Capitolo 14.

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Vorrei poter spiegare a parole le sensazioni degli ultimi giorni,poterle racchiudere in una frase.
È stato tutto tormentato,un temporale a ciel sereno.
Ho pianto,tanto,ho riso,ho pensato,ho desiderato di averla accanto come ho desiderato di non vederla mai più.
Mi sono chiesto cosa ho sbagliato,cosa realmente ho fatto di male per farla soffrire.
Perchè so che all'apparenza sembro egoista,ma la amo.
Ed è l'unica certezza che ad oggi mi appartiene.
Non so perchè,non so come sia possibile,ma il mio amore per lei è una certezza sempre presente,so che non passerà mai.
So che nonostante tutto,nonostante le mille tentazioni,lei sarà l'unico punto fisso su questo cammino.
E sentire i suoi capelli che mi solleticano il braccio,sapere che il suo cuore batte proprio qui di fianco al mio,mi fa emozionare.
Mi pento dei miei errori,mi pento di non averla apprezzata abbastanza.

È arrabbiato,mi guarda infuriato.
"Come?Amore vero,non sarebbero andate cosi?Ma che stai a di Victo?
L'amore vero supera le difficoltà,non si arrende,e lotta.Se non fosse stato amore vero,come dici te,dopo manco due giorni ce saremo dimenticati l'un l'altra.Che te credi,che semo na coppia come l'altre?Semo unici Vic,o saremo pe sempre."
Tu per me sei unico,
Unico appiglio
In un mondo di mostri.

I sospiri lenti animano la stanza,mentre il suo corpo si muove sul materasso scompigliato.
Eppure sembriamo due estranei,nello stesso letto come se fosse la prima volta.
Mi alzo di fretta dal letto,per rimettere a posto i vestiti portati in ospedale,e lavare quello sporchi.
Afferro il borsello con dentro lo spazzolino scambiato con quello di Jacopo,e trovo un bigliettino.
Un bigliettino accartocciato mille volte su sè stesso,come se non dovesse essere letto.
Lo apro,cercando di non romperlo,mentre lei è sul punto di svegliarsi.
Come nei film:voglio che tu abbia qualcosa di mio.Un ti amo,ed un numero di telefono,per te,Damiano David.
Gli occhi mi lacrimano,e credo di essere sul punto di piangere.
Si puo' davvero soffrire per amore,quando l'amore vero lo si ha a qualche centimentro di distanza?
Ed ecco che il mare riprende ad agitarsi,e l'azzurro dei suoi occhi si scontra con la chiara luce del sole,mentre il suo corpo è retto dai gomiti posati sul materasso.
Getto di fretta il bigliettino in tasca,e mi siedo al suo fianco.
Sbadiglia,per poi sorridermi ad occhi spalancati.
"Hai dormito bene?"
Annuisce un po' stordita,e la vedo stiracchiarsi,mentre mi reco verso la tenda per spalancarla.
Ed ecco che il sole illumina il suo corpo,come in un meraviglioso quadro,un quadro perfetto in cui,pur volendo,non riusciresti a trovare difetti.
Non riesci a ragionare,ed i tuoi occhi sono fissi sulla tela.
E lei,come una stupenda musa,è lì nel mio letto,mentre nella tasca ho un bigliettino.
Un bigliettino scritto da Anfitrione,per Zeus stesso.
E la mia povera dea dagli occhi azzurri,è Era,ingannata più volte,ma sempre pronta a perdonare.
Ma la mitologia non potrà spiegare il disprezzo che provo nei confronti di me stesso.
E così decido di lasciar perdere,e di incantarmi a guardarle l'anima.
La vedo alzarsi,freneticamente,con sempre il sorriso stampato sulle labbra,e vorrei solo che avanzasse nella mia direzione e mi desse uno schiaffo, talmente forte,da farmi male dentro.
E invece mi abbraccia,aggrappandosi al collo come un bambino in preda al sonno.
E l'abbraccio,la stringo forte fino a sentire i nostri corpi compatti l'uno contro l'altro,perchè non so quando potro' riabbracciarla,non so se questa sarà realmente l'ultima volta.
Perchè le prime volte sono speciali,uniche.
Pero' le ultime volte non hanno paragone,non hanno prezzo.
Il fatto è che di solito,la gente,non sa che lo sono.
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La vedo mentre spalanca l'armadio,e getta tutto in aria.
"Dici che questo mi sta bene?"
Spunta dal bagno ogni minuto,mentre prova tanti di quei vestiti che ho perso il conto.
Ha deciso di fare pulizia nel suo armadio,ed io vorrei avere lo stesso coraggio,per fare pulizia nella mia vita.
E mentre canticchia sottovoce qualche ritornello confuso,afferro il bigliettino che ho in tasca.
Sembra proprio che sia destinato ad essere tra le mie mani,sembra che il destino voglia rovinarmi.
Ed io scelgo di smetterla di rischiare,come se non avessi nulla da perdere.Ed è proprio quando la vedo uscire da dietro ad una parete con un bellissimo tubino nero,che decido di rigettare in tasca quel maledetto bigliettino.
"Dai,questo lo tengo."
Annuisco,senza purtroppo riuscire a distogliere lo sguardo dal suo corpo stupendo.
Parla,credo stia raccontando di quando l'ha comprato,o di quanto le piaccia,ma i miei pensieri sono totalmente altrove.
Ebbene sì,finchè non tirero' fuori questi segreti che mi consumano,non riuscirò a guardarla negli occhi.
Non riuscirò più a carezzarle il viso come prima,non riuscirò più a mettere le mie mani sul suo corpo,senza pensare a quel maledetto bacio in ospedale.
Non riuscirò ad amarla,se continuerò a mentirle.
I tacchi a spillo battono sul pavimento,mentre si avvicina a me.
"Mi stai ascoltando?"
Vorrei dirtelo che c'ho un vuoto dentro,
Che ho una tempesta che non smette di tormentarmi,
Vorrei dirtelo che in realtà la verità fa meno male delle bugie.
Vorrei dirtelo che ci sto male vedendoti innamorata mentre io ti ho data per scontata.
Sai che sei sempre stata nel mio cuore,in quella parte più protetta e intima?
Ed è proprio per questo che io credevo fossi ancora mia.
Perchè tu,in fondo,ancora mia lo eri.
Eccome se lo eri.
"Si,ma stavo pensando al mc donald.Ti andrebbe?"
Saltella felice,ed il suo sorriso è la cosa che mi fa emozionare più di tutto.
Non ci avevo mai fatto caso:davvero ti ho qua ma sento di aver bisogno di altro?
Allora è vero che "è proprio chi ha avuto il pane,che vorrebbe qualcos'altro?"
Ed ecco che le gambe stanno cedendo,mentre mi alzo,e le afferro i fianchi.
Un punto fisso nella mia mente,un'immagine impressa come inchiostro su carta.
E sarà difficile rimuovere un ricordo.
Perchè io,un'altra che mi guarda come mi guardi tu,non la trovo.
Una che mi vuole allo stesso modo tuo,una che mi pensa come mi pensi tu,non la trovo.
No,tanto non la trovo una che mi ama come mi amavi tu.
E come mi ami tu.

•----•

Le serate più belle sono quelle con le persone che ami,e non c'è nulla di più vero.
Forse avrei potuto evitare di mangiare tre toast,e una bottiglia e mezzo di birra.
Ma l'alcool ha contribuito,provocando ad entrambi una terribile sonnolenza.
È tra le mie braccia,e sento il cuore a mille.
Sento le mani che vorrebbero solleticarle il collo,e le labbra che bruciano dalla voglia di baciarla.
La poggio piano sul letto,mentre le sfilo la giacca e la copro col piumone.
Sento i suoi respiri lentissimi,quasi impercettibili,ma timidi.
Lo so che ti sei sempre sentita un peso,
Ti sei sempre sentita di troppo.
Ma per me,non sarai mai abbastanza.
Avro' sempre bisogno di te.
Avro' sempre cura di te.
Ed è proprio quando la porta si chiude,lasciando spazio alla notte imperscrutabile,che la mia mente ragiona.
È come se fosse divisa in due:una parte che fa ciò che deve fare,ed una che fa ciò che vuole fare.
Ed io in questo momento,vorrei solo digitare quella sequenza sul cellulare,chiamare,ed aspettare.
Il bigliettino stropicciato è piccolo,è talmente insignificante che nessuno penserebbe mai che in realtà,su questo inutile pezzo di carta,ci sia scritto un numero,un numero di telefono che mi rovinerà l'esistenza.
Il tastierino è lì,aspetta solo che io digiti dei numeri.
Il cellulare mi trema tra le mani,sento una sensazione di paura mista a tristezza.
Quel fiore aspetta solo una tua chiamata.
Lo sai che l'hai baciata?
Eh beh,l'amore fa questo effetto.
Se prima avevi il coraggio di baciare qualcuna,per poi dimenticarla,adesso farebbe troppo male.
Adesso non vuoi che nemmeno un'altra ragazza soffra per colpa tua,non hai il coraggio di farla sentire un rimpiazzo temporaneo.
Ti sentiresti in colpa,e vorresti solo essere capito senza spiegazioni.
Ma lei non ti capirà,perchè lei non è come Marlena.
Lei non è la tua musa.
Lei forse è innamorata,lei forse è pura.
Forse.
Ma Marlena è innamorata di te,Marlena è pura.
Lo è,e basta.
Ed ecco che le cifre si susseguono,l'una dopo l'altra,e come una mitragliatrice automatica,salvo in rubrica il nome di un meraviglioso fiore,forse troppo raro per me.
E l'ho capito.
È proprio quando provi a non perderci la testa che,probabilmente,l'hai già persa.

Until The End 2.   //Damiano e Victoria.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora