo."
"Ti sei dimostrata più amica tu in qualche ora che tante altre in anni."
Io sorrisi "Per me l'amicizia è importante. Non farei mai niente per fare arrabbiare un'amica. Dai andiamo."
"Dove?"
La guardai "Stavo parlando sul serio. Mi devi accompagnare in classe. Mi perdo davvero." lei si mise a ridere "Ti conosco neanche da un giorno ma già ti adoro." disse prendendomi a braccetto e facendomi ridere.
Le ultime due ore di lezione erano di francese. Mi piaceva. Ero anche abbastanza brava.
Frequentando una scuola privata ero abituata a studiare le lingue straniere a un livello abbastanza elevato.
Entrai in classe e presi posto in seconda fila.
In mezzo. Abbastanza lontana per non essere avvistata e abbastanza vicina per poter ascoltare la professoressa.
"Posso?" alzai la testa "Sì." lui si mise seduto buttando lo zaino per terra e mi guardò "Non so davvero cosa le sia preso. Mi dispiace che si sia comportata così."
"Credo che se lo ha fatto un motivo c'era. Ma non so, non voglio immischiarmi nei vostri problemi." in realtà volevo davvero cosa fosse successo, ma non avrei mai forzato Jennifer a parlarmene. Voglio solo un'amica e con lei mi trovo bene, non rovinerò tutto obbligandola a parlarmi di una cosa che la fa stare male. Se me ne vorrà parlare io l'ascolterò.
"Perché fai questa lezione?"
"La studiavo nella mia vecchia scuola. Tu piuttosto, perché sei qui?"
"Non tutti i giocatori di football sono degli ignoranti. E poi mi interessa." alzai un sopracciglio, non credevo ad una parola "Okay, non è vero. Mia madre mi ha costretto a studiarla."
"Adesso ci siamo. Almeno sei bravo?"
"Verità? No, non sono bravo per niente. È una bella materia, lo giuro, ma è veramente troppo difficile. Tutti quegli accenti, tutte quelle variazioni.. Mi mettono in difficoltà." gli sorrisi e nel frattempo la classe si era riempita ed era entrata la professoressa. Era una signora di mezz'età, ben vestita e sembrava molto carina.
"Preparati, è una vera stronza."
"Kyle! Non disturbare la tua vicina per favore." poi si mise gli occhiali e mi guardò "Lei deve essere miss Davis, giusto?" come non detto.
"Esatto."
"Ha già studiato francese immagino."
"Sì, la studiavo a scuola a Los Angeles."
"Che ne dice di alzarsi, venire qui davanti e presentarsi? Così possiamo conoscerla meglio." mi guardò incoraggiante e mi alzai "In bocca al lupo." lo guardai e mi diressi verso la cattedra.
"Parlaci un pò di te."
"Okay. Ciao, mi chiamo Maddie, ho diciassette anni e.." lei mi fermò subito.
"Siamo ad un corso di francese. Parlaci di te in francese. Non preoccuparti, non credo che tu possa essere a livello di certe persone." disse guardando, cercando di non farsi notare, Kyle.
Io iniziai la mia presentazione e parlai della mia nuova avventura qui a New York, parlai della danza e di tutto ciò che mi venne in mente sul momento.
Quando terminai la professoressa mi sorrise e mi lasciò andare a sedere così da poter iniziare a parlare delle sue future lezioni e del programma che affronteremo.
"Sei veramente brava." mi disse lui a bassa voce mettendo una mano sopra la mia facendomi sussultare.
"Ci provo."
"E quindi sei una ballerina?"
"Già. Adoro la danza."
"Me ne intendo poco ma credo che tu sia bravissima. Diventerai una cheerleader?" aprii la bocca per rispondere "Kyle adesso basta. Non importunare la tua povera vicina e ascolta la lezione. Non iniziare così male l'anno." lui roteò gli occhi e non aprì bocca per tutto il resto della lezione. Al suono della campanella si alzò "Ti andrebbe di uscire?"
"Mi dispiace ma ho gli allenamenti."
"Domani?"
"Stesso problema."
"Quando sei libera allora?"
"Nel weekend non dovrei avere problemi."
"Perfetto. Lasciami il tuo numero, ti scriverò." gli scrissi il mio numero e uscì dalla classe.
Raggiunsi Jennifer all'uscita "Oh, ecco Haley. Andiamo." dissi trascinandola verso la Ferrari rossa di Haley.
"Ciao. Tu devi essere Jennifer." disse Haley stringendole la mano "Si, è un piacere conoscerla."
"Ti prego, non darmi del lei. Sono ancora giovane per questo. Dammi tranquillamente del tu."
"Okay."
"Com'è andato il primo giorno tesoro?"
"Alla grande." dissi io mentre Haley accendeva la macchina partendo.
Arrivammo alla scuola poco dopo "Wow. Ma è stupenda!"
"Grazie. Ma non è ancora pronta. Quando sarà pronta rimarrai ancora più stupita." disse poi sedendosi "Allora. Maddie mi ha detto che vuoi entrare nelle cheerleader."
"Sì. È dal primo anno che provo ma c'è sempre un problema."
"E quale sarebbe?"
"Che sono grassa e che non sono sexy.. Principalmente questo."
Haley mi guardò, io annuii e lei disse a Jennifer di mostrarci qualcosa. Jen si vestì ed Haley mise la musica. Si muoveva bene, non capivo dove fosse il problema sinceramente.
Haley fermò la musica e si alzò "Prima cosa. Non dei grassa. Seconda cosa. Ti nuovi veramente bene. Terza cosa. Quando hai le selezioni?"
"Venerdì"
"Bene. Hai pochi giorni per imparare il nostro pezzo. Credi di farcela?"
"Sì. Ce la farò."
"Maddie ricordi il nostro pezzo? Quello che facemmo vestite da cheerleader?"
"Certo. Tieni Jen, metti la musica e guardaci."
"Dopo aver visto il pezzo ti insegneremo, ma hai buone basi e non sarà un grande problema per te impararlo."
Lei annuì ed io e Haley ci mettemmo in posizione.
Alla fine Jen ci fece un applauso e si unì a noi. Le insegnammo a fare la ruota e la spaccata. Farle passare la paura fu un pò complicato ma alla fine ci riuscimmo.
Subito dopo le insegnammo il pezzo.
Haley metteva la musica e io ballavo con Jen.
Alla fine della lezione fu Haley ad applaudirla "Tesoro, ti conosco poco ma fai il culo a tutte e prenditi quel posto."
"Grazie."
"Vuoi venire a casa con noi? Ti riaccompagnamo noi più tardi."
"Oh grazie, ma ho promesso a mia madre che per cena sarei tornata a casa e credo che mi stia aspettando."
"Nessun problema. Ti accompagnamo a casa allora."
Prendemmo tutte le nostre cose e la accompagnammo a casa sua.
"Grazie mille ragazze. Ci vediamo domani mattina all'entrata?"
"Sì. Io arriverò in ritardo ovviamente, ma aspettami all'entrata. Se arrivo troppo tardi ti scrivo."
"Okay. A domani allora. Ciao ragazze."
"Ciao Jen."
Appena entrò in casa Haley partì "Che ne pensi?"
"È carina. Se ha abbastanza pazienza per sopportare tutte le tue gare sarete amiche perfette."
"Lo spero."
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LOST IN NEW YORK #WATTYS2019
RomanceNella vita spesso ci sono eventi, o anche semplici parole che, una volta pronunciate, possono cambiare per sempre la vita di una persona. Nel caso di Maddie Davis erano state le parole pronunciate da Haley, l'amica di sempre, a cambiare il corso de...