CAPITOLO TRENTUNESIMO-Come una famiglia

177 17 20
                                    

Newt non si era mai sentito più solo in vita sua.
Quel tunnel lo stava consumando, come se riuscisse, con lo scorrere dell'acqua, a portare via con sé anche la felicità e la speranza. 
Skender non contribuiva affatto: se ne stava seduto con la schiena attaccata al muro. Probabilmente stava ancora pensando al suo amour.
Lo capiva perfettamente, sebbene non avesse passato tutto ciò che invece aveva vissuto l'ex direttore del circo.
Una volta, Phineas aveva fermato il tour per festeggiare il Natale con tutti.
Era stato un Natale parecchio divertente, quello del 1929…

«NEWTIE! APRI QUESTA PORTA, FA FREDDO!».
Il Magizoologo corse ad aprire la porta di casa Kowalski e venne accolto all'istante dalle braccia della madre, in modo particolarmente caloroso.
«Mi stai soffocando, mamma!» cercò di dire, ma quelli che uscì dalla sua bocca suonò più che altro come un “Mi ai ofacando, ama!”.
«Dov'è?» domandò in fretta, poco dopo, cercando Tina con lo sguardo.
Hazel era stata fortissima riprendendosi dal trauma della morte di Theseus: aveva passato un periodo di tristezza, che era durato pressoché due mesi. Newt le era stato vicino, ma lei continuava imperterrita a dirgli che si sarebbe ripresa presto. Quando, poi, le aveva parlato per la prima volta di Tina, la donna aveva cominciato a sorridere più spesso, e canticchiare solo per stuzzicare il figlio:
“Tra rose e fior
spunta l'amor!
Newtie e Tina
si voglion sposar!”
L'Auror la raggiunse poco dopo, e Hazel l'abbracciò con quasi tanta forza quanta ne aveva usata con Newt. Le sussurrò qualcosa all'orecchio e lei arrossì, girandosi ed esclamando:
«Queenie? Ho una voglia matta di aiutarti a cucinare!».
“Tina Goldstein che scappa da una battaglia?!” pensò Newt ridacchiando, soltanto per scacciare la curiosità di sapere che cosa sua madre le avesse detto per farla scappare così velocemente. Ripensandoci, forse sarebbe stato meglio non scoprirlo.
«Hazel!» esclamò Melody, dalla porta della cucina, tuffandosi tra le braccia della donna.
La signora Scamander la strinse mormorando cose come “Tesoro!” “Smetti di crescere!” “Sei sempre più bella!”.
In quel momento entrò in casa anche Henry, il padre di Newt, che si limitò a stringere la mano a tutti.
“A qualcuno dovevo pur somigliare…” mormorò nella sua mente il Magizoologo. Era già difficile per lui stare in tutto quel caos e, in più, era l'unico ad avere ancora entrambi i genitori vivi. Quasi l'unico, se contava anche Mel. Insomma, come al solito, si sentiva terribilmente a disagio.
Sua madre appoggiò la borsa sul tavolo di legno della sala da pranzo, e ne tirò fuori diverse pietanze dai profumi straordinari.
Poi si avvicinò all'albero di Natale e prese, sempre dalla borsa, sei pacchetti, tutti di colori diversi, e li posò a terra.
Newt si girò e vide, alla finestra del palazzo di fronte, la signora Travers*. Sapeva poco di lei: era una Babbana abbastanza ficcanaso. Scriveva molto, ma non era per nulla conosciuta. Guardava la borsa di Hazel con un'espressione meravigliata, come se le avesse fatto venire l'idea che le avrebbe cambiato la vita.
Il Magizoologo la salutò timidamente con la mano, e lei si rintanò in casa tutta contenta, saltellando.

Il pranzo non fu imbarazzante come Newt si era immaginato. Adrian non si era ancora fatto vivo: probabilmente aveva avuto qualche problema con la sua famiglia, che non voleva lasciarlo andare.
Melody, nonostante ciò, sembrava essere di buonumore, ma continuava comunque a lanciare occhiate furtive alla porta, aspettando che si aprisse.
Alla fine, qualcuno bussò.
La ragazza si alzò da tavola mormorando un “Con permesso” in fretta e furia. Rischiò di inciampare in una gamba del tavolo-per fortuna Newt la prese per un braccio-e si fiondò ad aprire la porta marrone.
Prima che Adrian potesse dire “Buon Natale”, Melody gli aveva già buttato le braccia al collo.
Strano, da parte sua, che nella sua vita aveva abbracciato soltanto Newt, Tina, Jacob, Queenie, Credence e Hazel.
«B-buon Natale» mormorò alla fine il ragazzo, arrossendo a quel tocco.
«Buon Natale, Hills» ricambiò lei, staccandosi dall'abbraccio, come se all'improvviso si fosse accorta di aver fatto un errore imperdonabile.
«Faranno figli prima di voi due, questo è sicuro» bonfonchiò Hazel, guardando Newt e Tina.
Melody la guardò, scandalizzata, mentre Newt, Tina e Adrian cercavano un modo per sparire dalla faccia della Terra.
«Sei arrivato giusto in tempo, caro» disse Queenie, ridacchiando con grazia «Jacob stava per mangiare persino il tavolo».
La Legilimens era quasi più elegante del solito: portava un vestito rosso e un coprispalle verde. Quello che potrebbe sembrare un outfit parecchio insolito, su di lei stava benissimo.
Il Babbano la guardò, assumendo una falsa espressione offesa:
«My lady, non potrei mai compiere un atto del genere!».
«Ma noi sì!»
«Buon Lewis, eccoli…» sospirò Tina, ridendo e scuotendo la testa.
Dal camino scesero, uno dopo l'altro, Credence, Phineas e Sebastian, vestiti da Babbo Natale.
Phineas prese la parola per primo:
«Signore e signori, dame e cavalieri, oggi è il giorno in cui tutti i vostri sogni…» mise le mani dietro la schiena e fece comparire un fiore di orchidea bianca «…diventano realtà!».
Sebastian gli strappò il fiore dalle mani e lo porse ad Adrian:
«Solo le dame più buone ricevono regali così preziosi!» esclamò.
Il Grifondoro alzò un sopracciglio:
«Sei serio?».
«Quindi» concluse Credence, afferrando anche lui il fiore, girandosi e facendone comparire quattro «Se avete qualcosa da dire che vi tenete dentro da tempo, fatelo oggi! Capito? OGGI!».
Il suo sguardo passò da Adrian a Newt, che guardarono entrambi altrove, fingendo di non avere capito.
Poi porse le orchidee a Tina, Queenie, Melody e Hazel.
«Che bravi ragazzi!» si complimentò quest'ultima «Henry non era così gentile, con me».
Appoggiò una mano sulla spalla di Newt e gli disse:
«Non prendere esempio da tuo padre».
Il Magizoologo fece finta di raccogliere una forchetta sotto il tavolo.

Era ormai quasi mezzanotte. Hazel, Henry, Credence, Sebastian, Phineas e Adrian se ne erano andati. Newt, Tina e Melody erano stati invitati a restare a casa Kowalski.
L'Auror stava aiutando Queenie in cucina, mentre Jacob era andato a buttare la carta dei pacchetti scartati.
La Lestrange stava leggendo il libro che le avevano regalato i signori Scamander, quando Newt mormorò:
«Mel? Non ti ho dato il mio regalo».
La ragazza alzò lo sguardo:
«Me lo hai dato, il regalo» disse.
«Ma…no, non è vero…».
«E tutto questo come lo chiami?» scattò Melody, alzandosi «Sei il mio tutore, mi hai accettata! I pannelli per la nuova parte della valigia che ti ho regalato sono il minimo! Newt, è questo il regalo che mi hai fatto: essere come una famiglia».
Il Magizoologo non sapeva bene come rispondere. Avrebbe voluto dire che era proprio lei il regalo più grande che la ragazza gli aveva fatto. Ma era Newt Scamander, e non sarebbe mai riuscito a lasciarsi trasportare così tanto.
«Non…non essere sciocca» mormorò «Non avrei mai potuto lasciarti vivere ancora da sola. Ne hai già passate fin troppe, ma non hai mai perso il sorriso. Ed è una cosa stupenda».
La ragazza sorrise, senza parole, mentre Newt prendeva un piccolo pacchetto dalla carta scarlatta e il fiocco oro e glielo porgeva.
Melody lo scartò e ne tirò fuori una boule-de-neige dentro la quale si stanziava, maestoso come sempre, il castello di Hogwarts. Era definito nei minimi dettagli, persino la neve che ricopriva le guglie e il cortile.
«Tocca il vetro» suggerì il Magizoologo.
La ragazza obbedì: al tocco del suo dito, un fuoco d'artificio scoppiò nel punto esatto in cui Melody aveva appoggiato l'indice.
«È…».
Le parole le morirono in gola.
«Beh, so che non è il massimo, ma…».
La Lestrange lo abbracciò. Si erano abbracciati pochissime volte-entrambi troppo riservati per questo genere di cose-ma quella fu più significativa delle altre.
«L'hai fatta tu, vero?» domandò lei.
«Ssssì» balbettò lui, arrossendo «Mi è sempre piaciuto lavorare a mano, io… sì».
«È incredibilmente magnifica».

~My space~
E se vi dicessi che, dopo che Melody se n'è andata a letto, Newt e Tina si sono leggermente sbaciucchiati sotto il vischiooooh? 😏😏😏😏
HEHE un passo per volta😏😏
Buon Natale a tutti❤❤
Camy❤🎶

*La signora Travers è Pamela Lyndon Travers, autrice dei romanzi su Mary Poppins.

Sei uno di noi oraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora