Capitolo 43

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Maddie Pov
Sono in ritardo. Sono super in ritardo. Esco dalla macchina di corsa ed entro dentro la palestra fiondandomi nella stanza A dove le ragazze facevano riscaldamento "Scusa il ritardo. C'era traffico."
"Lo so. Dylan me lo ha detto." Risponde Haley senza alzare lo sguardo dai cd. Mi tolgo i pantaloni e mi metto a fare riscaldamento.
"Okay ragazze, andate di la e iniziate a provare il pezzo di gruppo." Stavo per uscire seguendo le ragazze quando mi ferma "Tu no." Mi volto a guardarla "Chiudi la porta." Faccio come dice "Hai ancora interesse a stare in questa squadra?" Cosa? "Che?"
"Hai sentito bene. Sai che ti voglio bene, sei come una sorella per me. Ed accetterò qualsiasi cosa tu voglia fare. Ma sei ancora sicura di voler ballare a questi livelli?" Mi sudano le mani e il cuore mi batte "Certo che lo voglio. Perché me lo chiedi?"
"Perché sono stanca. Sono stanca di sentirmi dire da tutte che sei la favorita e che ti faccio sempre fare assoli quando tu neanche vieni a lezione!"
"Haley.." Lei alza la mano "No. È vero, qualsiasi altra ragazza che avesse avuto il tuo comportamento sarebbe stata sbattuta fuori dalla squadra a calci in culo. Ma con te non posso farlo perché hai talento e anche se ti alleni un giorno solo riesci a vincere. Ma c'è anche il gruppo, e la tua mancanza di allenamento si vede. Anche io alla tua età ero impegnata in una relazione ma, come sai perfettamente, non mi perdevo un allenamento. Quindi, prendi una decisione. Per quanto vorrei che tu fossi sempre in prima fila non posso continuare a fartici stare se non ti presenti agli allenamenti." La guardo, e nel suo sguardo più che arrabbiatura vedo delusione. E mi ammazza pensare che quella che considero mia sorella è delusa da me. Mi sono fatta prendere così tanto da questa relazione che ho messo da parte gli allenamenti. Ma credo che dietro alle sue parole ci sia altro. Oltre a mettere da parte gli allenamenti ho messo da parte anche lei, cosa che lei con me non ha mai fatto.
"Mi dispiace Haley. Non ci sono scuse. Mi sto comportando come una stronza e vedere il tuo sguardo ora, la tua delusione nei miei confronti, mi spezza. Ti prometto che non mancherò più un allenamento, ti prometto che ti renderò ogni giorno fiera di te, ti prometto che non ti pentirai mai di avermi chiesto di trasferirmi con te qui e, cosa più importante, ti prometto che torneremo Haley e Maddie."
"Sai che ti voglio bene Maddie, ma è così strano vederti così. E, so che è egoista da parte mia, ma sto male quando non torni mai a casa e quando non passiamo del tempo insieme e parliamo. Ci siamo sempre dette tutto e adesso sembra che tu non mi dica più niente."
"Haley, sei mia sorella, sarai sempre la prima a sapere le cose e saprai sempre tutto, e mi dispiace. Ma rimedierò. Anche perché non ti vedo praticamente mai, e mi manchi."
"Anche tu mi manchi. Viviamo nella stessa casa ma sembra di vivere a chilometri di distanza."
"Pace fatta?" Chiedo mostrando il mio sorriso migliore "Pace fatta." Mi dice lei abbracciandomi "Ora andiamo a provare l'assolo." Provai per un po' il mio assolo poi, prima di andare a provare con il gruppo, andai a provare i vestiti, con la speranza di non dover modificare niente. Entrambi i vestiti erano un vedo non vedo ed entrambi mi entravano alla perfezione. Dopo essermi rivestita andai dalle altre per provare il pezzo di gruppo. Le nazionali sono alle porte. Io lo so e lo sanno anche tutte le altre. Come con Abby alle nazionali si portavano solo quattro pezzi. Il pezzo di gruppo e tre assoli. Oppure, al posto degli assoli, dei passi a due o a tre. Io, come sempre, vorrei esibirmi con un assolo, ma so che dovrò impegnarmi molto di più di quanto ho fatto in queste settimane se voglio che Haley  me lo assegni.
"Ragazze riuscite per favore ad andare tutte a tempo? Alle nazionali non vi qualificate nemmeno se portate un pezzo del genere!" Disse dopo l'ennesima ora passata dietro a questo pezzo. Quando Haley ci sgridava nessuna osava parlare, tutte erano spaventate. La ammiravano e desideravano essere allenate da lei ma, allo stesso tempo, erano impaurite. Ti può tenere dentro la squadra come può cacciarti in un secondo. E devo ammettere che spesso spaventava anche me. Da quando ha aperto la scuola era come se la Haley che allenava nella scuola di Abby si fosse trasformata.. si fosse trasformata nella versione più giovane e atletica di Abby "Okay basta. Sono stufa. Domani dovete essere tutte concentrate e a tempo. Niente scuse." Dice per poi darci il permesso per andare. Tutte le ragazze se ne vanno e rimaniamo solo noi due "Ehi ti va se dopo cena vieni nella mia stanza e parliamo? È da tanto che non parliamo io e te da sole." Lei mi scruta "Ti chiederei di andare a ballare, ma.." mi interrompe "No va bene. Per andare a ballare lo sai, ho bisogno di preavviso."
"Lo so. La prossima volta però andiamo." Lei sorride e annuisce. Torniamo a casa e dopo aver cenato scendo di sotto e aspetto che metta a dormire Mackenzie. Bussano alla porta "Avanti." Haley entra con un barattolo di gelato e due cucchiaini "Lo so, sono la tua coach e non dovrei. Ma per una volta facciamo un'eccezione." Dice sistemandosi nel letto accanto a me e passandomi un cucchiaino "Mi dispiace che Dylan ti abbia costretta a parlare con Elias della scommessa."
"No, è stato bello parlarne con una persona esterna alla situazione."
"Hai ancora paura che qualcuno possa farti una cosa del genere?" Mi chiede lei quasi con timore e io annuisco "Un pó." Lei affonda il cucchiaino nel barattolo e mi fissa intensamente "Voglio che tu sappia una cosa. Qualsiasi cosa succeda, come io al tempo avevo Carter, tu hai Dylan, hai Steph, Carter.. ma, soprattutto, hai me. E non permetterò mai che ti succeda una cosa del genere. Lo so, diciamo sempre le stesse cose, non siamo i tuoi genitori e non pretendiamo di esserlo. Ma, per quanto mi riguarda, io sono tua sorella. E, fino a quando me lo permetterai, io ti proteggerò. E non lo faccio solo perché me lo impone la legge."
"Lo so Haley. Ma a volte ho così tanta paura di parlartene. Non voglio che rivivi quei momenti. Quando vi ho fatto casualmente incontrare a scuola ero così preoccupata. Non tanto per voi due ma per noi due."
"Cosa intendi dire?" Mi chiede confusa "Intendo dire che se tu avessi saputo che io sapevo e lo avessi fatto venire da te sapendo quanto avevi sofferto mi avresti potuto odiare. Che la nostra 'sorellanza' sarebbe potuta finire per sempre."
"E cosa ti ha spinto a farlo tornare da me se avevi queste paure?"
"Perché.. perché era quello giusto. Non so neanche spiegarlo. Ma se c'era una parte di me che aveva paura l'altra parte di me era convinta al cento per cento di aver fatto la cosa giusta."
"E lo hai fatto." Mi rassicura lei con un sorriso "Eri una bambina, ma comunque hai avuto più cervello di tutti noi messi insieme. Ed è anche per questo che ho deciso di portarti con noi a New York. È strano da dire, ma sei uno dei pochissimi punti fissi che abbiamo nella nostra vita, e non potevo immaginare una nuova vita senza la persona che me lo aveva permesso."
"Ho solo fatto una telefonata."
"Mettila come vuoi, ma se non avessi fatto quella telefonata non saremmo qui a parlarne adesso. E non posso credere che la mia piccola Maddie tra poco compirà 18 anni."
"Questi anni sono passati così veloci. Ti ricordi quando hai scoperto di essere incinta e sei venuta a dirmelo? Mi ricordo ancora le parole 'Tua madre ha una sorella no? E tu la chiami zia vero? Beh, anche tu diventerai una zia'." Dico ripetendo le parole che mi aveva detto lei quel giorno "Avevi undici anni! Come fai a dire a quella che tu consideri una sorellina che la sorella di diciannove anni stava aspettando un bambino? E che ne so io se qualcuno ti aveva mai fatto quei discorsi!" Dice lei ed io alzo le mani "Forse hai ragione, nessuno mi aveva mai fatto quei discorsi. Comunque, scoprire che sarei diventata una zia è stato uno dei giorni più belli della mia vita." Dico sincera "Come lo è stato il giorno che siete venuti da me a chiedermi di venire a vivere qui con voi. Per me ha significato tantissimo."
"Sono cambiate tante cose." Dice lei facendo sciogliere il gelato "Tantissime cose. Vorrei ritornare a quando ero più piccola. Quando le nostre conversazioni erano più.."
"Leggere." Conclude lei per me "Sì, lo vorrei anche io. Ma per ora sta andando bene no?" Sì, se non fosse stato per mio padre che stava per denunciare tuo marito e tuo fratello. Vorrei rispondere questo ma rispondo che sta andando bene che poi, alla fine, è così. Sto vivendo con la mia migliore amica, con mia sorella, ed è perfetto.
"Allora." Dico cambiando argomento "Come ha fatto Elias a convincerti a mandarmi con lui e a perdere una gara quando tra poco ci saranno le nazionali?"
"Beh, in realtà non è stato così difficile. E non preoccuparti per quella gara, fra due settimane ne porterai tre di pezzi."
"Tre pezzi?" Chiedo "Sì, pezzo di gruppo, assolo e passo a due. Un passo a due speciale."
"Da come lo stai dicendo sono un po' preoccupata. Chi ballerà con me?"
"Vuoi un assolo alle nazionali o no?" Dice evitando la mia domanda "Certo che lo voglio. Ho solo fatto assoli e lo voglio anche quest'anno."
"Allora non lamentarti."
"Lo sai che in questa squadra non sono di certo io a lamentarmi." Lei alza le spalle "Hai talento. Il talento non si discute."
"Come non si discute sul fatto che sono la tua preferita. E che mi adori."
"Quando non pensavi ai ragazzi e ti allenavi giorno e notte ti adoravo di più" Dice lei ridacchiando "però è vero, sei la mia preferita."
"Quindi. Con chi farò il passo a due?"
"Ti ho già detto troppo. Lo scoprirai più in là." Sbuffo e lascio perdere "Hai qualche idea per le nazionali? Per il pezzo di gruppo intendo. Farai cose alla Abby?"
"Cose alla Abby tipo 'the last text'?"
"Cavolo quello sì che è stato un pezzo tremendo."
"Era un argomento tremendo, ma era bellissimo."
"Ma se ognuna di noi ha ballato qualche secondo e poi moriva!"
"Parli tu che sei stata l'ultima a morire nel pezzo? Ballavi solo tu!" Dice Haley scuotendo la testa "Comunque è stato un successo. Come lo sarà il nostro pezzo."
"Posso avere qualche anticipazione?" Chiedo facendo gli occhi dolci "Okay, ma devi giurarmi che non ne parlerai con nessuno. Le ragazze non devono sapere."
"Te lo giuro. Giuro su chi vuoi." Lei mi guarda qualche secondo poi posa il barattolo del gelato per terra e si alza in piedi mettendosi davanti a me e inizia a spiegare la sua idea "E la canzone sarà Survivor." Conclude emozionata "Haley è un'idea fantastica!"
"Dici davvero o lo dici solo.." la interrompo "Ti ho mai detto qualcosa solo per accontentarti?" Lei scuote la testa "Ecco. Quindi se ti dico che è un'idea fantastica vuol dire che lo è. Se riusciamo ad andare a tempo verrà una coreografia meravigliosa."
"Sono felice che lo pensi."
"E il mio posto in questo pezzo sarà in prima fila vero?" Lei sbuffa "Vedremo." Si siede di nuovo nel letto accanto a me e continuiamo a parlare. Parliamo di tutto e sono così felice di avere una persona del genere accanto a me a cui poter raccontare tutto senza aver paura di un giudizio. E adesso, dopo aver finito il gelato, siamo passate all'alcool. Sì, siamo delle atlete pessime. Ma ehi, nessuno può vederci e pur bevendo spesso riusciamo a vincere titoli su titoli. E, come tutti sappiamo, l'alcol ti fa parlare e fa dire cose che neanche credevi di pensare "Non voglio che vada alla Penn State." Dico dopo aver buttato giù l'ennesimo bicchierino "E perché? Anche tu andrai al college."
"Perché non è la stessa cosa. Lui andrà al college un anno prima di me. Non andremo al ballo insieme, non saremo re e reginetta del ballo.. non staremo neanche più insieme se va alla Penn State. E se mi lascia per un'altra? Le ragazze del college sono più sveglie." Dico esprimendo le mie paure più grandi "Sono egoista vero?"
"Sei molto egoista." Dice una voce maschile dietro di me "E molto ubriaca." Dice Dylan togliendomi di mano il bicchierino e la bottiglia "Ehi! Questa è la serata tra sorelle!"
"Sì, ma io vivo in questa casa, e vi sento." Alzo le spalle "Fatti un bicchierino con noi." Dico ed Haley concorda annuendo "Tu ti ricordi di avere ancora diciassette anni e che hai il diritto di bere solo a 21?"
"Tu hai iniziato a bere quando avevi 21 anni? No, quindi non giudicarmi e fatti un bicchierino." Dissi mentre Haley riempiva tre bicchierini con la tequila "Su, non fare il noioso. Non vedevo l'ora di andare a bere insieme a voi e tu ora non mi accontenti?" Dico facendo il broncio. Lui sbuffa e prende in mano il bicchierino "Poi andiamo tutti a dormire. Va bene?"
"Promesso." Battiamo i bicchierini di plastica l'uno con l'altro e beviamo "Haley ma cos'è questo schifo?" Dice Dylan iniziando a tossire. Sì, in effetti non è così buona, ma dopo qualche bicchiere neanche te ne accorgi più "Non lo so."
"Quindi sono davvero egoista a dire che non voglio che vada alla Penn State?"
"Abbastanza. Ma neanche io volevo che Haley venisse a New York. Ma sarà lui a decidere. E se è quello che vuole se lo ami devi appoggiarlo."
"Anche se farà soffrire?"
"Anche se farà soffrire. Adesso andiamo. Ti porto di sotto. E tu butta questa merda." Dice ad Haley indicando la bottiglia. Sorrido e mi faccio portare di sotto in braccio esaudendo uno dei sogni di quando ero bambina "Era il mio sogno essere portata in stanza da te." Ma lo sto dicendo davvero? "Lieto di essere stato un tuo sogno." Dice lui ridacchiando "Ma se mi vomiti addosso ti faccio cadere dalle scale." Gli faccio la linguaccia e lui scuote la testa. Mi mette delicatamente sul letto "Grazie Dylan. Sei un bravo tutore legale." Lei sorride "Lo so. Buonanotte piccola." Dice dandomi un bacio sulla fronte come si fa con i bambini e salendo le scale.

LOST IN NEW YORK #WATTYS2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora