Capitolo 7.

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Gli stereotipi esistono,e purtroppo non si puo' fare molto per eliminarli.
Come con i pregiudizi:se una persona si fa un'idea sbagliata di te,sarà impossibile fargli cambiare idea.
Ed è proprio questo,quello che succede oggi,in una società che forse crede si possa arrivare alla perfezione.
Eppure anche io avevo dei pregiudizi,una piccola mentalità tutta mia,dove niente e nessuno sarebbe riusciti a smuovere la mia idea.
Parlo delle ragazze.
Ero convinto,estremamente convinto,che tutte fossero belle,ma dispettose.
Insomma,se gli fai un torto,loro si rivendicheranno facendoti capitare le sette sciagure peggiori al mondo.
La maggiorparte delle cose si impara per esperienza,e grazie al mio tornado,a cio' che ha smosso tutto nella
mia vita,sono riuscito a capire quanto sia importante non fare di tutta un'erba un fascio.
Mi ha fatto capire che l'amore puo' superare tutto,o forse niente,ma che in un modo o in un altro ci permette di essere felici.
Mi ha fatto capire che siamo tutti speciali,a modo nostro,e che nella sua risata forse un po' sguaiata,e nei suoi modi esuberanti,è la persona più pura al mondo.
Da come mi accarezza,da come mi da il buongiorno,dalla passione che mette nel suonare al suo non vergognarsi di nulla,perchè lei è semplice,è questo,è quello che è.E questo mi fa impazzire,perchè la amo soprattutto per questo suo "accettami per come sono".
Non avevo mai avuto così tanta fiducia nell'amore,ma è proprio quando sembra che tutto stia andando per il meglio,che arrivano i problemi.
E purtroppo,la vita su questo,è una bastarda.

Sono in bagno,e mentre asciugo le mani sento il cellulare squillare in cucina.
Il tintinnio rimbomba nella casa,vuota,dove i miei passi si trascinano sul pavimento come su farebbe con sacco della spazzatura.
Uno sbadiglio dopo l'altro,e ancora gli occhi che bruciano,e le mani che tremano.
Questo freddo finirà per ammazzarmi.
Afferro il cellulare e senza guardare chi sia,rispondo.
"Bella Damià,per stasera ci sei?"
Mio fratello mi chiama dall'università,per ricordarmi di una serata,della quale io non sono al corrente.
"Perchè,stasera che facciamo?"
"È il compleanno di Thomas,te lo sei dimenticato?"
Prendo un bel sospiro,uno dei più corposi da quando mi sono svegliato,più profondo di quelli che precedono uno sbadiglio.
Attacco,e con le mani agitate digito il nome di Thomas in rubrica.
Chiama.
Non mi risponde,ma almeno vedrà la chiamata e saprà che,anche quest'anno,me ne sono ricordato grazie a terze persone.
Nel casino che mi ritrovo in testa,dato dalla stanchezza e dai pezzi dell'album che ancora rimbombano nei timpani,non mi preoccupo di mandargli un messaggio,o di vedere cosa si dice sui social.
Getto il telefono sul divano,e in preda ad un vero e proprio attacco di sonno,chiudo gli occhi.
Improvvisamente un boato,fortissimo,talmente forte da essere riuscito a svegliarmi totalmente,più dell'acqua gelida e delle quattro tazze di caffè.
Mi affaccio dalla finestra,e sembra che si tratti di un incidente,che naturalmente ha coinvolto anche la mia auto,facendola schiantare contro il portone.
Decido di scendere,non vedendo nessuno accorrere,e rischiando di cadere e spaccarmi le ossa per le scale,arrivo giù.
Vedo una ragazza nell'automobile,con la testa appiccicata al finestrino leggermente insanguinato.
Credo abbia sbandato,forse.
Non ho portato il cellulare con me,cosi risalgo a prenderlo per chiamare un'ambulanza.
La ragazza ha i capelli rosso chiaro,sul castano ramato,e nonostante la mia brutta esperienza con i capelli rossi,mi avvicino notando che indossa un maglione bianco.
Busso al finestrino opposto per vedere se sia viva,ma sembra che abbia totalmente perso conoscenza.
Arrivano i soccorsi,che prepotenti si precipitano di fianco all'automobile e provano a tirare fuori la ragazza.
Un agente si avvicina a me,chiedendomi cosa sia successo.
"Ero in casa e ho sentito un forte tonfo,quando sono sceso l'ho trovata priva di sensi con la sua auto contro la mia."
La voce mi trema,per quando possa sembrare coraggioso,l'uniforme mi ha sempre fatto un certo effetto.
"La conosce?"
Mi sembra di averla già vista,
Forse in un'altra vita,
O nei sogni.
"No,non so chi sia."
Il polizziotto si allontana,e bisbiglia qualcosa all'orecchio del collega.
Quest'ultimo,grassotto,ha l'aria più che spaesata.
Sembra che non sappia perchè si trovi qui,o peggio ancora,cosa stia facendo.
Osservo i medici mettere la ragazza nell'ambulanza,così mi ci precipito dentro prima che possano chiudere le ante.
"Lei è un parente?"
"Sì."
Un istinto umano,pieno di preoccupazione e affetto,mi pervade le vene,e mi costringe a mentire al medico,dopo aver detto pochi minuti prima all'agente di non sapere chi sia la ragazza.
Mi siedo di fianco a lei,con i medici che le tengono sotto controllo il battito.
Il rumore della sirena che suona nell'aria non mi era mancato,e farei di tutto per spegnere questo maledetto allarme.
Arriviamo in ospedale,e mi siedo in sala d'attesa,esattamente dove ero quest'estate,con Victoria dentro la stanza.
La portano dentro e sento i medici e le infermiere accorrere,chiudere la porta e parlare tra loro.
Sono in ospedale,preoccupato per una sconosciuta,spacciandomi per un suo parente,e sento quasi le lacrime agli occhi.
Che succede Damià?
Il colpo di fulmine?
Non è possibile,tu ami la tua Alice,
Perchè sei un matto.

•----•

Deve essere passata una vita,ma guardando il cellulare noto che sono qui da appena mezz'ora e poco più.
Un medico esce,deve essere sulla quarantina e noto nei suoi occhi la stanchezza e l'esperienza miscelate,fino a formare un'espressione assonnata ma soddisfatta.
"Posso vederla,dottore?"
Mi fa un cenno stanco,mentre socchiude gli occhi e si allontana.
La vedo con gli occhi aperti,verdi.
Un verde talmente chiaro,da ricordarmi l'azzurro.
Le labbra carnose,belle come niente a questo mondo.
E il naso,piccolo e affinato,è sul volto affaticato,provando a sopravvivere e portarle aria ai polmoni.
I capelli,ricci e leggermente annodati,si posano perfettamente sul cuscino,mentre un sorriso stremato compare sul volto,facendomi notare delle stupende fossette.
Le lentiggini le donano un qualcosa di speciale,e a me sembra sempre più di averla già vista da qualche parte.
Il suo sorriso è luminoso.
Perfetto.

Ciao a tutti!
Innanzitutto mi scuso per l'assenza,vi giuro che non trovo mai tempo e come potete notare,il fine settimana mi permette di mandare avanti la storia.
Ho moltissime idee per la storia,cose che - ci scommetto - nemmeno immaginate.
Nel frattempo vi lascio con questo capitolo,e fatemi sapere cosa ne pensate.♥️

Until The End 2.   //Damiano e Victoria.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora