Alcune cose sono sempre state nella nostra vita,ma ne abbiamo capito l'importanza solo dopo averle perse.
Spesso questo succede perchè non sappiamo distinguere ciò che è fondamentale,da ciò che è superfluo.
Spesso mi è capitato di dire "ho bisogno di un paio di scarpe,ho bisogno di un giubbotto,ho bisogno di un pennello".
Ecco,quando inizi a sentire bisogno di qualcuno,la situazione è del tutto tragica,perchè inizi a pensare costantemente "ho bisogno di lui",e questa cosa fa troppo male al cuore.
Inizi a pensare a quante cose hai sbagliato,ai momenti sprecati e a tutto quello che poteva succedere ma che,invece,è restato chiuso,intrappolato nel tuo cuore.
La matita scorre sul foglio,leggera,come se non avessi nessun controllo su di essa,e forse San Francisco non è tanto male.
Oscar è piombato nella mia stanza,stamattina,gettando tutto in aria.
Ero seduta esattamente qui,sul letto,con lo sguardo rivolto verso l'immenso balcone,dove si specchiano le luci più chiare della città.
Mi ha detto che ha trovato un appartamento,a buon prezzo,e che converrebbe pensarci,per iniziare a stabilirci qui.
Eppure sento che un pezzo del mio cuore è lì a Roma,insieme al mio basso,alla mia famiglia,e al mio amore imperfetto.
Pensavo fosse tutto ciò di cui potessi aver bisogno,ma adesso inizio a vivere davvero e ad abituarmi alla sua assenza.
D'altronde,siamo esseri predisposti all'adattamento,e dopo un mese la situazione è stabile,più o meno.
Pensavo che lo avrei perdonato dopo un giorno,che sarei tornata da lui e che avremmo iniziato un'altra vita,insieme.
Ma le parole di quella rossa mi rimbombano in testa,e ormai sono costretta a lasciarmi tutto alle spalle.
Qualcuno era destinato a soffrire,in tutta questa storia,ed è toccato a me,solo a me.
Perchè sono convinta che i piccioncini,in quel di Roma,si siano rifatti una vita,basata su baci senza amore e parole senza significato.
Una vita senza progetti,senza carezze sul viso e senza dita che asciugano le lacrime.
Solo baci,sul collo,sul corpo,sulle mani,ma non sul cuore,non sull'anima.
Baci comuni,come chiunque saprebbe fare.
E metto in dubbio la sua onestà,la sua spontaneità nei miei confronti:magari mi ha usata,ammaliata,mi ha semplicemente abbindolata per avere delle labbra da baciare,nell'attesa che qualcun'altra arrivasse,pronta a sostituirmi,con qualcosa in più di me.
E quel momento è arrivato prima del previsto,troppo.
Mi aspettavo un finale fantastico,un bacio al chiaro di luna e un abbraccio eterno,mentre ci sussurravamo parole dolci,ripetendoci che gli errori non possiamo più permetterceli.
E invece questo finale è stato del tutto diverso,pieno di lacrime e di errori,parole sussurrate con gli occhi,e baci mandati col cuore.
Ormai,non c'è più nulla da fare per tornare indietro,e se non è mai troppo tardi,io penso a ricominciare.
Preferisco credere che sia ancora in tempo per trovare qualcuno che mi apprezzi,che capisca quanto valgano i miei baci,e che mi faccia innamorare.
Io non voglio qualcuno che mi porti al ristorante tutte le sere,o che mi chieda di stare insieme con un percorso di petali.
A me basta uno sguardo,un paio d'occhi che mi trasmettano qualcosa di importante:perchè se qualcuno ti trasmette tanto con le parole,è fantastico,ma se gli occhi ti trasmettono tutto,è un guaio.
Se leggi gli occhi degli altri,se invece di specchiartici ti perdi nel loro colore,se mentre piangi li guardi e ti viene da sorridere,se mentre ti osservano ti fanno arrossire,se quando ti sputano rabbia vorresti solo calmarli,allora è un guaio.
Se quando ti ci perdi vorresti restare in quell'attimo per sempre,è un guaio.
E dipende da come lo interpreti,un guaio,perchè se lo intendi come un problema,un qualcosa che ti rovinerà la vita,allora sbagli.
Se per guaio,invece,intendi qualcosa che ti provoca le farfalle nello stomaco,qualcosa che ti fa sorridere senza motivo,qualcosa a cui pensi sempre e qualcosa che ti fa battere il cuore all'improvviso,ovunque,allora ci hai preso in pieno.
Ecco,lui era il mio guaio,un fulmine al ciel sereno,una tempesta,ma di quelle che arrivano dopo una lunga siccità.
E cosa si puo' desiderare di più,in un deserto,se non un po' d'acqua?
Lui è sempre stato il mio punto di riferimento,quell'uomo capace di migliorarmi la vita e capace di farmi capire cosa sia la libertà.
Ma forse lui non è riuscito ad accettarlo.
Forse vuole volare libero,vuole che nessuno gli ostacoli il cammino.
Io non lo avrei fatto,avrei iniziato a volare in disparte,osservandolo da lontano.
Ma forse nemmeno questo gli è andato bene,forse lui non voleva condividere il suo cielo con me.
E va bene così:sarò costretta a crearmene uno mio,dove la parola d'ordine è amore e sostegno,non sofferenza e tradimento.
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Until The End 2. //Damiano e Victoria.
RomanceSeguito di Until The End. //Damiano e Victoria.