Capitolo 36.

455 21 3
                                    

Mi capita spesso di guardare le altre ragazze.
Penso sempre "potrebbe essere lei dopo di te?".
Penso sempre che potrebbe essere quella giusta,quella disposta a farmi battere il cuore come in una cotta adolescenziale,quando di rado,quell'amore frugale è ricambiato,o quella che ti sostituirà,rendendoti solo un ricordo,un punto nel vuoto,che un tempo riempiva tutto ma che adesso,forse,potrebbe scomparire in automatico,perchè quel filo che lo teneva in vita,legandolo ad un cuore innamorato,si è spezzato,e adesso è il momento di andare per la propria strada,una strada che nessuno saprebbe descrivere.
Una strada contorta,piena di piccoli sanpietrini sgangherati,proprio come le strade della città eterna,che porterà sempre in un posto differente.
Quella strada che,se lo vuoi,può riporarti dov'eri,ma solo se quel cuore è disposto ancora a battere per due.
Il mio è qua,tremolante,che come un cane aspetta il suo padrone,freme dalla voglia di essere scaldato dalle tue mani,che morbide e calde lo cullavano,e che come un sonnifero,lo gettavano in un sonno eterno,destinato ad essere interrotto lentamente,la mattina dopo,per osservare due splendide iridi azzurre che annullavano quel terribile senso di angoscia,che tutte le volte provavo non appena rammendavo le mille faccende da fare,come i giubbotti invernali in lavanderia,che tornati nella loro dimora verranno riposti nell'armadio dei ricordi,pieno zeppo di profumi familiari e di campane che,tutte le volte che suonano,rallegrano la giornata.
Le tasche calde,che durante il terribile gelo invernale accoglievano le nocche gelide e screpolate,ora nascondono qualche piccolo rimpianto,e sono un po' sfilacciate,perchè il tentativo di poter stringere un'altra mano e scaldarla assieme alla tua in quel piccolo scomparto,falliva miseramente,tutte le volte.
Ma adesso che quelle tasche sono chiuse,e che verranno riaperte solo quando ci sarà un altro cuore disposto a farsi scaldare,i ricordi restano intrappolati tra le cuciture,come a volersi tenere uniti per poter poi,una volta sbocciato l'ennesimo amore,farti capire che loro valgono,che non possono essere annullati,che sono unici,e che nessuno sarà mai capace di sostituirli.
Così poi porto gli occhi sul cellulare,perchè anche solo il pensiero di poter sfiorare delle iridi azzurre,mi spaventa.
Mi spaventa poterti ritrovare negli altri,credere che sia amore,quando invece era solo un piccolo modo per poterti sentire vicina,presente.
Mi spaventa il cielo,che con le sue sfumature mi riporta tutte le volte alle tue sfumature,dal rossore delle tue guance all'oceano nei tuoi occhi,dal l'abbronzatura leggera che svaniva dopo un giorno,al colore violaceo della carne viva,sul collo,torturata da altre labbra.
Mi spaventa incontrarti,perchè non saprei come reagire,perchè temo che tu,nell'incrociarmi,decida di svoltare,di andare via da me e di abbandonarmi per l'ennesima volta.
Mi spaventa l'idea di un altro uomo,perchè il sol pensiero mi fa sentire fuori luogo,mi toglie quel pizzico di magia che mi attribuivi tutte le volte che ti baciavo,mi fa sentire inutile e comune.
Inadatto.
Mi spaventa l'idea di te donna,grande e cresciuta,che può permettersi di usare il cellulare un po' più a lungo e di lasciarlo scaricare,perchè ormai non ha più bisogno di un genitore o un amico che la riporti a casa,nel bel mezzo della notte,perchè probabilmente ha già un'automobile pronta a sfrecciare per le strade sgretolate di Roma,che riflettono la luna e le stelle.
Mi spaventa l'idea di te in discoteca,che balli abbracciata ad uno qualsiasi,e non temo che tu poggi le tue mani attorno al suo collo,ma temo che tu possa illuderti,ho paura che tu ci metta il cuore,per poi sentirti dire che era solo un ballo in discoteca.
Mi spaventa l'idea delle tue guance umide,nel leggere quei messaggi sporchi,pieni di peccato.
Quel peccato a cui,proprio come Adamo ed Eva,non ho saputo resistere,perchè convinto che non ci fosse nulla di male.
E invece quel frutto era marcio,era l'inizio di una terribile sofferenza.
Era l'inizio della fine.
Ma sai cosa mi spaventa di più al mondo?
Averti persa per sempre.
Ho paura di non incontrare mai più i tuoi occhi azzurri che mi sorridono sul palco,quegli occhi pieni d'amore che,tutte le volte,mi davano vita.
Provo a dimenticarti,osservo i movimenti di ogni singola ragazza cercando qualcosa che ti assomigli,lo ammetto,ma tu sei unica e le cose uniche non possono essere sostituite.
Il sol pensiero di me,al fianco di una donna che non sia tu mi fa sprofondare,mi fa sentire un insulso ed orribile ragazzino,mi fa stare male.
E tutte le volte che sprofondo,di punto in bianco,non riesco più a risalire.
Ho scavato talmente tanto,giù su questo fondale,che ero riuscito a trovare il mio cielo,che però è andato via,lasciando qui ricordi di sè che spezzano il cuore.

Until The End 2.   //Damiano e Victoria.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora