CAPITOLO TRENTOTTESIMO-Casa

206 26 19
                                    

Si dice che gli uccellini, quando aprono gli occhi per la prima volta, riconoscano come loro madre chiunque stia loro davanti.
Carino, no?
Ecco, vedere la faccia di Skender dopo essere svenuti non faceva lo stesso effetto.
Nonostante ciò, Newt non si mosse. Osservò il volto dell'uomo illuminarsi di un sorriso a trentadue denti, che avrebbe potuto estendersi da un orecchio all'altro.
«Monsieur Scamandér! Usted is vivo!» esclamò il direttore «Non me lo sarei mai perdonato se you fosse mortó!».
«Grazie, signor Skender» riuscì a mormorare l'altro, portandosi una mano alla fronte mentre cercava di alzarsi.
Si guardò intorno: Adna non c'era più. Dov'era finita? E com'era uscita da quel tunnel?
Non fece in tempo a finire di formulare delle domande di senso compiuto che sentì una voce familiare. Una voce stupenda, giovane e fresca.
«Avanti, ci siamo quasi!» stava dicendo.
Il suo tono era tremante, come se fosse estremamente emozionata e angosciata nello stesso momento.
«I conosco esta voice…» ragionò il direttore, tentando di ricordare con tutte le sue forze, quasi fosse la sua ragione di vita.
«Anche io, signor Skender» disse Newt, le forze recuperate all'improvviso, girandosi verso dove pensava provenisse il suono. Si avvicinò di corsa al muro e iniziò a picchiarci sopra la mano destra, con il cuore che gli batteva forte nel petto. Non era mai andato così velocemente: evidentemente la speranza faceva questo effetto.
«Mel! Mel, sono io!» gridò, con un nodo in gola. Non aveva intenzione di mettersi a piangere dalla gioia in quel momento, ma gli occhi stavano già iniziando a bruciare e a riempirsi di lacrime, annebbiandogli la vista.
Passò un momento in cui non sentì arrivare risposta. Poi, Melody proseguì:
«Fate silenzio, per favore! Devo esserci quasi!» esclamò, ancora con la voce tremante. Poi la ragazza urlò a pieni polmoni:
«Bombarda Maxima!».
Newt si spostò appena in tempo, così come Skender, il quale si rannicchiò con le mani sopra la testa.
Il muro cadde con talmente tanta forza da far finire alcuni pezzi in acqua.
Quando ebbe la forza di riaprire gli occhi, le lacrime gli stavano già rigando il volto, e rinunciò allo sforzo di trattenerle.
Si alzò lentamente, osservando ciò che si stanziava dentro il muro. In altre circostanze si sarebbe posto delle domande, ma decise di fidarsi ciecamente di Melody. Insomma, era la ragazza che gli aveva salvato la vita davanti al circo - si sarebbe ricordato per sempre quel suo «Scusa, Newt, ma ti stavano per uccidere -, quella che gli aveva mandato delle lettere geniali facendogli capire di credere ancora in lui, la persona più brillante che avesse mai incontrato.
Sapeva che Melody aveva già un'idea, conosceva ciò che a lui era ancora ignoto, e, cosa più importante, era al corrente della sua innocenza.
Tornò alla realtà: nel buco che si era formato, c'era un corridoio. Era buio, stretto, ma in fondo si intravedeva una forte luce. Lo avrebbe portato in una stanza, dunque.
Guardò Skender, che ricambiò con uno sguardo incoraggiante, insieme a un cenno del capo che gli indicava di entrare.
«Venga anche lei» lo invitò Newt.
L'uomo allargò il suo sorriso e annuì:
«Vada prima you, però» lo incitò.
Il Magizoologo sospirò e, leggero come una piuma, fece il primo passo nel corridoio.

Il contatto della suola con il terreno gli fece provare una scossa elettrica, un brivido che percorse tutta la schiena e il collo, che terminò con un sapore di biscotti in bocca: stava tornando a casa.
Percorse il corridoio a grandi e veloci passi, incapace di attendere ancora. Man mano che si avvicinava, riuscì a distinguere la forma della stanza in cui sarebbe arrivato. Ipotizzò che fosse la Stanza delle Necessità, dal momento che aveva passato grandissima parte del tempo lì, durante i suoi studi.
Notò che la Stanza Va e Vieni era piena di studenti, ma, anche quando arrivò alla fine, non riuscì a riconoscere Melody tra le varie teste.
Uscì dal corridoio con il cuore che gli batteva ancora più velocemente di prima, tanto che per un attimo pensò che volesse sguizzare fuori dal petto.
Sorrise impacciato ai visi davanti a lui, senza sapere bene cosa dire.
Fu piuttosto sorpreso quando tutti, tanto per dargli una mano a parlare, sfoderarono la bacchetta e la puntarono contro di lui.
«Fermi!» esclamò la stessa voce che Newt aveva sentito prima.
I ragazzi si girarono, le loro espressioni confuse e interrogative.
E, finalmente, la vide.
Melody si fece strada tra le persone. Aveva il viso stanco, le guance arrossate, ma stava bene. I suoi occhi erano accesi e attenti, come al solito. Quello che trovò estremamente divertente era il vestito che indossava: era di un colore giallo pastello, parecchio elegante. Non lo avrebbe mai messo, se non per un'occasione importante. Si chiese cosa si fosse perso.
«Mel…» mormorò, ma quello che gli uscì dalla bocca somigliò più a una sorta di fischio, anziché una frase.
Per tutta risposta, anche la ragazza sfoderò la bacchetta, scattò verso di lui e lo spinse contro il muro, puntandogliela al collo:
«Quindi, Scamander» iniziò. La sua voce era fermissima, ora «Hai deciso di diventare una star luccicante, non è così?».
Newt la guardò negli occhi: era furente di rabbia, ma si poteva cogliere una parte in lei che gli stava urlando di rassicurarla, di farle tornare la speranza.
«E tu, come al solito, sai tutto sull'argomento» le disse, con la punta dell'arma che gli sfiorava la pelle.
L'espressione di Melody si addolcì. Lentamente, abbassò la bacchetta, e il Magizoologo tirò un sospiro di sollievo.
Rimasero fermi a guardarsi per qualche secondo. Poi, Melody gli buttò le braccia al collo.
Newt la strinse a sé. Non aveva mai ricambiato un abbraccio in qual modo, ma aveva sognato per troppo tempo di sentire di nuovo la sua testa appoggiata contro il suo petto, il profumo di quella che ormai era sua sorella, la sensazione stupenda di essere al sicuro a casa.

~My space~
E lasciamo questo capitolo con la suspense della reazione u.u
Dopo ciò ho capito che è meglio levarmi: è Mel la sis di Newt, indiscussa.
Ma… non vi sembra che nei pensieri del nostro Magizoologo manchi qualcosa? Mh…
Camy❤🎶

Sei uno di noi oraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora