Capitolo 7 (pt.2).

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Perfetto.
Mi avvicino al letto,mentre la sua fronte si corruga e le ciglia battono più lentamente.
Le guardo la mano,e mi accorgo di aver posizionato la mia su di essa.
Damià,che ti sta succedendo?
Non ritrae la mano,e non capisco se lo faccia perchè non ha le forze,o perchè non vuole.
"Chi sei?"
Perfetto,nun te conosce.
Marlena non è arrivata alla sua radio,o forse la mia voce non l'ha incuriosita.
"Mi chiamo Damiano,e hai sbandato sotto casa mia,prendendo in pieno la mia macchina."
Porta la mano alla fronte,e tira fuori un sorriso meraviglioso.
"Mi dispiace,ho preso la patente da poco e ho fatto poca pratica.Ti riparero' tutti i danni."
Scoppia a ridere e si morde il labbro per la timidezza,mentre mi trascina a sorridere con lei.
"E tu,neopatentata,come ti chiami?"
Adesso mi guarda dritto negli occhi,e vedo che si sente a suo agio.
"Viola,mi chiamo Viola."
Viola.
C'entra Shakespeare,o forse Verdi?
Vai a vedè,stiamo a parlà de Celentano.
Ci guardiamo negli occhi,per tanto tempo,e a me sembra un'eternità.
Ecco,è di questo che vi parlavo.
Quando tutto va bene,quando sembra che la strada sia solo dritta e levigata,iniziano a comparire delle buche,e poi cadi,e vai a finire nelle pozzanghere,e mille incroci tutti uguali ti mandano in tilt il cervello.
Ne scegli uno,perchè pensi che restare fermo ad osservare tutte quelle strade identiche non serva a niente.
E ovviamente,quella che scegli è sbagliata.
E con tutte le probabilità,ti porterà ad un vicolo cieco,ad un burrone,e non riuscirai più a tornare indietro.
E quando ti accorgerai che è troppo tardi,quando capirai che sarebbe stato meglio guardarsi intorno senza camminare,non potrai più tornare indietro.
È una sorta di droga:sai che è pericoloso,sai che non ti conviene,ma non riesci a smettere,non riesci a prendere il controllo di te stesso.
E adesso che sono qua,con una sconosciuta meravigliosa,che ha il nome di un fiore profumato,vorrei prendere il controllo ma non ci riesco.

•----•

Ti ho cercato tutta la giornata,e tra un'ora c'è la festa di Thomas.Che fine hai fatto?

Ormai sono completamente perso,mi sento male.
Sento una forte nausea,ma non posso mancare alla festa del mio migliore amico.
Visualizzo l'anteprima del messaggio di Victoria,ma non riesco a rispondere.
Osservo il soffitto,e sento un forte bisogno di scappare via da tutto ciò.
Mi chiedo come possa essere successo:se il tuo cuore appartiene ad una persona,sai che quella persona lo custodirà per sempre,nonostante tutto,perché ti ha assicurato che è stato il regalo migliore.
Eppure sei tu il primo che rovina tutto,sei tu il primo che inizierà a maltrattare quel regalo,nonostante pensassi che non saresti mai stato capace di rovinare te stesso.
Ma è successo:ho rovinato me stesso,e presto rovinerò lei a cui ho dato il mio cuore.
Squilla,forse per la quarta volta,il mio cellulare.
Inizierò di nuovo con le giustifiche,di nuovo con le bugie spudorate senza un po' di dignità.
Inizierò di nuovo a mentirle,e l'ultima volta non è finita bene.
Posso essere più forte di questa droga,più forte di una tentazione allucinante.
Posso superare tutto ciò,perchè non vale la pena buttare al vento la nostra felicità.
Mi getto in bagno,sotto il getto dell'acqua fredda,e sento l'acqua scorrere sui capelli e dietro le orecchie.
Non so cosa mia stia accadendo,forse sono pazzo o stanco.
Sento gli occhi lucidi,che bruciano come non mai.
Ahah,tu!
Tu saresti 'n'omo?
Fai tanto er grande,e poi piangi in bagno?
Mi siedo,sul pavimento,con la schiena alla porta e il cuore in mano.
Le gocce scendono sulle spalle nude,prive di forza,prive di dignità.
Ho perso tutto,prima ancora di avere qualcosa.
E sai perché,Damianì?
Perché nun te sei mai accorto de quanto bene c'hai 'ntorno.
E adesso ricomincerà tutto da capo.
Mi guardero' allo specchio,asciughero' le lacrime,gridero' a me stesso che sono un uomo forte,e andro' a quella festa.
Ma la serata finirà male,me lo sento.
Forse male per me,solo per me che non so più come andare avanti.
Ripensero' sempre ai bei tempi,
E a quanto prima fosse magnifico stare qua.
Asciugo i capelli,talmente in fretta che forse nemmeno me ne sono accorto,e vado in stanza.
Ed eccola,la fortuna in persona.
La mia condanna ad essere felice.
"Damià,che hai?"
Mi si avvicina,e mi carezza le guance come non ha mai fatto prima.
Me le accarezza in modo dolce,gentile,talmente amorevole che metto in dubbio tutte le carezze di mia madre.
"Hai gli occhi lucidi,omone?"
Annuisco sorridendo,con un sorriso finto,talmente finto che potrebbe sembrare di plastica.
Mi alza la testa e getta le mani tra i miei capelli,mentre le mie braccia restano tese,lungo il corpo,e il cuore non batte.
Si ferma,e mi osserva gli occhi che guardano il pavimento.
Aggrotta la fronte,sento che presto mi chiederà di parlare,ed io non ne ho il coraggio.
Si stacca,e sospira annoiata.
"Perchè sei così freddo?"
Adesso un'altra domanda,alla quale non so come rispondere,così istintivamente getto i miei occhi malinconici tra i suoi,come a chiederle aiuto,come a implorare un'ulteriore possibilità.
Sono nell'abbisso,perdonami.
Porgimi la tua candida mano,
E aiutami a risalire,che da solo non ce la faccio.
Le afferro i polsi,ma ora è lei ad essere distaccata e fredda con me.
Il karma è veloce Damià,la vita non aspetta te per andare avanti.
"Non sono freddo,ma stanco."
Sorride amareggiata con le mani sui fianchi.
"E allora perchè non mi hai risposto tutto il giorno,perchè hai letto i miei messaggi ma non mi hai risposto,perché sembra che i tuoi occhi siano persi nel vuoto,spenti?"
Tu hai capito tutto,tu leggi i miei occhi.
Tu sai che sto male,forse sai anche perché,ma non lo accetti.
Non lo accetti perchè fa male,fa male sapere che la felicità puttana dura un minuto,e poi scompare.
"Come sei entrata?"
"Non cambiare discorso cazzo Damiano,hai intenzione di evitarmi anche ora che siamo faccia a faccia?"
Tu sei troppo per me,io non ti merito.
"No."
La mia risposta la fa innervosire,facendo arrivare la rabbia alle stelle.
La bottiglia era scheggiata,totalmente rovinata e piena di graffi,ma era intatta.
Ma mentre lei afferra la borsa e se ne va urlandomi che è a quella maledetta festa,e sbattendomi la porta in faccia,sento i pezzi cadere sul pavimento,leggeri,diretti.
La bottiglia si è rotta,in mille pezzi,e non si puo' tornare indietro.

Until The End 2.   //Damiano e Victoria.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora