E chi lo avrebbe mai detto:ritrovarsi in California,con il vento tra i capelli circondata dall'oceano,sul Golden Gate Bridge,con il sole che mi brucia la pelle e le mani calde,talmente calde da sentire il sangue che scorre nelle vene.
Il cuore batte all'impazzata,e il vestito a fiori sta per alzarsi totalmente,mettendo in mostra la pelle delle mie gambe ancora troppo pallida.
Spalanco il tettuccio dell'auto,gettando la testa al di fuori della vettura.
I capelli sono totalmente scompigliati,mi sembrano tanti fili di paglia baciati dal sole,e un leggero sorriso compare sul mio volto,mentre gli occhi riflettono la luce solare provocandomi un fastidioso bruciore.
Sfilo la giacca di jeans,gettandola sul sedile,e aprendo le braccia al massimo.
Il vento sotto le braccia,l'aria di mare che mi attraversa le narici,impregnando i polmoni di purezza,quella purezza che non respiravo da tanto.
Lascio che le dita si alternino nell'aria come a suonare un pianoforte immaginario a ritmo di libertà,senza nessuno spartito,o senza nessun tempo.
E la melodia è celestiale.
Le bretelle del vestito continuano a cadere,scivolando lentamente sulla pelle rossa delle spalle.
E per un attimo annullo i clacson,le automobili e il leggero e pizzicante odore di benzina.
Sento solo la vita entrarmi dentro,facendomi stare bene.
Dimentico tutto,ogni cosa,tutte le cose brutte si annullano.
Adesso,c'è solo la felicità.Sento qualcuno pizzicarmi il ginocchio,così mi rigetto in auto.
"Tu sei completamente pazza."
Louis osserva i miei capelli scompigliati e mi aggiusta le bretelle del vestito,mentre noto sulle sue gambe il mio giubbotto.
"Ho rischiato di fare un incidente per la tua stupida giacca di jeans."
Ride talmente rumorosamente da annullare il rumore dei miei pensieri,dell'acqua che scorre e del sole sulla pelle.
"Perdonami,ma quando mi ricapita di venire sul Golden Gate Bridge?"
Inarca un sopracciglio,frenando bruscamente a causa del traffico.
"Sei di passaggio?"
Aggiusto la frangia guardandomi nello specchietto,mentre metto un po' di mascara sulle ciglia.
"Non so se voglio passare il resto della mia vita qui."
La fine del discorso è segnata dallo scatto del rossetto,che chiudo e getto in borsa.
Tortura il ciuffo,per poi riprendere a guidare,fino ad arrivare su una strada piena di pietre e sabbia,e con mille palme ai lati,che delimitano la fine della carreggiata e l'inizio del marciapiede.
Mi volto,vedendo il mare che si muove con il vento,e le onde che si gettano a riva stanche del lungo viaggio.
Dal lato opposto un bar,allestito con luci colorate e un'enorme buffet.
Punto l'indice verso l'allestimento,costringendo Louis a voltarsi.
"Vuoi andare lì?"
Annuisco,sentendomi una bambina viziata,e ottenendo come risposta una stretta di meno calda e amorevole.
I suoi occhi scorrono lungo le mie gambe,e voltandomi noto di avere la gonna leggermente sollevata.
Provo a distrarlo,iniziando a commentare il panorama,il bar,e il mare,ma i suoi occhi passano dal mio corpo al mio volto.
Frena,parcheggiando in un'area riservata agli addetti.
"Louis ma che fai?Qui non puoi parcheggiare."
Chiude i finestrini,e spegne la radio,mentre la sua mano sinistra chiude la serratura dell'auto.
Afferra dolcemente il mio viso,mentre le sue dita mi carezzano il collo,scendendo sulla clavicola.
Si morde il labbro,ed io non oppongo resistenza al suo desiderio.
Le sue labbra si fiondano sulle mie,facendomi sussultare.
Inizio a rilassarmi,mentre lui getta la mia borsa sui sedili posteriori.
"Voglio che il tuo compleanno sia speciale."sussurra al mio orecchio,mentre la sua mano è già sul laccio del vestito,stretto sul petto.
Lo sfila delicatamente,assaporando ogni mio respiro,fino a ritornare sulle mie labbra e morderle.
"Non pensare più a nulla,a niente e nessuno.Ci siamo solo io e te."
Dicono ci sia una prima volta per tutto,e che le esperienze sono sempre un modo per crescere.
Ma io in questo momento mi sento davvero male,perchè ho rimpiazzato in pochissimo tempo il mio vero amore,e non so quanto possa essere positiva quest'esperienza.
I miei pensieri vengono interrotti dalle sue labbra sul mio collo,che mordono la mia pelle senza pietà,costringendomi a stringere i denti.
Lo allontano delicatamente,stampandomi un sorriso forzato sul volto.
"Louis io non credo sia il caso,non s-"
Riprende a baciare dolcemente le mie labbra,mentre le sue mani sono ferme sul mio ventre.
"Meriti l'amore,meriti qualcuno che ti faccia scoppiare il cuore.Non pensare a chi ti ha fatto soffrire,dimenticalo,adesso pensa solo a ricominciare."
I suoi occhi sono più persuasivi di ogni singola parola pronunciata,e così mi lascio andare al suo tocco magico.
Annuso il suo profumo,quando istintivamente le mie mani si fiondano tra i suoi capelli oro,scendendo poi sulle spalle,coperte da una t-shirt bianca.
"Ho voglia di te."ansima,mentre i suoi respiri mi scaldano il mento.
Dimentica.
Quell'infame non ti ha mai capita.
Hai sofferto,ma ora meriti di più,meriti un amore che valga l'allegria,non la pena.
Via da tutto,da Damiano,da Roma,da Oscar,da questo pianeta.
Vivi.
Mi fiondo sulle sue labbra assaporandole,quando il corpetto del mio vestito è già crollato sul sedile,lasciandomi in reggiseno.
La sua maglietta cade sul manubrio,mentre il mio sedile si abbassa sempre di più.
I suoi occhi verdi mi perforano l'anima,portandomi a sorridergli felice.
Adesso il vestito è sul tappetino,e la sua cintura attorcigliata al freno a mano.
Si ferma su di me,osservando i miei occhi lucidi e il leggero rossore che ho sul viso.
Lo tiro a me,carezzando le sue braccia,per poi sfiorare il suo viso con la punta delle dita.
Gli sorrido distrutta,distrutta da tutto il male che potrò provocare,a me,a Damiano,a chiunque.
Sono pazza,lo ammetto.
Continuo a sorridergli scrutando ogni angolo del suo viso,dai denti bianchi e perfetti agli zigomi definiti,dalle labbra carnose ai capelli arruffati.
E dopo aver esaminato la mia espressione svariate volte,sfila i pantaloni.
"Lo prendo come un sì."
Sono le sue ultime parole,prima di fiondarsi sulle mie labbra,per non staccarcisi mai più.
-
-
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La sua mano cerca la mia nell'aria,mentre sento la sabbia entrarmi negli stivaletti.
"Vuoi qualcosa?"
Mordo il labbro inferiore,per poi indicare una lattina di estathè,su uno scaffale dietro il bancone del bar.
"Pesca o limone?"
"Pesca."
Affermo decisa,ottenendo come risposta un'espressione schifata.
"Un estathè alla pesca e uno al limone per favore."
Il barista lo guarda allibbito,per poi storcere un po' il volto.
"Mi sa che devi dirglielo in inglese."
"Allora fai tu,io non me ne intendo proprio di lingue straniere."
Si allontana,lasciando i soldi sul bancone,mentre io ordino le bevande.
Gli porgo la sua lattina con tanto di cannuccia,mentre assetato ne beve circa la metà.
Il sole sta quasi tramontando,e le mille sfumature che si riflettono sull'acqua cristallina mi fanno quasi emozionare.
È normale restare a guardare
il cielo che sfuma,dall'alba al tramonto,e non smettere nemmeno per un secondo,di pensare a te?
Ci stendiamo sulla sabbia calda,mentre il chiarore del sole mi mette a mio agio.
Socchiude gli occhi osservando stupito il cielo,per poi voltarsi verso di me.
"Sei felice?"
No,non lo sono.
Mi manca casa,il pensiero di quel maledetto regna nella mia testa,bussa alle mie tempie,e anche se non gli do il permesso,entra,togliendomi il sonno,la fame,la sete.
E sì,a tratti pensavo a lui mentre ero in quell'auto blindata,per un attimo ho visto i suoi capelli scendere verso il mio volto solleticandomi il collo,e ho sentito la sua risata.
Me ne pento?
Sì.
Se tornassi indietro,scapperei da quella maledetta automobile.
"Felice è un parolone Louis,sto bene."
Annuisce stanco,inclinando la testa verso il sole.
"Come lo hai conosciuto?"
"Chi?"
Gioca con la sabbia,lasciando andare svariati granelli al vento,che imperterrito continua a spettinarmi i capelli.
Il suo sguardo mi sussurra un sai bene chi,e allora mi lascio andare ai ricordi.
"Stavo cercando un cantante per la mia band,e così gli ho scritto su facebook.Diciamo che il talento non gli è mai mancato."
Mi volto verso di lui,notando lo sguardo perso nelle onde.
"I Måneskin..."
Balbetta,fino a farmi sorridere.
Me conosci francesì,eccome se me conosci.
"Adesso la band si è sciolta,senza la bellissima bassista?"
"Non lo so che fine hanno fatto quegli scalmanati."
Sistema meglio i piedi,affondando con le gambe nella sabbia e lasciando andare il peso sui gomiti.
"Non hai contatti con nessuno di loro?"
"Sì,con Thomas.Ma parliamo raramente,quasi mai."
Aggrotta le sopracciglia sistemando il ciuffo all'indietro.
"Aspetta,Thomas è il batterista?"
"No,quello è Ethan."
Si lascia andare ad un urlo di sconforto,arrendendosi.
"Come mai vi sentite poco?"
Porto le ginocchia al petto,sistemando meglio la gonna sulle cosce.
"Credo di aver rovinato il suo sogno,è da quando aveva quattordici anni che fantasticava sul suo futuro.Io voglio fare il chitarrista,ripeteva sempre,e adesso che ci era riuscito,io sono scappata come una codarda,rovinandogli la vita."
"Lo conosci da quando aveva quattordici anni?"
Annuisco,ripensando ai momenti passati assieme con un'acuta nostalgia.
"Andavamo alle medie insieme,ma il liceo ci ha resi inseparabili.Ma adesso è andato tutto a puttane,naturalmente,per colpa mia."
Si avvicina a me stringendomi la mano,e sento una lacrima pronta ad uscire.
"Ti ha fatto gli auguri?"
Scuoto la testa,lasciando spazio ad un pianto disperato che mi bagna il viso,lasciando un solco perfetto.
"Mi sono comportata una merda,li ho abbandonati.Amore e lavoro non vanno d'accordo,me lo ripeto tutti i giorni.Se solo lo avessi capito prima."
Stringo le ciocche tra le dita,tirandole sempre più forte.
"Perchè non torni a Roma?"
Asciugo le lacrime,facendo un respiro profondo,per poi avvicinare la cannuccia alle labbra.
"Sai quanti gossip,paparazzi,copertine?Parleranno tutti di me per settimane."
"Che ne sanno loro?Inventa qualche balla,dì qualche cazzata a qualche giornale e vedrai che tutti se ne dimenticheranno."
Bevo il thè a grandi sorsi,mordendo insistentemente la cannuccia.
"Louis io non posso tornare a Roma,non ce la faccio.Averlo nella stessa città,con il rischio di incontrare i suoi occhi per strada,con la tentazione di andare a casa sua,saltargli adosso e non staccarmi più?No,assolutamente no."
"Non puoi separarti dalla tua famiglia,dalla tua casa,da quello che sei dentro,a causa sua,e per tutta la vita."
Finisco il thè,cercando con lo sguardo un cassonetto dove gettare la lattina vuota.
Mi perdo un'ultima volta ad osservare il tramonto,prima che il sole scompaia definitivamente alla mia vista.
Sento delle piccole goccioline che mi cadono sulle guance,e non riesco a distinguere le lacrime dal piovisco.
Rifletto sulle sue parole,e voltandomi verso il suo ciuffo lo vedo in attesa di una risposta.
"Tu non vuoi che io resti qui con te,a San Francisco?"
Batte i palmi per togliere la sabbia,per poi assumere un'espressione da ebete.
"Certo che ti voglio qui con me,ov-v-io,però se non sei fel-l-ice,dov-vr-"
"Ho capito Louis,ho capito."
Inizia a piovere,e la strada è sempre meno nitida a causa delle mille gocce che scendono dal cielo.
I capelli mi si appesantiscono immediatamente,e il vestito diventa sempre più aderente.
Cerco di sfuggire dall'effetto sabbie mobili che la pioggia sta creando sotto i mie piedi,ma correre è sempre più complicato.
Non voltarti.
Continuo a ripetermelo come un disco bloccato,mentre sono sicura che,alle mie spalle,Louis sia già corso al riparo nella sua automobile,lasciandomi sola tra i miei pensieri.
Un tuono,poi due,poi tre.
L'inferno sembra essere sceso qui,sulle spiagge della California,e mi sento davvero piccola in confronto alla maestosità della natura.
Cammino dritto,sempre dritto,senza mai voltarmi,ma le labbra di Louis sono sempre più angoscianti,tra i miei pensieri.
Le persone non si dimenticano,perchè non puoi dimenticare chi ti ha fatto sorridere.Cambia il modo in cui le vediamo,in cui ci rapportiamo a loro o il posto che occupano nella nostra vita.
Ma io non riesco a dimenticare chi mi ha toccato la mano e il cuore,non ci riesco,perchè se lo hanno fatto,significa che il destino voleva che io li incontrassi prima di andare avanti.
Ma improvvisamente sento un clacson,davvero prepotente,che sotto le luci della sera continua a pulsarmi in testa.
Ed eccola,la sua maestosa automobile rosso fuoco,che si fa spazio tra la pioggia e tra le pochissime persone rimaste zuppe nel bel mezzo dell'improvviso temporale.
"Victoria aspetta!"
Inizio a correre all'impazzata,rischiando di scivolare,mentre sento il trucco che cola e le lacrime che mi bagnano il volto.
Mi manca tanto,Damiano.
Sì,mi manca troppo.
Cosa può fregarmene dei paparazzi?
Cosa può fregarmene dei gossip?
A me importa solo delle sue labbra.
E adesso sento il bisogno di sfiorarle.
Non è vero nulla di quello che dicono:nè il tempo,nè l'atteggiamento,nè qualsiasi altre cazzata mi aiuterà ad andare avanti.
Lui è il mio destino,e credo che la vita sia ormai stanca di urlarmi arrenditi,getta l'orgoglio e abbraccia le tue radici.
Una mano decisa mi afferra il braccio,costringendomi a girarmi.
Mille gocce si scontrano con la sagoma di fronte a me,una sagoma dal ciuffo biondo e dagli occhi rugiada.
Mi abbraccia talmente tanto forte da farmi dimenticare della pioggia.
La sua testa coccola la mia come un gatto con il proprio padrone,e la pioggia diventa sempre più impercettibile.
Continuo a piangere ininterrottamente,staccandolo dal mio corpo con un brusco movimento delle braccia.
"Io non voglio te Louis,non voglio te."
La pioggia incessante non permette alle mie parole di arrivare alle sue orecchie,così aggrotta la fronte confuso.
"Perdonami io...io non so cosa mi sia passato per la testa.Voglio il tuo bene,solo il tuo bene."
Il rumore della pioggia che si scontra con la strada,le pietre e con la struttura del bar lo costringe ad alzare la voce,facendolo avvicinare.
"Voglio che tu sia felice e che ti senta a casa,e se questo mi costringe a lasciarti andare,lo farò."
Le sue mani stringono il mio volto,mentre inizio a battere prepotentemente le ciglia a causa dell'acqua.
"Mi trasferirei a Roma,lascerei il mio lavoro se fosse necessario.Sei una tempesta a ciel sereno,un fottuto uragano cazzo.Ma senza di te sarei perso,totalmente."
Non esito a gettarmi sulle sue labbra,mentre l'acqua le unisce totalmente,amalgamandole perfettamente.
Sembrano combaciare come in un puzzle,nonostante un vortice di emozioni le renda irrefrenabili.
Vedo i suoi capelli castani,le labbra carnose e il piercing al naso.
Le sue mani pieni di anelli festosi che scendono sui miei fianchi,i capelli mossi che gli circondano il viso.
La mascella definita,e il piccolo strato di barba.
Damiano,sei tu?
Ah quanto mi sei mancato.
Non sai quante cose vorrei dirti,ma le tue labbra sono come un'ipnosi.
Sei tanto speciale,lo sarai sempre.
Il mio cuore ha urlato per tanto tempo il tuo nome,troppo.
Me sei mancato,Narcì.
"Torniamo a casa,dai."
La sua voce stridula mi fa tornare alla realtà,e quasi mi spavento nel vedere un ciuffo biondo e folto,anzichè una chioma nocciola.
Salgo in macchina,e l'impatto con l'aria calda mi fa scappare un leggero gemito.
"Vuoi che la spenga?"
"Nono,voglio prendermi una bronchite e stare al letto per settimane."
"Allora la spengo."
Con un agile movimento del polso,spegne l'aria condizionata,alzando leggermente il volume della radio.Noi due siamo diversi,ma come due pazzi,ci urliamo contro e poi passeremo la notte dicendo amore,amore amore,amore mio.
Arriva sotto casa,accostando tra le strade stranamente deserte,di San Francisco.
"Scusa se ho rovinato il tuo compleanno,volevo rendere tutto speciale,ma il pensiero di quell'infame mi ha fatto ribollere il sangue e non ho riflettuto prima di parlare.Comunque pos-"
"Stai tranquillo,è stato tutto sommato divertente."
Si avvicina per sfiorarmi le labbra,ma io mi scosto lasciandogli un frugale bacio sulla guancia sinistra.
"Buonanotte."sussurra carezzando la mia mano e porgendomi la borsa.
"Buonanotte."Arrivata in casa getto la borsa sul tavolo,per poi ricordarmi che Oscar sta dormendo e che forse non è il caso di fare troppo rumore.
Credo sia stata la serata più stressante della mia vita:un compleanno davvero fantastico,sotto la pioggia,senza aver espresso nessun desiderio.
Mi fermo ad osservare la luna,e decido di chiudere gli occhi e farlo ora.
Vorrei essere felice,libera di amare chi mi ama,e di essere chi sono.
Mi lascio andare ad un sospiro leggero,quando una vibrazione interrompe i miei pensieri.
È il cellulare di Oscar,che poggiato sul divano squilla insistentemente.
Mi sporgo verso la sua stanza,e vedendo che sta dormendo decido di afferrare il cellulare.
Damiano.
Le gambe iniziano a tremare,come non mai,sento il sudore scendere dalle tempie e un brivido che mi pervade.
Il cuore batte talmente forte,da farmi credere che stia per uscire dal petto.
Deglutisco a fatica,ponendomi mille domande a cui non riesco a rispondere.
Perchè sta chiamando Oscar?
Ho le allucinazioni?
Perchè sei ovunque,Damiano David?
E così,anche solo per sentire la sua voce che grida pronto,e riattaccare,rispondo.
La chiamata termina nel preciso istante in cui il mio dito scorre sullo schermo per ascoltare la sua voce,facendomi imprecare.
Vorrei richiamare,ascoltare le sue parole e capire perchè si tiene in contatto con Oscar,perchè lo chiama dopo tanto tempo,perchè non capovolge il mondo per venire da me.
Ma tra i miei mille pensieri,arriva una notifica.
Ha lasciato un fottuto messaggio in segreteria.
Mi fiondo sulla rubrica,pronta ad ascoltare la sua voce mille volte ancora.Oscar sò Damiano,sì.Quello antipatico che non hai mai sopportato.
Con un po' de ritardo,me so deciso a chiamarte, e me dispiace,ma la cosa è seria e voglio risolvere faccia a faccia.Dimmi dove sei,così ci vediamo e parliamo di tutte queste cose che hai da dirmi.Nel constatare che non ha chiesto di me mi si spezza un po' il cuore,ma non fa mai male quanto il dolore provato in queste settimane.
Così riascolto il messaggio,e sento una leggera musica in sottofondo.
Sarà ad una festa,con quella rossa.
Tanto ormai io sono solo un brutto ricordo,una rompiscatole che finalmente si è tolta di mezzo.
La sua voce rauca mi ipnotizza,ma la rabbia mi costringe a gettare il cellulare dov'era e a dirigermi verso il bagno,per asciugare,assieme ai capelli,le mille lacrime che scenderanno sul mio volto.Buon compleanno a me.
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Until The End 2. //Damiano e Victoria.
RomanceSeguito di Until The End. //Damiano e Victoria.