Until The End 2. //Damiano e Victoria.

Capitolo 45(Victoria).

Non è scritto da nessuna parte,non è mai stato programmato o sognato:l'amore è arrivato e ha travolto tutto.
La matita regna sul foglio,mentre tracce di chiaro scuro danno una tridimensionalità definita alle immagini.
Non è mai stato programmato,ma sono finita a passare tutti i miei pomeriggi distesa sul letto,con un album da disegno tra le mani e tanta voglia di piangere al ricordo di un amore sbagliato.

Me lo devi dimostrare,che mi ami.
Io non ci credo più.

Le parole di Louis rimbombano nella mia testa:chi lo sa,forse sto lottando per qualcosa che non mi appartiene.
Forse ho finalmente trovato l'occasione per scappare,per farlo davvero con l'amore della mia vita.
Ma il suo gesto,la sua voglia di sentirsi importante,di comandare la mia vita come con una marionetta,non mi sta bene.
E so di star sbagliando,so perfettamente quale sia il mio destino,ma non posso accettare tanta arroganza.
Sbagliamo tanto,se non tutto nella vita.
Sbaglieremo anche questo.
Ed ecco che l'errore più grande della mia vita,bussa alla porta,come una tempesta,una terribile ed indomabile onda che,imperterrita,travolge cielo e terra fregandosene degli uomini,arrivati dopo di lei.
Il suo dito non trema al citofono,lo percepisco:è convinto,forse pentito,ma sicuro di sè.
Ed era da tempo che non lo sentivo e captavo così vivo.
Così deciso.
Decido di non aprire,decido di non ritornare da lui,decido di vivere la mia vita senza Damiano.

Prendimi a pugni il cuore
Se ritorno di nuovo
Da te.

La matita non scorre più sicura sul foglio:trema,ad ogni tratto.
Provo a cambiare posizione,mettendomi a pancia in giù,ma il rumore del citofono mi distrae,e il solo pensiero di quelle labbra,quella pelle abbronzata e quegli occhioni dolci e amorevoli,mi complica la vita.
"Cazzo Damiano,smettila!"
Mi affaccio al balcone,sbattendo sul pavimento la matita e il foglio.
"La smetti?"
I suoi passi decisi,all'indietro,gli permettono di vedermi:i nostri occhi si incrociano,si intrecciano talmente forte che vorrei distogliere lo sguardo,ma non ci riesco.
È una catena resistente al tempo,al dolore e ad ogni tipo di delusione:non ci lasceremo mai,ora lo capisco.
L'ho capito anche quando l'ho visto,davanti al bancone,e tutto quello che avrei voluto fare era prenderlo a pugni,per poi baciarlo.
L'ho capito su quel divano,in Danimarca,quando sarei rimasta a guardarlo per sempre.
E lo capisco ora,più avanzano i secondi e più vorrei scendere e urlargli che mi sta distruggendo,che il mio cuore implora pietà e non ce la fa più,a vivere questa situazione.
Per tanto tempo abbiamo vissuto con gli occhi bendati:abbiamo sempre creduto che fosse normale abbracciarsi,guardarsi e cercarsi tra la gente,alle feste o nella confusione mattutina,per le strade di Roma.
Abbiamo sempre creduto che tanta complicità sia il frutto di un'intera adolescenza passata assieme,di pianti condivisi e sorrisi contagiosi.
E invece era una scusa,una banale e stupida scusa per scampare ad un grande pericolo:l'amore.
Entrambi non riuscivamo a renderci conto di quanto amore ci fosse nel nostro cuore,tutto da dare all'altro.
Entrambi abbiamo sottovalutato i sentimenti e gli occhi:ma si sa,gli occhi non mentono mai.
E anche se adesso la vita ci sta separando,se sembra che ogni angolo del mio cuore voglia nascondersi dalle sue mani,l'ho capito:certi amori viaggiano,passano di persona in persona,creano,lasciano il segno,fanno dei giri di anime infiniti,ma poi ritornano sempre da dove sono partiti.
E lui,ora e per sempre,è il mio principio.
L'inizio di una nuova vita.

"Mi apri?"
"Vai via Damiano,via!"
"Ci sono le prove tra pochi minuti,perchè non leggi i messaggi?"
"Non ci vengo!"
Mi richiudo in casa,sbattendo rumorosamente il balcone e tenendo la mano ferma sulla maniglia,come se Damiano potesse arrampicarsi da un momento all'altro,e spaccare il vetro.
Un piccolo frammento degli occhi delusi di Thomas,delle braccia incrociate di Ethan e del broncio di Damiano mi si fanno spazio nella mente,come un ricordo estivo durante l'inverno.
Non posso permettere che le cose si rovinino,di nuovo.
Giorni e giorni,per riguadagnare la fiducia dei miei meravigliosi compagni di viaggio.
Non finirà tutto questo.
Non oggi,non domani.
Mai.