Capitolo 42.

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Sistemo gli ultimi maglioni nell'armadio,sperando di non doverli tirar fuori mai più.
I cambiamenti si fanno sentire da ogni punto di vista:gestire il cuore che batte tutte le volte che la nota di un basso risuona nell'aria,in una pubblicità o nei miei sogni,restare chiuso in casa con una pioggia simile a quella di gennaio,a pensare e ripensare,o anche solo bere qualche birra in meno.

Tempo fa non mi sarei mai aspettato di sorridere davvero,di riuscire a chiudere gli occhi la sera senza quella strana mancanza,quell'interrogativo che mi ha portato un'insonnia insopportabile:dov'è?
Potrebbe essere dietro l'angolo,eccola lì che aspetta un mio cenno di vita.
Potrebbe essere dall'altra parte del mondo,che si prepara a vivere una nuova vita con occhi e persone nuove.
Potrebbe essere nel mio cuore,nonostante i mille tentativi di cacciarla via.
Poi,invece,capisci quanto il destino ci tenga realmente ai suoi piani:te la ritrovi dietro il bancone di un locale,bella come il sole che spicca tra mile ubriaconi e tante altre ragazze.
Eccola lì,che nasconde nei sorrisi l'amarezza di una vita,un cuore infranto,in pezzi,che fatica a riprendersi.
Eccola lì,tra le braccia di un uomo che non ama.
E allora riesci a rispondere a tutte le domande:capisci che gli anni,i giorni e le ore sono una convenzione,che potrebbe passare una vita ma saresti sempre innamorato di lei,perchè non ami solo i suoi capelli che diventeranno bianchi,la sua pelle che si riempirà di rughe o le sue braccia che si indeboliranno:capisci che di lei ami la spontaneità,ami i modi di fare,di parlare,di ridere e di scherzare,di piangere e suonare,di scappare e tornare.
Capisci che di lei ami quel suo modo di mancare nelle ossa,nei muscoli e nelle vene:di lei ami la presenza.
Quelle piccole fossette attorno al labbro quando ride,il naso che le si arriccia,gli occhi che le si chiudono e degli strani versi che le rimbombano nel petto.
Ma,soprattutto,di lei ami la dolcezza.
La osservi mentre si avvicina a chiunque la circondi,come poggia una mano sulla spalla a chi sta male,come asciuga le lacrime dei sofferenti,e come la sua empatia venga puntualmente fraintesa.
L'ho sempre osservata,mentre si avvicinava a Thomas e gli chiedeva tutt'apposto fratellì?
O mentre sfiorava i polsi di Ethan e gli chiedeva ti fanno ancora male?
E lì per lì non te ne accorgi,ma solo dopo,quando la perdi e capisci che non torna più,ti rendi conto che non hai più nessuno.
Nessuna che ti chieda come va,come non va,nessuno.
Nessuno che asciughi le tue lacrime o ti sostenga,nessuno che ti abbracci prima di un'esibizione.
E capisci che lei è sempre stata pronta ad aiutarti,a sostenerti e abbracciarti:ma nessuno si è mai accorto delle sue ansie,della sua paura di non farcela,del terrore di inciampare o sbagliare una nota.
L'abbiamo fatto tante volte,ripeteva,e ce semo sempre presi tutto.
E così il cuore mi si alleggeriva,sempre di più.
Le sue parole mi hanno sempre aiutato a mettere la testa a posto,a calmarmi e pensare positivo.
Smettevo di ripetere nevroticamente le canzoni e lei smetteva di preoccuparsi per me.
Così io voltavo le spalle,e tutte le volte mi dirigevo verso il cellulare per rispondere a qualche messaggio e distrarmi.
Ma non mi accorgevo di tutta l'amarezza nei suoi occhi,non ho mai provato a chiederle hai paura?
Ho sempre pensato solo per me,sempre e solo agito per il mio benessere e non per il suo.
E fa male sapere che,alla fine dei conti,quella che c'è sempre stata,anche dopo essere andata via,era lei.

Chiudo il portone con tanta ansia addosso,proprio come un bambino prima del suo primo appuntamento.
Sistemo le chiavi in tasca,e mi avvio verso l'auto.
Dopo tanto tempo non riesco ancora a riconoscere l'odore di queste scale,provo a cercare qualcosa che mi rimandi a casa ma l'unica sensazione che provo è disagio.
Non mi sento bene,con me stesso e con ciò che mi circonda:forse,questa sera,dovrei passare un po' a trovare mia madre.
Non sarebbe male addentare una delle sue meravigliose cene,e darle un bacio sulla guancia.
Forse,non serve a niente cercare casa altrove,se è inimitabile e l'unica soluzione è ritornarci.

Tra i mille pensieri,mi accorgo di essere già sulla carreggiata,senza una meta precisa o una voglia in particolare:solo un sorriso che domina il mio viso da qualche minuto,e che mi sta guidando verso qualcosa che riesce a completarmi,a ricucire questa parte di cuore spezzato.
L'automobile racchiude,dopo tanto tempo,un po' di quell'odore maledetto,riesco quasi ad intravedere i suoi capelli rossi che si muovono tra i sedili.
Ma ormai è tutto un terribile ricordo:alcune persone entrano nella tua vita perchè il destino ha scelto così,perchè dovevano far parte del tuo percorso e tu dovevi inevitabilmente conoscerle.
Ma niente ci obbliga ad affezionarci:solo chi è destinato a restare per sempre,solo chi non è di passaggio,resterà per sempre nel tuo cuore,anche a costo di rovinare tutto.
E io credo di trovarmi proprio sotto casa del mio più grande guaio.

Until The End 2.   //Damiano e Victoria.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora