CAPITOLO QUARANTACINQUESIMO - La Battaglia di Baker Street (pt.3)

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Il grido di Phineas squarciò l'aria, mentre sorreggeva la testa immobile di Sebastian. Piumato aveva gli occhi chiusi, e se n'era andato per sempre. Era tutto così confuso, impossibile, inverosimile… un Furfante morto era troppo lontano dalla realtà.
Accanto a loro corse Silente, che avvicinò il suo orologio da polso alla bocca socchiusa di Sebastian.
«Il vetro si appanna: è ancora vivo» annunciò il professore, con voce tremante (non si era ancora ripreso completamente dallo stordimento di Grindelwald) «Non ho più armi, perciò lo accompagno io al San Mungo».
«L'area è protetta» gli fece notare Phineas, con un filo di voce.
Silente si limitò ad accennare un sorriso. Poi prese il braccio di Sebastian e sparì con lui.
Il direttore cominciò a captare di nuovo i suoni intorno a lui quando avvertì la voce irata di Credence:
«CHI È STATO?» urlava.
Le sue grida fecero quasi cessare l'intera battaglia: nessuno osava muovere un muscolo, di fronte a quella scena. Perdere un amico era qualcosa di indescrivibile, che riusciva a fermare il mondo per qualche istante.
«CREDENCE, GIÙ!» lo avvertì Melody, un istante prima che Travis Senior lanciasse una Maledizione contro l'Obscuriale, che si abbassò appena in tempo. Quando si rialzò, non disse nulla. Si trasformò in Obscurus e si lanciò sull'uomo, il quale cadde a terra, pochi istanti dopo, morto.
«Mostro!» esclamò subito dopo Nagini, comparendo nella massa e avvicinandosi furiosa a Credence.
«Ehi, carina» la bloccò Gladys, la voce più ferma che mai «Calma gli ormoni: ti stai per scontrare con un'ipotetica discendente di Ares».
La Fattura Stendente che uscì dalla punta della bacchetta della Bennet, diede di nuovo il via alla Battaglia.
Gladys aveva una tecnica perfetta: sembrava che riuscisse a prevedere le mosse e le trasformazioni della Maledictus.
«Non ne uscirai viva» la minacciò Nagini, il fiato corto «Sono scappata a tutti gli Auror del Ministero circa un'ora fa».
«Tutti gli Auror del Ministero non sono me» puntualizzò l'altra, con un sorriso sornione dipinto sul bel volto, e lanciò un'altra Fattura.

Jacob tremò: era stato in Guerra, e aveva vissuto esperienze che nessun altro poteva aver passato. Ma ritrovarsi davanti al Mago Oscuro (si diceva così, vero?) più potente di tutti i tempi, era ben lontano dalla sua immaginazione, persino dopo tanti anni.
Per di più, quel biondo sembrava avercela con tutti quelli che non avevano la magia come lui. E, sicuramente, un No-Magic non poteva contrattaccare con una luce rossa, blu o arcobaleno come facevano gli altri. Insomma, avrebbe potuto tirargli un pugno, ma quello lo avrebbe certamente preceduto. Per fortuna, arrivò Melody a salvare la situazione, mettendosi davanti all'amico:
«Non anche Jacob».
L'uomo riuscì a distinguere un velo di esitazione sul viso di Grindelwald, quando vide la giovane ragazza affrontarlo apertamente, come se non volesse farle del male per davvero. Ma era impossibile: lui era un Mago Oscuro, di quelli che ammazzavano delle persone innocenti.
«Non ho detto di volerlo uccidere» le fece notare lui.
«Ma è tua intenzione» ribatté lei, puntandogli la bacchetta contro. «Spostati» le ordinò lui, stranamente a corto di parole.
«No» replicò Melody, allargando ancora di più il braccio libero al fine di proteggere l'amico «Se devi scegliere chi uccidere tra noi due, prendi me. Jacob deve crescere i suoi figli. So che hai un cuore: lascialo andare».
Grindelwald non rispose.

«Monsieur Scamandér!».
Newt si girò subito verso la voce, e il suo cuore perse un battito: a pochi metri da lui, Skender era a terra, coperto di sangue. Il suo tono era quello di un uomo in fin di vita, ma conteneva una forte punta di supplica.
Il Magizoologo corse da lui e gli si inginocchiò di fianco.
«Oh, Monsieur» gemette «Cercherà usted mia figlia?».
«Certo, signor Skender» rispose lui, osservando la ferita: non c'era più nulla da fare.
«Non ho fatto in tempo a see her» pianse l'ex direttore del circo, emettendo a fatica un sospiro «La mia Katie…».
La ragazza in questione, lì vicino, si girò di scatto e gli si avvicinò in fretta.
«Ci sono tante Katie, al mondo» pensò lei ad alta voce «Non è possibile che…»
«My treasure!» esclamò con un filo di voce Skender, spalancando gli occhi alla sua vista «Sei proprio you? ¡Oh, claro! Hai gli eyes di tua madre».
Newt non aveva mai visto Skender così sofferente e allo stesso tempo felice per tutta la durata della loro conoscenza. Gli occhi di Katie erano all'improvviso gonfi e lucidi, e le lenti degli occhiali sopra il suo naso iniziavano ad appannarsi.
«Mia madre?» chiese «Com'era?».
«Si llamaba Vinda. Vinda Rosiér» rispose lui, con un sospiro, alzando una mano e mettendola sulla guancia della figlia «I'll be sempre contigo, lo prometto».
Newt rimase a bocca aperta: quando Skender gli aveva raccontato la sua storia, aveva subito pensato che fosse stata Leta il suo amour. Non si sarebbe mai aspettato che si trattasse, invece, della Rosier…
«Ti voglio bene, papà» sussurrò Katie, lasciandogli un leggero bacio sulla fronte «Avrei voluto trovarti prima».
«Meglio tardi che mai, my treasure. Ti guarderò da lassù» disse, per poi alzare lo sguardo alle stelle «Mia piccola Katie».
Poi il suo corpo diventò immobile, gli occhi restarono spalancati, ma sul suo volto non regnava la paura, bensì la commozione.
Katie rimase a piangere, cingendo con un braccio il cadavere del padre appena incontrato. Alzò lo sguardo soltanto per supplicare Newt:
«Vada a sconfiggerlo. Gliela faccia pagare».
Il Magizoologo la guardò, cercando di mostrarsi forte per non rattristirla ulteriormente. All'improvviso, gli tornarono in mente le parole di Melody:
“Si ricorda di te. La Bacchetta di Sambuco”.
Finalmente capì.
Annuì in risposta e corse da Grindelwald, il quale sembrava star combattendo contro se stesso per decidere se colpire la Lestrange e Jacob. A maggior ragione, precedette Tina e lanciò un Incantesimo contro il Mago Oscuro.
Egli, accortosi di ciò che stava per accadere, contrattaccò nello stesso momento. Come l'ultima volta, si creò un Prior Incantatio.
Ora, Newt era al corrente del motivo per cui le due bacchette erano collegate: la Bacchetta di Sambuco, sebbene fosse tra le mani di Grindelwald, si ricordava di lui, che era stato suo possessore.
«Newt!» lo chiamò Tina «Devi lasciare in fretta! Il rapporto non è solido come quello di Parigi!».
“Mi ha chiamato per nome! No, concentrati. Ok, troppo tardi, l'ho pensato”.
«Ma così rimarrà libero!» si lamentò la voce di Jacob.
«Non lo sarà per sempre» ribatté Melody, calma.
“Fine? Stacco? D'accordo, stacco”.
Newt interruppe il Prior Incantatio e cadde a terra, giusto in tempo per vedere i Furfanti, Gladys e Katie Smaterializzarsi con il corpo di Skender, i Traditori imitarli e Adrian e Melody salire sul Thestral di prima. Un attimo prima di alzarsi in volo, la ragazza gli urlò:
«Chiama Frank! Fallo per me!».
Tutto ciò non aveva senso. Non aveva assolutamente senso. Ma decise di fidarsi comunque della Lestrange e portò le mani alla bocca:
«Woah! Woah! Wooooah!».
E, inaspettatamente, Frank planò dal cielo, facendo allontanare tutti i seguaci e si abbassò per permettere al trio rimasto di salire. Newt si affrettò, emozionato, a prendere Tina per la vita e posizionarla sul dorso del Tuono Alato, mentre Jacob si aggrappò subito all'ala come se fosse la sua unica àncora di salvezza.
Il Magizoologo salì in groppa alla Creatura in fretta: gli avrebbe parlato una volta al sicuro e, come al solito, avrebbe chiesto spiegazioni a Melody.
Un istante dopo, Frank si alzò in volo in quella notte oscura.
E, finalmente, riuscirono a vedere le stelle.

~My space~
Hellooo (?)
Volevo avvisarvi di un paio di Cosette (CAPITAH? Ok no).
1) l' “*” del capitolo scorso era un riferimento alla storia di venti7fottutigiorni, ma, come al solito, mi sono dimenticata di scriverlo anche dopo la revisione. Good.
2) ho scritto questo capitolo ascoltando le canzoni Disney e ho realizzato che:
~Jacob potrebbe cantare You've got a friend in me
~Albus è Anacleto
~Mycroft È UFFICIALMENTE Mary Poppins (aelizs_ ❤) (SÌ, “SHERLOCK” C'ENTRA SEMPRE)
~amo “Hercules”. Basta.
3) mi dispiace di essere così poco presente: a volte non riesco nemmeno a rispondere ai vostri commenti, che amo tantissimo! Mi dispiace davvero: spero che questo periodo finisca presto e-oddei è partita una canzone di High School Musical O.o
Camy❤🎶

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