Certo,bello viaggiare,conoscere persone nuove,fare esperienze nuove,visitare luoghi differenti e scoprire nuove culture,ma Roma,è Roma.
E sarà sempre l'unica migliore esperienza della mia vita.
Il sole si riflette sulla strada,nelle pozzanghere,sulle automobili.
Sento l'aria di casa baciarmi il cuore,sento di essere al sicuro da tutto il male.
Sentire di nuovo quella sensazione di felicità,quell'immensa commozione mista a stupore,nel ripensare a tanti giorni lontano dalle proprie radici.
Sono orgoglioso di me,anche per questo.
Per aver resistito.
E poi la famiglia:il calore dei parenti che ti abbracciano,Doja che si muove impettita verso di me,e l'odore dell'amatriciana di mamma.
Quel profumo inconfondibile,inimitabile e indimenticabile.
È casa.
Mentre mia madre stacca le braccia dal mio collo,vedo mio fratello seduto al tavolo,perso tra i suoi pensieri più oscuri.
Mi sorride,quasi come se non mi avesse sentito entrare,e mi allunga il braccio,tenendo il pugno chiuso.
Aggrotto le sopracciglia,per capire cos'abbia,ma non ho nemmeno il tempo di avvicinarmi,che mio nonno mi abbraccia fortissimo.
Sento il profumo dell'amore,quello incondizionato,che mi ha sempre dimostrato sin da quando ero bambino.
E poi l'esperienza:i suoi occhi raccontano la sua vita,gli si potrebbe chiedere qualsiasi cosa di geografia,storia,letteratura.
Lui saprebbe sempre rispondere.
Ma la cosa che più ammiro,e non invidio,di lui,è la generosità.
È un uomo estremamente altruista,ha dedicato la sua vita alla famiglia.
È sempre stato presente,quando avevo bisogno di lui ma anche quando non ne avevo.
E diciamo che,da quando il rapporto con mio padre è peggiorato,lui mi aiuta tantissimo a farmi sentire amato,in un nucleo familiare unito.
Sono sicuro che i lati migliori del mio carattere,esistono soprattutto grazie a lui.
Vado in bagno per lavare le mani,e getto il cellulare sul marmo del lavabo.
Mentre le asciugo,mi arriva un messaggio da parte di Viola.
Vedo solo l'iniziale del nome,e porto lo sguardo dall'altra parte.
Infilo il telefono in tasca,e vado verso la cucina.
Alla seconda vibrazione,mi ricordo della richiesta che le ho fatto.
Ed infatti,si tratta dell'indirizzo di Oscar,seguito da una serie di premesse e raccomandazioni,che nemmeno leggo.
Mi siedo al tavolo,gettando la forchetta nel piatto,con l'acquolina in bocca.
Mentre gli altri parlano,mi avvicino a Jacopo per parlargli.
"Che c'hai,fratè?"
Alza la testa dal recipiente blu e bianco,con dei fiori dipinti da artigiani amalfitani,e mi osserva.
"L'università,rock star,lo studio me sta a rovinà!"
Gli sorrido,ancora incredulo della sua risposta,e mi dedico al cibo.
Mia nonna mi osserva attentamente,mentre fa roteare la forchetta nel piatto ormai vuoto,cercando ancora qualche bucatino da addentare.
"Com'è stato viaggiare per l'Europa?"
Riconosco la voce rauca di mio padre,che mi scruta dall'alto dei suoi cinquant'anni,e che accenna un sorriso forzato.
"Bello,veramente bello.Il pubblico è sempre caloroso,partecipe.Speriamo bene per l'anno prossimo."
Nonna mi sorride felice,mettendo in mostra la fossetta sulla guancia sinistra che ho poi ereditato.
Ecco,lei è molto simile al nonno.
Ama la sua famiglia,come nessun'altro.
Ha conosciuto il nonno un anno prima che lui partisse per il servizio militare,e hanno tenuto in vita il loro amore grazie a foto,cartoline e lettere varie.
Insomma,sono riusciti a tenerlo in vita a chilometri e chilometri di distanza,mentre io che ce l'avevo ad un centimetro,ho rovinato tutto.
Strana la vita,no?
Mi alzo da tavola,portandomi via il piatto sporco.
Mi allontano di soppiatto verso il balcone del salotto,e mi accendo una sigaretta.
La vista da qua,è meravigliosa.
Se poi vogliamo aggiungere il sole che batte sulle case e sulle strade,è perfetta.
Una nuvola densa di fumo esce dalla bocca,per poi dissolversi nell'aria ed espandere il suo aroma,in linea retta,come se stesse seguendo un cammino preciso,delimitato da linee invisibili.
Mi perdo in questa illusione,quando dei passi pieni di saggezza e bontà si avvicinano.
La sua mano morbida,un po' rugosa,si avvicina alla mia spalla tenendomela stretta.
Mi volto,ed è lui.
L'uomo che mi ha trasmesso la maturità,la saggezza,l'altruismo e il coraggio.
Come poi sono riuscito a gestire questa eredità,è un altro conto.
I suoi occhi verde chiaro,con i contorni nocciola,mi sorridono senza muovere un muscolo.
"Che te pensi,che non l'ho capito?"
Faccio un tiro dalla sigaretta,sentendo la pressione del suo palmo sulla clavicola sempre più presente.
"Problemi di cuore,ci metto la mano sul fuoco."
Annuisco,pronto a gettare ogni arma al suolo,a piangere sulla sua spalla o a strapparmi i capelli dalla testa.
Sono pronto ad accettare la realtà,e virtualmente,a conviverci.
"Racconta."
Si siede sulla sedia di fianco a me,lasciandosi andare ad un sospiro,dato dallo sforzo.
Faccio l'ennesimo tiro dalla mia sigaretta,per prendere tempo,e per potermi concentrare ancora una volta sul sentiero immaginario.
Mi siedo esattamente di fianco a lui,e questo mi fa ritornare al passato,quando lui leggeva il giornale ed io mi siedevo di fianco a lui,provando ad imitarlo.
Ma adesso le cose sono cambiate:se imitarlo mentre legge un giornale può risultare semplice,farlo in amore è molto più complesso.
Mi incita a parlare colpendomi il braccio col gomito,e così inizio,consapevole del fatto che i suoi consigli saggi,porteranno a qualcosa.
"Abbiamo litigato,pesantemente.Credo che questa volta sia finita per davvero."
Sorride a testa bassa,ed io getto la sigaretta nella ceneriera,che ho poggiato sulla ringhiera.
"Quante volte ho pronunciato questa frase cavolo,tantissime volte."
Il silenzio regna nell'aria,come se tutti fossero immobili,pronti a sentire cosa lui abbia da dire.
"Il problema di moltissime persone della tua età,ma anche più grandi,è che si arrendono subito."
Si ferma per tossire,ed io cerco di assimilare ciò che mi ha detto.
Eh sì,te,Damiano David,l'inarrestabile!
Quello che se prende tutto er palco,che ce le ha tutte ai suoi piedi,sta a perde colpi!
"Puoi avere tutto il successo di questo mondo,un bel lavoro,una casa,soldi,qualsiasi cosa,ma è l'amore che ci tiene in vita.I rapporti con gli altri ci aiutano,nel bene e nel male,e lasciare che si sgretolino tanto facilmente è un grosso errore."
Mi volto verso di lui,e lo vedo con occhi diversi.
È lui,mio nonno,quello che mi ha tanto aiutato,educato,amato.
Ma mai nella vita,avrei immaginato di parlare d'amore con lui.
Forse perchè,prima,davo per scontato che non mi sarei mai innamorato.
Forse perchè l'amore vero,è una scoperta fatta da poco.
E forse,perchè amare fa soffrire,ed io non voglio.
"Nemmeno io ci pensavo prima,invece di concentrarmi sul presente,pensavo a come sopravvivere in futuro.Tu devi pensare ad ora,a ciò che vuoi adesso.
E devi pensare a cosa ti rende felice ora,in questo momento.
E soprattutto,devi trovare un amore che valga l'allegria,non la pena."
I miei occhi restano impietriti sulle sue labbra,che si muovono e ospitano perle di saggezza.
Non mi sarei mai aspettato di ritrovarmi qui,seduto e disperato per amore,a parlare con lui di come sopravvivere.
"Mi ha tradito nonno,mi ha tradito."
Si volta verso di me,ma gli occhi sono identici:calmi e saggi.
"Siamo esseri complicati,Dam.Possiamo amare una persona più di noi stessi,ma quando veniamo traditi o delusi,ci sentiamo automaticamente maltrattati.Tutto ci sembra insensato,ormai non sappiamo più se ci sia qualcuno capace di amarci davvero.E tu ce la faresti ad amare qualcuno che ti ha tradito?"
Nego con il capo,mentre sento il vento che mi smuove i capelli,e gli occhi che si chiudono,dando modo al corpo di rilassarsi,lasciandosi cullare dai soffi leggeri che sfiorano la pelle.
Si alza,facendomi cenno di imitarlo,e si posiziona di fronte a me.
"Sei troppo innamorato,per essere stato tradito."
Aggrotto le sopracciglia,per l'ennesima volta da quando abbiamo iniziato a parlare,e così mi stringe entrambe le spalle.
"Se non lo capisci ora,lo capirai.L'importante è che ora muovi il culo,David!"
Mi da qualche pacca sul petto,e poi mi stringe in un abbraccio.
Un abbraccio caloroso,amorevole,pieno di insegnamenti e dolcezza.
Sento il suo profumo penetrarmi sotto la cute,nelle narici,negli occhi,sui vestiti,mentre i respiri si dissolvono nell'aria come la sabbia al vento.
Arriva mia madre,che marca i passi sul pavimento,e che avanza decisa verso di noi.
"Papà,non è che mi aiuteresti ad asciugare i piatti?"
Mi guarda facendomi l'occhiolino,e mentre si allontana lentamente nel grande salotto,osservo le nuvole.
Le stelle non ci sono,ma mi sembra di vederle comunque .
E sembra che anche loro,mi dicano qualcosa.
Lo capirai.
L'importante è che ora muovi il culo,David.Salve a tutti!
Io ormai non so più come ringraziarvi,i vostri commenti sono sempre super positivi,e le letture aumentano giorno per giorno!
Questo capitolo puo' essere noioso o banale,ma è importante per il seguito della storia.
Insomma,nonno David sta provando a far rigare dritto Damiano!
Fatemi sapere cosa ne pensate,un bacio.💗
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Until The End 2. //Damiano e Victoria.
RomanceSeguito di Until The End. //Damiano e Victoria.