Capitolo 19(Victoria)

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Mi guardo allo specchio,e cerco di trovare un po' di forza per essere decente.
Questa mattina vorrei poter evitare tutto,starmene calda nel letto,tra l'insonnia e il mal di testa che mi sta uccidendo,senza preoccupazioni.
Cerco e ricerco nella valigia la piastra,gettando tutto per aria.
Mentre aspetto che si scaldi,osservo attentamente i miei occhi.
Sembrano così stanchi,spenti.
Più che spenti,delusi.
In effetti sono così amareggiata,da tutto,da quello che mi sta succedendo a quello che accadrà in futuro.
Cerco di aggrapparmi ai sogni,l'unica speranza,che mi permette di sopravvivere.
Ci capita spesso di fissare punti vuoti per pensare.Ci soffermiamo e la mente va altrove,già percepisce il male in atto.
Ci dicono che meritiamo troppo quando abbiamo già dato tutto quello che avevamo,anche noi stessi.
Ci dicono che il dolore esiste,per ricordarci quanto siamo maledettamente vivi,che fa bene anche piangere.
Ci succede di sentirci soli e non avere nessuno accanto,ma ci succede altrettanto spesso di farcela.
Incredibilmente,la forza rinasce con noi.
Ma adesso,sprofondando nelle mie iridi,capisco che D'Avenia aveva pienamente ragione.
Quella dei sogni è una balla colossale.
Lo sapevo,l'ho sempre saputo.
Perché poi arriva il dolore,e niente ha più senso.Perchè tu costruisci,costruisci,costruisci e poi all'improvviso qualcuno o qualcosa spazza via tutto.E allora a che serve?
Tanto siamo destinati a soffrire,sempre e costantemente.
Forse l'unico lato positivo,se così si puo' definire,è che il dolore lascia il segno.
Un giorno triste lo ricorderemo per tutta la vita,mentre un giorno felice volerà via,insieme al tempo,in un soffio frugale.
E io sono stanca di questo,del male,del dolore,della sofferenza.
Sono stanca soprattutto del male che gli uomini fanno a tutti gli altri uomini.
Stanca di tutto il dolore che sento,che ascolto nel mondo ogni singolo giorno,ce n'è troppo per me.È come avere pezzi di vetro conficcati in testa sempre,continuamente.
E non si puo' spiegare:è una stregoneria,una sorta di ipnosi.
L'arnese si è scaldato,così lo afferro,rischiando anche di bruciarmi.
Ma non è questo il problema,il fuoco non lo è mai.
Crediamo che sia potente,distruttore,e se da un lato lo è,dall'altro no.
L'acqua,fonte di vita,all'apparenza limpida e pura,è molto più forte del fuoco.
Ed è una cosa talmente strana:ciò che all'apparenza sembra tanto bello,essenziale,in realtà puo' distruggere tutto,e diventare la rovina.
La stessa cosa vale per le persone:siamo circondati da falsità,da persone che per i loro interessi ci denigrano,ma che guardandoci negli occhi ci illudono,facendoci credere che ci sia ancora qualcuno di decente sulla Terra.
Per questo lo dico a tutti,a chiunque incontro per strada,nei bar,nei ristoranti,ovunque.
Non affezionatevi,tanto se ne vanno sempre.
Purtroppo con alcune persone,però,è inevitabile.
Non riesci a controllarti,entrano nella tua vita,e pian piano diventano fondamentali,anche se fa male.
Non puoi ignorare i tuoi sentimenti,mai.

Ci sono alcune sensazioni che si rifiutano di sparire.
Ci sono cose che ti si infilano sotto la pelle.
Per quanto tu possa provare..non puoi ignorare il tuo istinto.

Sembra proprio che i capelli siano lisci,finalmente.
Ritornando alla realtà mi rendo conto che il sole fuori dalla finestra è estremamente luminoso,il suo calore mi arriva fino alle ossa.
Spengo la piastra,e spalanco la porta del bagno.
"Finalmente,hai finito?"
Ecco che i suoi occhioni color nocciola mi accolgono a braccia aperte,come un faro in mezzo al mare.
Mi sento così al sicuro,da tutto il male.
Vorrei poter restare qui,ferma di fronte a questo specchio,ad osservarlo.
Sarebbe bello poter fermare il tempo,ogni tanto.
"Sì,ho fatto."
E mentre mi muovo,lenta,sotto il suo sguardo,il suo braccio si protende verso lo stipite della porta,impedendomi di passare.
Stringo la piastra tra le mani,sentendo il calore sui palmi,mentre punto gli occhi sul balcone,osservando il panorama.
Improvvisamente le sue mani passano sui miei fianchi,mentre avanza deciso,costringendomi ad indietreggiare.
Chissà,è così speciale.
Le sue mani che mi sfiorano mi fanno rabbrividire,è una sensazione indescrivibile.
È talmente unico,il suo tocco,che per un attimo chiudo gli occhi,lasciandomi andare.
Le sue labbra sfiorano il mio collo,mentre le mie gote aderiscono alle sue.
Sento il suo profumo,questa meravigliosa fragranza che mi ipnotizza.
Tabacco,tabacco puro misto ad un aroma indescrivibile,tutto suo.
L'odore della sua pelle mi rilassa,è talmente devastante che unito a tutto il resto,mi fa totalmente perdere il controllo di me stessa.
Mi guarda dritto negli occhi,mentre gli afferro le guance e mi getto sulle sue labbra.
Forse non le ho mai desiderate tanto,non è mai stato così essenziale.
Ed è questo che amo di lui:tutte le volte che sfioro anche solo per sbaglio le sue labbra,mi sento rinata.
Sento le farfalle nello stomaco,mi viene voglia di sorridere e mandare tutto all'aria per poterlo accarezzare.
Tutte le volte,è come se fosse la prima volta.
Ecco forse,la piccola felicità a cui pensavo prima.
Lui capisce tutto di me,ogni cosa,e riesce sempre a farmi stare meglio.
Perchè nella vita di persone che ci fanno sorridere ne troviamo tante,tantissime.
Ma le persone che ci fanno sorridere il cuore,no.
Queste persone sono speciali,e molto rare,ed io ho avuto la fortuna di incontrarla per caso.
Perchè io me lo ricordo.
Iniziò tutto per gioco.
Un po' perchè forse era già deciso,scritto da qualche parte.
Siamo esattamente come due che inciampano l'uno nella vita dell'altro.
Come quando il destino sceglie di farti incontrare una perdona speciale e poi,per magia,quest'incontro avviene.
Il destino mi ha giocato brutti scherzi,ma alla fine sapevo che lo avrei ringraziato.
Perchè la vita è un film,d'avventura,drammatico,romantico,d'azione.
È tante cose insieme,e sarebbe davvero noiosa senza un po' di brivido.
Per questo apprezzo anche il dolore:perchè è dalle cadute,che impari a rialzarti.
Sempre.

Until The End 2.   //Damiano e Victoria.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora