Capitolo 18(pt.2).

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E questa volta sono costretto a scegliere per me stesso,sono costretto a salvaguardare la mia felicità.
E così faccio cenno all'uomo di lasciarla andare.
Sono stanco,davvero sfinito.
In questo momento mi sarei aspettato tante cose:un pianto isterico,di quelli che ti consumano le guance;di addormentarmi qui,in questo misero camerino,affogando tra le mie lacrime ed incertezze.
Ma mai,e poi mai,avrei pensato che stasera,qualcuno sarebbe venuto a trovarmi,a gridarmi con gli occhi che spesso le cose non vanno come si vorrebbe,ma che semplicemente prendono il loro corso.
E le cose stanno andando veramente male,vorrei poter cambiare tutto.
E forse ho capito qual è il mio problema:il carattere.
Io lo so,il mio carattere mi limita.
Non riesco a dimostrare l'amore come vorrei,non ci riesco.
Invece di dare un bacio,preferisco dare un pizzicotto.
Invece di gridare ti amo,preferisco prendere in giro.
E sono miei modi di fare,sbagliati,ma miei modi di fare.
E purtroppo non riesco a gestirlo:faccio sempre il contrario di quello che chiunque,anche la persona più insensibile del mondo,farebbe.
Dovrei cacciarla via,dirle che non è niente per me,che la mia vita è migliore senza lei.
Ma non ne ho il coraggio,perchè non riesco ad essere così crudele,e perchè forse,non voglio realmente cacciarla per sempre dalla mia vita.
La porta si chiude,mentre le occhiatacce dell'uomo della sicurezza mi fanno sentire sporco dentro.
Mi disprezza,sta provando a salvarmi,forse crede che il suo ribrezzo mi faccia tornare in me.
E so bene cosa accadrà:non concludero' niente,come sempre nella mia vita.
Il petto brucia,così sfilo la canotta impregnata si sudore.
Ho gli occhi quasi chiusi,per la stanchezza,per lo sforzo fatto sul palco,e per la tristezza.
Adesso,averla qui dopo tanto tempo,è davvero strano.
È come se la vita stia provando,in tutti i modi,a salvarmi,a darmi occasioni su occasioni per risolvere le cose,e puntualmente,lo fa nelle occasioni meno adatte.
Stringo i capelli in una cipolla "da coatto",di quelle che mi hanno insegnato a fare nei vicoli di Roma,mentre fumavo con gli amici.
Mi getto di peso sul divanetto in pelle marrone,sprofondando nei cuscini.
Vorrei poter sprofondare totalmente,fuggire da questa situazione,dai suoi occhi,dalle sue labbra.
Noto sulla sua fronte un piccolo segno,sarà una cicatrice dell'incidente.
Lei è ferma,con le spalle contro la porta,impassibile.
"Che c'è,te faccio paura?"
Tanto ormai me odiano tutti,
So riuscito a rovinare ogni cosa.
Io non so viverla 'sta vita del cazzo,
È troppo complicata.
Fa appena qualche passo nella mia direzione,per poi fermarsi.
"Posso abbracciarti?"
I rapporti umani sono una cosa indescrivibile.
Esistono persone capaci di instaurarne immediatamente uno,affezionandosi all'istante,e a volte essendo anche ricambiate.
Poi ci sono persone che si affezionano,ma hanno paura,di soffire,di creare un rapporto o di essere giudicate.
E infine c'è Viola.
Lei si è affezionata dal primo istante in cui mi ha visto,e non ha avuto paura di instaurare un rapporto.
Lo sta facendo pian piano,mi sta rispettando,e lo fa molto bene.
A volte mi fa sentire terribilmente in colpa,senza volerlo.
Mi fa venire voglia di prendermi a pugni,di schiaffeggiarmi.
Ultimamente mi guardo spesso allo specchio,e vedo solo sofferenza.
Amarezza per qualcosa che sono sicuro accadrà.
Dicono che la vita è una scoperta,ogni giorno è imprevedibile.
Ma nella mia schifosa esistenza,l'imprevedibile è sempre tragico.
Sono sempre l'eccezione,sempre quello fuori posto,quello sbagliato.
Sono nato sbagliato.
E ora lei,vuole abbracciare questo disastro della natura.
Come si fa a rinnegarla?
"Perchè sei qua?"
Apre le braccia,mettendo in mostra la maglietta del nostro merchandising.
"Sono venuta a vedere il concerto di un gruppo,i Måneskin,c'hai presente?"
Ed ecco che con i suoi occhioni,riesce a tirarmi su di morale.
Mi scappa una risatina,e devo dire che l'ultima cosa che mi sarei aspettato stasera,era quella di sorridere.
Forse la mia vita è un po' imprevedibile.
Spalanco a mia volta le braccia,facendole cenno di abbracciarmi.
Si getta sulle mie gambe,ed io le distendo rilassandomi.
I suoi ricci mi oscurano la vista,cosi glieli sposto.
Nel toccarli,mi perdo nella loro morbidezza.
"Sei molto stanco,si vede."
Mi accarezza la fronte,rimuovendo qualche gocciolina di sudore dalla medesima,e dai capelli.
Annuisco,perdendomi nel suo tocco.
Tutto ciò di cui ho bisogno,è amore.
Ho bisogno di mani amorevoli,calorose,che mi trasmettano positività.
Ed io nelle sue meravigliose dita,vedo una dolcezza indescrivibile.
Si getta di fianco a me,tenendomi stretta la mano,e lasciandomi un umido bacio sulla guancia destra.
"Siete bravissimi Damiano,complimenti.Trasmettete una carica assurda."
Mi mordo le labbra,sorridendole leggermente.
Non ho le forze per ringraziarla,di tutto.Per il fatto che sia qui,perchè mi sta tranquillizzando,perchè mi ama,pur sapendo che forse,non è ricambiata.
Perché nei suoi occhi,lo leggo chiaramente:è innamorata.
Ma non è quell'amore pazzo,quello che ti porterebbe a rischiare la vita per viverlo.
È un amore semplice,normale.
Un amore comune,uguale a quello che tutti provano per qualcuno nella loro vita.
E a me le cose normali,non sono mai piaciute.
"Ti vedo triste,tutto bene?"
Continua a fare domande,sempre,insiste,vuole capire cos'abbia.
A lei non viene spontaneo abbracciarmi,a lei viene spontaneo chiedermi se puo' farlo.
A lei non viene spontaneo il dirmi andrà tutto bene,ci sono io.
A lei viene spontaneo chiedermi cos'ho.
A lei non viene spontaneo amarmi,a lei viene spontaneo cercare di capire se è ricambiata.
E sta sbagliando,tanto.
Ma d'altronde,da un amore normale,e comune,che cosa ci si poteva aspettare?
"Sto un po' di merda,è un periodo no."
"Capisco."
Ed eccolo,lo schifo della normalità.
Le persone che seguono le regole,che hanno in testa schemi ben precisi,non vanno oltre cio' che credono sia dovuto fare.
Le persone comuni,non amano distinguersi dalla massa,loro amano confondercisi.
Perchè una persona diversa,non comune,mi sarebbe saltata addosso,urlandomi cosa prova.
Mi avrebbe chiesto di andare insieme,a fare una passeggiata.
Per scacciare i brutti pensieri.
Mi avrebbe proposto di andare a mangiare una cacio e pepe,di quelle che ti sporcano di olio pure l'anima.
Ma da questo bellissimo fiore,non posso aspettarmelo.
Lei non è speciale.
"C'entra Victoria?"
Mi volto verso di lei,disprezzando altamente la sua voce,che non puo' permettersi di pronunciare il suo nome.
Improvvisamente,i riccioli castano ramato,mi riportano ai riccioli biondi di un tempo.
Quelli in cui affondavo,mentre ci abbracciavamo nel letto.
Quelli che le ho tolto dalle guance,per asciugarle le lacrime.
Quelli con cui ho giocato milioni di volte,quando ero stressato.
Quelli che si incastravano tra le dita,mentre ci baciavamo.
Quelli che svolazzavano nell'aria durante i concerti.
Quei riccioli,che nascondono tutta la bellezza del mondo.
"Sì,diciamo che c'entra anche lei."
Annuisce,girando intorno ad un discorso che forse ci porterà a mettere in chiaro le cose.
"Non deve essere facile vederla tutti i giorni,senza poterla amare davvero."
Forse non hai capito,fiorellì.
Io la amo,e lei ama me.
Siamo felici insieme,troppo.
Ma sei arrivata te,che hai rovinato tutto.
O forse sono io quello che ha mandato tutto a puttane.
Lo capisci che l'unica che soffrirà davvero,in tutta 'sta storia,sarà lei?
"Viola,io e Victoria siamo tornati insieme."
I suoi occhi ridenti diventano tristi,spenti,opachi.
Mi scruta,provando a capire se io stia scherzando o meno.
Ecco,le persone comuni credono sempre che le cose vadano come vorrebbero,e ci restano di merda quando,in realtà,tutto va nel verso sbagliato.
Sbagliato per loro,sia chiaro.
"Si sapeva,siete troppo innamorati per restare separati."
Si,siamo troppo innamorati.
Troppo.
Si alza dal divanetto,e la sento sospirare.
Getta le mani tra i capelli,districandoli con una rabbia mai vista prima.
Nel frattempo mi accendo una sigaretta,e osservo ogni suo comportamento.
Il tabacco mi aiuta a concentrarmi.
È arrabbiata,delusa,ed io mi sento in colpa,troppo.
Nonostante tutto sorride,si forza di essere felice.
Di solito chi ha sofferto tanto,odia stare male.

Until The End 2.   //Damiano e Victoria.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora