CAPITOLO QUARANTASETTESIMO - Brillantini

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«Stai scherzando, non è così?».
Newt non riusciva davvero a credere alle sue orecchie. Ciò che Melody gli stava spiegando era davvero troppo.
«È così, ne sono più che certa» disse, mentre accarezzava il dorso di Frank, al quale il Magizoologo stava dando da mangiare.
«Credimi, so che hai ragione, ma… insomma, mi sono lasciato ingannare da dei brillantini. Converrai con me che non è proprio un motivo di cui andare fieri» continuò lui, lanciandole un'occhiata.
La ragazza socchiuse gli occhi a causa della simulazione della luce del sole dentro la valigia e scosse la testa:
«Per essere precisi, non erano brillantini, ma pezzi di vetro. Del vetro, anzi. Quello della sfera che hai schiantato a terra a Parigi. E poi, sapevo che non avresti badato a un dettaglio del genere in una situazione simile, così come lo sapeva Grindelwald» puntualizzò lei.
«Sono così stupido?» domandò lui, prima che potesse rendersene conto. Non aveva mai posto un quesito del genere a qualcuno, né avrebbe mai voluto averlo fatto in quel momento: ora Melody avrebbe potuto pensare che si sovrastimasse o sottostimasse, ma anche che lui stesse cercando di metterla in difficoltà.
Contrariamente a tutto ciò, la ragazza rise amaramente e scosse di nuovo la testa:
«Non è per quello. Ma perché sei troppo buono».

Newt inciampò nel secchio di cibo che aveva raccolto per i Mooncalf e incrociò i piedi barcollando, cosa che gli fece totalmente perdere l'equilibrio e cadere rovinosamente a terra.
«Ehm… e-era un complimento» mormorò Melody, una punta di senso di colpa nella sua voce.
«No, ecco, io… non intendevo… è solo che non riesco a seguire il tuo ragionamento» replicò lui, ancora a terra.
«Non riesci ad accettare i complimenti» sospirò la ragazza, porgendogli una mano per aiutarlo ad alzarsi. L'uomo la afferrò e si rimise in piedi, mentre lei continuava «Quello che volevo dire è che tu riesci a vedere solo il lato bello in tutto, quello luminoso; ma non presti attenzione a quelli che potrebbero rovinare tutto, come l'orecchino di Adna, i pezzi di vetro sottile nel foglio della lettera, il frammento nel buco grande del formaggio di cui mi hai raccontato».
«Beh, grazie» rispose incerto lui, iniziando a farsi strada tra le mille domande nella sua mente «Quindi a Hogwarts non è accaduto nulla?».
Melody si strinse nelle spalle:
«Nulla se non una certa prova di preparazione a una battaglia. D'ora in poi, le varie Case seguiranno questa formazione in caso di pericolo o, di nuovo, di prova. In ogni caso, è stato utile farlo preparare» spiegò, ma, prima che Newt potesse di nuovo aprir bocca, lo interruppe «Ora ho io una domanda».
Il Magizoologo annuì, avvicinandosi ai Mooncalf.
«Perché diamine sei ancora qui?».
Newt si girò confuso verso di lei:
«Cosa…?»
«Lei dice “Torno a vivere a New York” e tu la lasci andare?! Stai scherzando, spero. Ringrazia che Queenie e Jacob erano dall'altra parte del Paiolo Magico, o a questo punto saresti tu lo spuntino di queste Creature» commentò freddamente Melody.
«Cosa dovrei fare? Nemmeno io mi fiderei più di me stesso, dopo tutto ciò che è successo» le fece notare lui.
«Corri. È l'unica cosa che devi fare. Corri fino al Porto Magico qui a Londra. E fa' quello che dovresti fare da cinque anni» ordinò la ragazza, guardandolo dritto negli occhi mentre uscivano dalla valigia e la richiudevano.
Newt ricambiò l'occhiata: Melody aveva maledettamente ragione, come al solito. Fece per scoccarle un bacio sulla guancia, ma si ricordò che ciò non era previsto nel suo vocabolario e si limitò a stringerle la mano destra. Poi prese la valigia e uscì correndo dal Paiolo Magico, rigirandosi in tasca il piccolo anello che aveva conservato tanto a lungo.

Una vola che il Magizoologo fu abbastanza lontano, Melody si girò verso gli altri presenti:
«Ce l'abbiamo fatta!» gridò a pieni polmoni.
Tutti esultarono e scoppiarono in grasse risate liberatorie. Queenie aggiunse, tra un riso e l'altro:
«Per un attimo ho pensato che mia sorella sarebbe veramente riuscita a partire prima che lui si desse una mossa…».
«Vedo che abbiamo tutti molta fiducia in lui» commentò Jacob, asciugandosi una finta lacrimuccia sulla guancia.
Melody cominciò a ridere ancora di più e si girò verso l'esterno del locale, giusto in tempo per vedere una figura alta, dai corti riccioli neri, avvicinarsi. Sul suo viso si dipinse un enorme sorriso:
«Piumato!» esclamò, raggiante, buttandogli le braccia al collo.
«Che sollievo rivederti, Mel» sospirò lui «Pensavo di essere ormai morto».
«Lo credevamo tutti. Per fortuna il professor Silente ti ha spedito in fretta in Infermeria! È stato coraggioso, da parte sua» ammise la ragazza, sciogliendosi dall'abbraccio.
«Già. Prima di questa battaglia pensavo fosse abbastanza codardo, ma… a quanto pare non è così. Vuole davvero rendersi utile» confessò lui, annuendo.
Dopo alcuni istanti di silenzio, Melody si strinse nelle spalle:
«Vuoi entrare al Paiolo o restare lì?» chiese.
Sebastian sorrise e fece il suo ingresso nel locale.

«Forse dovremmo sciogliere il trio» stava mormorando Credence, guardando per terra e tenendo per mano Gladys. Sebastian non lo aveva mai visto così triste.
Sarebbero davvero stati in questo modo, i suoi amici, se se ne fosse andato? Non voleva che soffrissero, no: Phineas doveva continuare a lavorare e ridere, come Credence. Prima o poi succede a tutti, il fatto di perdere una persona cara, ma la vita va avanti comunque. Il vento continua a soffiare, la Terra continua a girare e così via.
«Sciogliere cosa…?» fece Sebastian, incrociando le braccia e attirando la loro attenzione «Da quando si prendono decisioni senza Piumato? Non ero quello intelligente, io?».
Nessuno degli altri due Furfanti riusciva a muovere un muscolo.
«State piangendo!» esclamò Sebastian, scoppiando a ridere alla vista dei loro occhi colmi di lacrime «Piangete come due femminucce!».
«Piantala» ordinò Phineas, alzandosi insieme a Credence e riunendo tutto il trio in un abbraccio stretto.
I Furfanti erano tre, non due, non uno.
E sul loro viso, era già presente il ghigno di chi ha in mente di farla grossa.

~My space~
Привет! Oggi aggiorno la mattina perché poi sarò impegnata e… PER LA BARBA DI MERLINO, SONO IN VACANZA! *Balla con i grilli*
Sì, è Carnevale, qui. Bene. Non so cosa dire.
Nada, solo che DEI MIEI PERCHÉ DOBBIAMO ASPETTARE ANCORA DUE ANNI?
Fatto sta che tra *breve calcolo* circa cinque giorni uscirà questo stramaledettissimo DVD e, finalmente, potrò rivedere il freaking film.
Fine dello sclero sclerotico.
Arrivederci (Roma)
Camy ❤🎶

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